
Dalla lotta alla povertà, alla lotta ai poveri. Con Meloni i poveri crescono e potrebbero arrivare a 6 milioni. Il governo ha tagliato sussidi, fondi per salute e affitti. Altri tagli anche nella manovra. E nelle famiglie si taglia anche l’essenziale, dal cibo, alla salute. Dalla lotta alla povertà, alla lotta ai poveri. Potremmo sintetizzare così le scelte del governo, ben descritte dai numeri. I poveri assoluti sono passati dai 5,6 milioni del 2022 ai 5,7 del 2023. In povertà relativa da 8,2 milioni ad 8,5.
Abbiamo provato, usando l’intelligenza artificiale, ad elaborare dati di Censis, Istat, e Caritas per avere delle stime sul 2024: come si vede dalla tabella allegata, i poveri assoluti potrebbero toccare e addirittura superare i 6 milioni di individui, in povertà relativa quasi 9. Il numero di persone a rischio esclusione sociale, secondo l’Istat, ha superato il 23% della popolazione. Una costante crescita, dunque, dall’insediamento del governo Meloni. Il primo atto è stato cancellare il reddito di cittadinanza passando all’assegno di inclusione. Lasciando l’Italia unico paese europeo senza una misura universale contro la povertà. Caritas rileva che ciò ha tagliato fuori metà dei destinatari del sussidio, escludendo ampie fasce di fragilità: famiglie in età da lavoro senza figli, lavoratori poveri, stranieri e nuclei residenti nel Centro-Nord. L’altro atto è stata la riduzione del fondo per gli affitti, provocando un aumento degli sfratti per morosità. In ambito sanitario, la fondazione Gimbe evidenzia come i tagli alla sanità pubblica, e la conseguente spesa nel privato, abbiano portato al record di un italiano su 10 che rinuncia alle cure. Nella fascia sotto 15000 euro si arriva al 42%, rileva Censis Solo lunedì Istat evidenziava come un terzo delle famiglie abbia ridotto l’acquisto di cibo in quantità e qualità. In pochi giorni, 3 rapporti indipendenti raccontano il paese reale, fuori dalla propaganda. E dopo i tagli della scorsa manovra, nella prossima ce ne saranno per altri 10 miliardi, di cui tre proprio al fondo per la povertà, denunciano le opposizioni.