
L’intervista del Ministro Nordio al Messaggero grida letteralmente vendetta. Sono passati solo pochi giorni dal commento agghiacciante ai numeri dei suicidi in carcere (“nessun allarme, siamo sotto la media”), che di nuovo il Guardasigilli interviene, stavolta commentando la vicenda di Treviso. Un diciassettenne tunisino, arrivato in Italia da solo, si è impiccato in cella, ma la sua è solo una delle storie che si sono consumate nei penitenziari italiani attorno a Ferragosto. Un suicidio anche a Benevento, un tentativo a Torino e un altro a Regina Coeli, in poche ore. “Non c’è correlazione tra sovraffollamento e suicidi”, dice oggi Nordio. Ma non è così, e crediamo che lui da magistrato lo sappia benissimo. Se è vero, come ci spiegano da sempre gli amici di Antigone, che ogni dramma fa storia a sè, è altrettanto vero che sovraffollamento vuol dire condizioni più dure di vita, meno attenzione e meno cura del disagio, condizioni che possono portare alla convinzione di non farcela più. Insiste il Ministro, con discreto cinismo: “Se una persona intende suicidarsi, in carcere o fuori, non c’è modo di impedirlo”. Ok, ma perchè in carcere il tasso di suicidi è 25 volte superiore a fuori? Ricordiamo peraltro a Nordio che le persone detenute sono temporaneamente sotto la custodia e dunque la responsabilità dello Stato, ed è lo Stato che deve farsi carico delle loro condizioni di salute, fisica e psichica. Leggiamo anche nell’intervista: “La colpa del suicidio del minorenne a Treviso è di chi lo ha fatto arrivare in Italia”. Colpisce subito la disumanità di una simile affermazione, basta pensare a un ragazzino senza i genitori su un barcone in mezzo al mare, ma indigna soprattutto il fatto che sono le leggi volute dalla Destra, come la Bossi-Fini, che da decenni impediscono di regolare con saggezza l’inevitabile flusso di migranti da guerre e povertà verso i paesi europei. Per non parlare dei tagli al sistema di accoglienza che, per quanto precario, potrebbe comunque farsi carico di minori soli a rischio delinquenza.
Infine il Guardasigilli ammette che il sovraffollamento delle carceri è un problema, ma dice che il Governo sta cercando di risolverlo. E qui viene il dubbio che ci prenda in giro, dato che il Governo Meloni ha introdotto parecchi nuovi reati e ha alzato le pene per altri già esistenti, ottenendo quindi di stipare nelle patrie galere un numero sempre più alto di detenuti.
Una grottesca, drammatica e dolorosa presa in giro.