
Il sindaco di Milano ha criticato i Verdi: “Non cavalcate le proteste pro Palestina, i milanesi giudicano”. Beppe Sala guarda sempre più verso l’area centrista e a giorni potrebbe esserci l’ingresso in giunta di Azione.
Venduto lo stadio di San Siro, Sala può ora dedicarsi a ciò che gli interessa di più: la sua carriera politica dopo che non sarà più sindaco di Milano. Negli ultimi giorni gli indizi sono diventati prove: l’apertura a una collaborazione con Forza Italia sui temi della politica milanese, la partecipazione alla Leopolda di Matteo Renzi, l’intenzione di portare in giunta un assessore di Azione, le dichiarazioni sul 10% obiettivo elettorale della nuova Casa riformista e sulla necessità di riequilibrare il centrosinistra perché troppo sbilanciato a sinistra.
Oggi ne ha aggiunto un altro, di indizio: “Alla mia maggioranza dico che serve molta prudenza sulle proteste. Attenzione, perché poi i milanesi giudicano”. Il riferimento è ai Verdi, colpevoli di aver chiesto la sospensione del gemellaggio di Milano con Tel Aviv e aver solidarizzato con i manifestanti pro Palestina manganellati fuori da Palazzo Marino. Parole che spostano Sala ancora di più verso il centro e sempre più proiettato al dopo Milano, anche se alle elezioni manca ancora un anno e mezzo e la città avrebbe bisogno di una guida politica. Cose che forse non appassionano più Sala – su Facebook l’ultimo post dedicato a un tema milanese è di un anno e mezzo fa, su Instagram del 21 dicembre sempre del 2024 – ma che dovrebbero interessare ai partiti del centrosinistra che lo sostengono. Perché su una cosa Sala ha ragione: “Attenzione, poi i milanesi giudicano”. Anche a sinistra.