La paranoia del complotto ordito dal Quirinale per rovesciare il governo Meloni e portare un tecnico al comando. Ha iniziato Belpietro con l’editoriale sulla Verità. Ha continuato il capogruppo alla Camera di Fratelli d’Italia Bignami che chiedeva un “chiarimento”. Ha insistito il consigliere di Meloni, Fazzolari, che ha sposato la tesi del presunto “chiarimento” che la presidenza della Repubblica avrebbe dovuto dare dopo un retroscena giornalistico, nonostante il comunicato del Colle avesse nel frattempo usato l’aggettivo “ridicolo” per descrivere le parole di Bignami. E Meloni, dopo ore, a un comizio ha detto: “Qualcuno sperava in una tempesta finanziaria per governare sulle macerie piuttosto che stare all’opposizione di una Nazione che cresce”. Ieri la destra che governa il Paese ha sferrato un’offensiva senza precedenti a Mattarella, dipinto come un tifoso delle opposizioni, un uomo non super partes. Il Quirinale è l’ultimo ostacolo al disegno contenuto nelle riforme che con il premierato sposterebbe tutto il potere a Palazzo Chigi rendendo il presidente una pedina appena simbolica. E Mattarella è, invece, una figura indipendente, che fa sentire il suo peso soprattutto in politica estera. E questo è il secondo piano di lettura, non meno importante. Mattarella è il cardine che tiene l’Italia in Europa, compresi il sostegno all’Ucraina e la netta condanna all’invasione russa. Il comunicato del Quirinale parla di “ennesimo” attacco e chi ha attaccato Mattarella in questi anni, a parte certi quotidiani e la schiera dei fan di Putin? Il Cremlino. Destabilizzare un Paese ostile, minarne la coesione, prendere di mira i soggetti politici e istituzionali considerati avversi, fa parte della strategia della guerra ibrida della Russia contro l’Europa e l’Italia è il Paese più vulnerabile. Due giorni fa Mattarella ha presieduto un Consiglio Superiore di Difesa per discutere delle misure anti guerra ibrida russa. Il ministro della Difesa Crosetto ha presentato una serie di proposte operative. E in precedenza aveva aperto una questione con un altro uomo di Meloni, il sottosegretario Mantovano, sull’agenzia di cyber sicurezza. C’è un conflitto nelle istituzioni. E c’è un conflitto nei partiti. Il Parlamento dovrà votare un nuovo mandato al Governo per gli aiuti all’Ucraina. Le opposizioni sono divise. La maggioranza pure, con la Lega contraria. Meloni ha fatto una scelta atlantista dopo essere stata putiniana ma oggi è soprattutto trumpiana e i nemici della linea europea non sono solo a Mosca, sono anche a Washington. Fratelli d’Italia grida contro il Quirinale ma è Fratelli d’Italia l’osservato speciale.


