
Il 19 gennaio scorso mentre Gaza si apprestava a vivere le prime ore della tregua il corrispondente di Al Jazerea Anas Sharif e i suoi colleghi si tolsero gli elmetti e i giubbotti. La foto di gruppo – diventata virale – esprimeva gioia e speranza. Anas fu ucciso il 10 agosto scorso. Questa mattina chi ha sostituito Anas – la giornalista Nour Abo Roqba ha ripetuto lo stesso gesto. Nour – che significa luce – ha reso omaggio ai colleghi che hanno realizzato la più lunga copertura giornalistica continuativa per documentare il genocidio e gli stati d’animo della popolazione. Una scena toccante in una giornata speciale. A proposito di stati d’animo, oggi sui social e sui network arabi la gioia dei gazawi era incontenibile, commovente. Anche se sono i primi a sapere che la tregua potrebbe saltare ad ogni momento. E che se tutto va bene dovranno convivere in futuro con le devastazioni, i lutti e i traumi subiti. Ma domani è un altro giorno. Perché durante questi due anni di genocidio la popolazione civile ha sognato questo giorno. È il miracolo del cessate il fuoco, il giorno più bello nei ricordi di chi ha vissuta in un paese in guerra. I palestinesi hanno diritto alla felicità come ogni popolo. È il messaggio che Gaza la resiliente ha mandato oggi al mondo intero.