
Lo Stato dell’Illinois, guidato dal democratico J.B. Pritzkier, ha fatto causa all’amministrazione Trump perché sarebbe a giudizio appunto dello Stato dell’Illinois illegale mandare i militari a presidiare una città, in questo caso Chicago.
La Casa Bianca risponde che il presidente non ha fatto altro che avvalersi del suo legittimo diritto di difendere beni e agenti federali che sarebbero minacciati in un luogo, Chicago, appunto, che si è trasformato in una warzone, una zona di guerra. La giudice, a cui è stato assegnato il caso, ha detto che non prenderà una decisione prima di giovedì. Le truppe della Guardia Nazionale, circa 300 uomini dell’Illinois, ma anche quelle del Texas, dovrebbero arrivare in città già oggi.
La stessa cosa, tra l’altro, era successa qualche giorno fa a Portland, Oregon, altra città democratica che Trump ha preso di mira, ma lì una giudice ha bloccato temporaneamente l’ordine del presidente, spiegando che gli americani hanno una lunga tradizione che non consente all’esercito di mischiarsi nella loro vita civile.
In effetti ciò che fa Trump appare in contrasto, per esempio, con il Post Comitatus Act, che è una legge vecchia di 150 anni che proibisce all’esercito, sia quello regolare sia la Guardia Nazionale, di compiere operazioni di polizia all’interno del paese, se non in casi eccezionali come insurrezioni o attacchi di un nemico in guerra.
È proprio queste eccezioni che Trump sbandiera quando parla di città devastate da una non meglio identificata guerra e di nemici interni da reprimere. La strategia del resto appare come un ulteriore preoccupante esempio della progressiva deriva autoritaria assunta dal governo degli Stati Uniti.