Approfondimenti

I poteri forti dietro Donald Trump

Doveva essere l’amministrazione capace di rivendicare i diritti dei “dimenticati”, di quei settori di working class più toccata dalla crisi. In realtà, l’amministrazione di Donald Trump, che si sta lentamente componendo, è in assoluto quella più vicina al grande business americano.

Accanto alla scelta di diversi generali, che gli assicurano l’appoggio dell’apparato militar-industriale (James Mattis alla Difesa, Michael Flynn come National Security Advisor, John Kelly a capo del Dipartimento alla sicurezza nazionale), Trump si sta muovendo per far entrare nel suo governo uomini e donne ai vertici del mondo degli affari e dell’industria e con patrimoni personali milionari.

Tra questi, oltre ovviamente a Trump stesso, ci sono la segretaria all’educazione Betsy DeVos, quello al Commercio Wilbur Ross, banchiere specializzato nel comprare, ristrutturare e poi rivendere fabbriche d’acciao e vecchie miniere in crisi. E ancora colui che sarà il suo vice, Todd Ricketts, il co-proprietario dei Chicago Cubs, e Rex Tillerson, CEO di ExxonMobil, e Gary Cohn, numero due di Goldman Sachs, nominato direttore del National Economic Council.

Ciò che appare piuttosto evidente, a questo punto, è soprattutto una cosa: se Donald Trump è stato, per buona parte della campagna elettorale, il “candidato ai margini”, l’outsider su cui nessuno dei poteri forti pensava di puntare, oggi le cose si sono decisamente ribaltate. Quegli stessi poteri forti si sono rapidamente coalizzati attorno a Trump e si preparano a governare con un grado di compattezza e decisione sconosciute alle amministrazioni precedenti (nemmeno George W. Bush, probabilmente, è riuscito a mettere insieme un’amministrazione così pro-business).

Ma vediamo come il mondo economico USA può godere delle politiche della nuova amministrazione.

WALL STREET – L’amministrazione di Donald Trump segna il ritorno di Goldman Sachs ai vertici di un’amministrazione USA. E’ un ex uomo Goldman Steven Mnuchin, nominato segretario al Tesoro; e Gary Cohn, diventato direttore del National Economic Council (l’organo incaricato di pianificare le strategie economiche), è attualmente Chief Operating Officer (COO) di Goldman. Con loro, ci sono nella nuova amministrazione altri ex uomini Goldman Sachs: è stato un banchiere della banca Stephen K. Bannon, guida e ispiratore del sito di estrema destra Breitbart News e ora chief strategist di Trump. Ed è stato un banchiere di Goldman anche Anthony Scaramucci, consigliere chiave del transition team che prepara la nuova amministrazione.

Non si tratta ovviamente di nulla di nuovo. Venivano da Goldman Sachs Rahm Emanuel, il primo chief of staff di Barack Obama, e Gregory Craig, uno dei primi consiglieri del presidente democratico. Ma è un fatto che la crisi finanziaria del 2008 e l’approvazione della Dodd-Frank, che regolava l’attività dei mercati e poneva una serie di norme di trasparenza per le banche, aveva attenuato l’influenza di Wall Street e del grande mondo finanziario alla Casa Bianca.

L’ascesa di Trump alla Casa Bianca cambia tutto. Il presidente eletto, in campagna elettorale, aveva usato tutt’altra retorica: di attacco, critica, polemica, contro Goldman Sachs e tutta l’élite finanziaria. In uno spot trasmesso nei giorni conclusivi della campagna, Trump metteva in guardia contro “una struttura di potere globale che è responsabile delle decisioni economiche che hanno derubato la nostra working class, privato il nostro paese della sua ricchezza e messo quel denaro nelle tasche di un manipolo di grandi corporations ed entità politiche”. Le parole erano accompagnate dall’immagine di Lloyd C. Blankfein, CEO di Goldman Sachs e amico strettissimo di Cohn.

Non è più così. La promessa, ora, è quella di smantellare il più possibile le regolamentazioni imposte dalla Dodd-Frank. I mercati hanno già reagito favorevolmente. Deutsche Bank segnala un “macro environment favorevole” e invita a comprare titoli bancari. Goldman Sachs, in particolare, aumenta il valore delle proprie azioni del 34 per cento (mai così alto negli ultimi otto anni) e una serie di suoi alums, vecchi alunni, entrano dalla porta principale nel nuovo governo.

PETROLIORex Tillerson, CEO di ExxonMobil, diventerà, a meno di clamorose sorprese e di un’opposizione tra gli stessi repubblicani, segretario di stato. Soltanto questa nomina mostra quanto amichevoli saranno i rapporti tra l’industria petrolifera (e del gas) e un presidente che non ha mai nascosto la sua volontà di rilanciare produzione e consumo di combustibili fossili, allargando trivellazioni ed estrazione del carbone.

L’industria petrolifera ha però avuto modo di festeggiare anche per la nomina a segretario all’Energia di Rick Perry, l’ex governatore repubblicano del Texas che, nel passato, voleva cancellare proprio il Dipartimento all’Energia. “Perry conosce l’impatto della produzione energetica nella nostra economia”, ha commentato Jack Gerard, presidente dell’American Petroleum Institute.

Perry non crede alla tesi dei cambiamenti climatici. Come peraltro non crede ai cambiamenti climatici anche Scott Pruitt, l’uomo che Donald Trump ha chiamato a dirigere l’Environmental Protection Agency (EPA), l’organo che si occupa di protezione ambientale e salute pubblica. Pruitt ha detto di voler guidare questa agenzia del governo in modo da contemperare “protezione dell’ambiente e libertà per il mondo degli affari americano”. Tradotto: Pruitt vuole smantellare gran parte delle leggi fatte approvare negli otto anni di Barack Obama.

Gli obiettivi di Trump, Perry, Pruitt e del mondo industriale e degli affari che sta dietro ai nuovi padroni della politica americana potrebbero andare anche al di là dello smantellamento delle misure fatte approvare da Obama – in particolare il “Clean Power Plan”, la legislazione fatta approvare da Barack Obama nel 2015 e che mira a ridurre del 32 per cento le emissioni inquinanti di diossido di carbonio entro il 2040. L’obiettivo potrebbe essere più ambizioso e dirigersi contro il “Clean Air Act”, la legge ambientale più importante mai approvata negli Stati Uniti, confermata e allargata proprio da un presidente repubblicano, George H. Bush. Trump potrà emettere ordini esecutivi o cancellare ordini emessi dal suo predecessore in tema ambientale. Avrà l’autorità per interpretare la legislazione esistente, incluso appunto il “Clean Air Act”; potrà agire, in collaborazione con Pruitt, per regolare la produzione di energia e il rilascio di nuove concessioni e permessi.

Il tutto, ovviamente, con grande soddisfazione per l’industria petrolifera e del gas.

SILICON VALLEY – E’ il settore più a rischio, dopo la vittoria elettorale di Trump.

I rapporti tra il futuro presidente e i colossi dell’high-tech non sono mai stati particolarmente calorosi. Gli executives della Silicon Valley hanno, nella quasi totalità, finanziato la campagna di Hillary Clinton e restano ancora oggi lontani dal futuro presidente. Non c’è nessuno tra questi che abbia assunto un ruolo di primo piano nell’amministrazione di Trump.

Mercoledì il presidente eletto ha ricevuto una delegazione. C’erano Travis Kalanick di Uber, Elon Musk di Tesla, Sheryl Sandberg di Facebook, Eric Schmidt e Larry Page di Alphabet. “Ragazzi, vi voglio aiutare a fare bene”, ha detto Trump durante l’incontro. Nonostante le assicurazioni, restano diverse incognite. Le società dell’alta tecnologia sono quelle che risulterebbero più penalizzate dalle misure che Trump ha annunciato in tema di immigrazione.

Gran parte di queste contano sui visti H-1B, che permettono di assumere lavoratori stranieri altamente specializzati. Su questo tipo di visti, le posizioni di Trump sono state particolarmente vaghe. In un dibattito in marzo, Trump disse di “voler assolutamente tenere i cervelli nel nostro Paese”. Una settimana più tardi, il futuro presidente spiegava che i visti per lavoratori stranieri sono “male, molto male per i nostri lavoratori”. Secondo alcuni, le posizioni del presidente sono ancora cambiate e Trump potrebbe voler usare i proventi sui visti per lavoratori stranieri ad alta specializzazione per finanziare il suo “muro” al confine meridionale.

Comunque sia, l’incertezza non lascia tranquilli gli executives di Silicon Valley, che mantengono una certa distanza. “C’è stato qualcosa che è venuto fuori da questa amministrazione che ci dà ragioni di incoraggianento? Francamente, la risposta è no”, ha detto Derrick Seaver, vice presidente della San Jose Silicon Valley Chamber of Commerce.

  • Autore articolo
    Roberto Festa
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli
POTREBBE PIACERTI ANCHETutte le trasmissioni

Adesso in diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    GR lunedì 29/04 19:30

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle 16 edizioni quotidiane del Gr. Un appuntamento con la redazione che vi accompagna per tutta la giornata. Annunciati dalla “storica” sigla, i nostri conduttori vi racconteranno tutto quello che fa notizia, insieme alla redazione, ai corrispondenti, agli ospiti. La finestra di Radio Popolare che si apre sul mondo, a cominciare dalle 6.30 del mattino. Da non perdere per essere sempre informati.

    Giornale Radio - 29-04-2024

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di lunedì 29/04/2024

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 29-04-2024

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di lunedì 29/04/2024 delle 19:48

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 29-04-2024

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    From Genesis To Revelation di martedì 30/04/2024

    From Genesis to Revelation è una trasmissione dedicata al rock-progressive: sebbene sporadicamente attiva già da molti anni, a partire dall’estate del 1999 con il consolidamento del palinsesto e della redazione ha iniziato a trasmettere regolarmente un’ora di rock progressivo alla settimana. La redazione è composta da Renato Scuffietti, collaboratore di lunga data di Radio Popolare con un grande passione per il prog canonico dei megagruppi dei seventies e dalla ondata albionica di newprog (Marillion, Pendragon, Twelfth Night) e da Matthias Scheller, fan del prog sinfonico, della scena italiana e attento osservatore della cosiddetta borderline progressiva (psichedelia, space, gotico). Nata quasi come divertissement la trasmissione in brevissimo tempo è diventato un preciso punto di riferimento, presentando novità, i grandi classici, fanzine, oscuri inediti, intervistando band, case discografiche, recensendo concerti e dedicando piccole ma preziose monografie ai sottogeneri.

    From Genesis To Revelation - 29-04-2024

  • PlayStop

    Jazz Anthology di lunedì 29/04/2024

    Come suggerisce il titolo della trasmissione, presente nel palinsesto di Radio Popolare fin dagli inizi, Jazz Anthology ripercorre la ormai lunga vicenda del jazz proponendone momenti e artisti salienti. Al di là della varietà delle sue forme, per Jazz Anthology questo genere è un fenomeno unitario di innovazione musicale in rapporto con una tradizione di matrice neroamericana. Jazz Anthology vuole quindi valorizzare sia la pluralità degli aspetti del jazz che la continuità della sua storia, dedicando la propria attenzione a tutte le epoche di questa musica, dal New Orleans al bebop, fino alle espressioni più audaci degli ultimi decenni. Il programma si articola soprattutto in serie di trasmissioni a carattere monografico, con l’intenzione – in un contesto mediatico che al jazz dà pochissimo spazio e in modo molto dispersivo – di dare così un contributo alla diffusione di una effettiva cultura del jazz. La sigla di Jazz Anthology è Straight Life (Art Pepper), da Art Pepper meets The Rhythm Section (1957, Contemporary/Original Jazz Classics)

    Jazz Anthology - 29-04-2024

  • PlayStop

    News della notte di lunedì 29/04/2024

    L’ultimo approfondimento dei temi d’attualità in chiusura di giornata

    News della notte - 29-04-2024

  • PlayStop

    La Pillola va giù di lunedì 29/04/2024

    Una trasmissione settimanale  a cura di Anaïs Poirot-Gorse con in regia Nicola Mogno. Una trasmissione nata su Shareradio, webradio metropolitana milanese in questo momento di emergenza, cercando di ridare un spazio di parola a tutti i ragazzi dei centri di aggregazione giovanili di Milano con cui svolgiamo regolarmente laboratori radiofonici.

    La Pillola va giù - 29-04-2024

  • PlayStop

    Il Suggeritore Night Live di lunedì 29/04/2024

    Il Suggeritore, la storica trasmissione di teatro di Radio Popolare, ha compiuto 17 anni e può uscire da sola la sera! Ora, infatti, si chiama Il Suggeritore Night Live e va in onda in diretta ogni lunedì, dalle 21.00 alle 22.00, dall’Auditorium “Demetrio Stratos” di Radio Popolare: un night talk-show con ospiti da vari ambiti dello spettacolo dal vivo, che si raccontano ai nostri microfoni e propongono estratti dai loro lavori, nella serata in cui tradizionalmente il teatro osserva il riposo. Finalmente possiamo accogliere i nostri ascoltatori in auditorim: quindi vi aspettiamo dalle 20.00 in veste di pubblico privilegiato di Il Suggeritore Night Live.

    Il Suggeritore Night Live - 29-04-2024

  • PlayStop

    Quel che resta del giorno di lunedì 29/04/2024

    I fatti più importanti della giornata sottoposti al dibattito degli ascoltatori e delle ascoltatrici. A cura di Luigi Ambrosio e Mattia Guastafierro

    Quel che resta del giorno - 29-04-2024

  • PlayStop

    Esteri di lunedì 29/04/2024

    Il giro del mondo in 24 ore. Ideato da Chawki Senouci Data di nascita: 6 ottobre 2003 (magazine domenicale di un’ora dalle 11.30 alle 12.30) Ogni giorno Chawki Senouci e Martina Stefanoni scelgono alcuni fatti che ritengono interessanti da segnalare agli ascoltatori e li propongono sotto forma di racconto, rubriche, reportage, piccole storie, interviste, approfondimenti e analisi. Essendo Esteri un magazine radiofonico i modi per “comunicare “ sono i titoli, un breve notiziario e i servizi lunghi. Il tutto inframezzato dai cosiddetti “intrusi” (notizie telegrafiche) e da stacchi musicali.

    Esteri - 29-04-2024

  • PlayStop

    Muoviti Muoviti di lunedì 29/04/2024

    Quando le prime luci della sera… no, non è l’incipit di un romanzo. E’ l’orario in cui va in onda “Muoviti, muoviti” la trasmissione che vi accompagna nel rientro a casa dopo una giornata di lavoro, di studio o di semplice e puro fancazzismo (voluto o subito). Il racconto dei fatti principali della giornata, le piccole notizie che assurgono a tema di interesse generale, gli argomenti più dibattuti sui social, l’andamento del primo anno scolastico in presenza post-Covid, le elezioni (amministrative e del Presidente della Repubblica ma anche quelle dei consiglieri di condominio nel caso…), il presente e il futuro dell’atletica leggera dopo i successi di Tokyo. Tutto questo e molto altro lo trovate in “Muoviti muoviti” dalle 17.30 alle 19 dal lunedì al venerdì su Radio Popolare con Davide Facchini, Luca Gattuso e Marta Zambon.

    Muoviti muoviti - 29-04-2024

  • PlayStop

    Playground di lunedì 29/04/2024

    A Playground ci sono le città in cui abitiamo e quelle che vorremmo conoscere ed esplorare. A Playground c'è la musica più bella che sentirai oggi. A Playground ci sono notizie e racconti da tutto il mondo: lo sport e le serie tv, i personaggi e le persone, le ultime tecnologie e le memorie del passato. A Playground, soprattutto, c'è Elisa Graci: per un'ora al giorno parlerà con voi e accompagnerà il vostro pomeriggio. Su Radio Popolare, da lunedì a venerdì dalle 16.30 alle 17.30.

    Playground - 29-04-2024

  • PlayStop

    Mash-Up di lunedì 29/04/2024

    Mash Up è un dj set di musiche e parole diverse, anzi diversissime, che si confondono fra loro all’insegna di un tema diverso.  Anzi, “si pigliano perché non si somigliano”.  Conduce, mixa, legge e ricerca il vostro dj per Matrimoni Impossibili, Piergiorgio Pardo aka Pier Nowhere Mail: mischionepopolare@gmail.com

    Mash-Up - 29-04-2024

  • PlayStop

    Jack di lunedì 29/04/2024

    Per raccontare tutto quello che di interessante accade oggi nella musica e in ciò che la circonda. Anticipazioni e playlist sui canali social di Matteo Villaci.

    Jack - 29-04-2024

  • PlayStop

    Considera l’armadillo di lunedì 29/04/2024

    Per riascoltare Considera l'armadillo noi e altri animali che ha ospitato Alice Dominese di @Animal Equality Italia per parlarci di trasporti di animali vivi, ma anche del ministro Lollobrigida e gli esseri senzienti e del Gr Animali di Bianca Nogara Notarianni e scopriamo che Alice voleva essere Pangolino

    Considera l’armadillo - 29-04-2024

  • PlayStop

    Poveri ma belli di lunedì 29/04/2024

    Un percorso attraverso la stratificazione sociale italiana, un viaggio nell’ascensore sociale del Belpaese, spesso rotto da anni e in attesa di manutenzione, che parte dal sottoscala con l’ambizione di arrivare al roof top con l’obiettivo dichiarato di trovare scorciatoie per entrare nelle stanze del lusso più sfrenato e dell’abbienza. Ma anche uno spazio per arricchirsi culturalmente e sfondare le porte dei salotti buoni, per sdraiarci sui loro divani e mettere i piedi sul tavolo. A cura di Alessandro Diegoli e Disma Pestalozza

    Poveri ma belli - 29-04-2024

Adesso in diretta