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Chi di complotto ferisce, di complotto perisce: i Maga vogliono da Trump la verità sulle liste Epstein

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Donald Trump vuole chiudere la vicenda delle liste di Epstein: è una bufala dei democratici e i miei sostenitori ci hanno creduto. La giravolta di 360 gradi è quasi compiuta. Ritornato alla Casa Bianca anche grazie alle teorie del complotto, ora che quelle teorie gli procurano dei problemi, le vuole attribuire agli avversari politici. Ma sulle liste di Jeffrey Epstein, il finanziere che si suicidò nel 2019 nel carcere di Manhattan dove era rinchiuso con una condanna per aver sfruttato sessualmente decine di minorenni, si sta giocando il rapporto tra Trump e la sua base elettorale Maga. Nel mirino ci sono il Ministro della Giustizia Pam Bondi e, in misura minore, il direttore dell’FBI Kesh Pattel. Sono i due che per mesi, durante la campagna elettorale, hanno alimentato il complotto delle liste Epstein (l’elenco dei politici e dei potenti che avrebbe beneficiato del giro di minorenni), e che, giunti nelle stanze dei bottoni, ora, per ordine di Donald Trump, hanno invece detto che queste liste non esistono. Nel ciclone delle critiche c’è in particolare Pam Bondi, uno degli avvocati del presidente. Arrivata al ministero in febbraio, rese pubbliche centinaia di carte, il cui contenuto era per lo più conosciuto, promettendo di pubblicarne altre in futuro. Ma poi non l’ha mai fatto. Questo ha alimentato i sospetti e le teorie complottistiche dei Maga nei suoi confronti. Ci si è messo anche Elon Musk. Dopo la litigata con Trump, scrisse un post in cui diceva che anche l nome del presidente era in quelle liste, poi fece marcia indietro. Adesso X alimenta le accuse contro l’amministrazione, accusandola di voler coprire la verità. In realtà, come scrive Politico, gli scenari sono tre. Il primo: Trump e i suoi si sono inventati il complotto delle liste di Epstein per utilizzarlo come strumento di consenso elettorale. Il secondo scenario: Trump e qualche altro potente è nelle liste e ora Pam Bondi fa di tutto per nasconderle. Terzo scenario : Trump era convinto che le liste venissero nascoste e ora che è tornato alla Casa Bianca ha capito che non esistevano. Il futuro ci dirà quale è la verità. Si è mosso anche lo speaker della Camera Johnson. Ha chiesto che le carte vengano rese pubbliche. Se lo chiede anche lui, vuol dire che i Maga credono veramente al complotto.

  • Autore articolo
    Michele Migone
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