
La crisi climatica. In Italia domani e dopodomani saliranno a 18 le città col bollino rosso. Oggi c’è stato un altro incidente sul lavoro dovuto al caldo estremo: a Vicenza due operai di una ditta di scarti alimentari che lavoravano in una buca hanno avuto un malore, dovuto ad esalazioni di sostanze nocive provocate dalle temperature estreme. Uno di loro è in coma, Ieri in edilizia, in Emilia Romagna e Marche, ci sono state due vittime sempre dovute a malori legati al caldo torrido. Con grave ritardo anche il governo si muove: la ministra Calderone ha convocato per domani le parti sociali al ministero del lavoro per siglare un protocollo che regoli il lavoro nelle ore più calde. Secondo le prime informazioni, il protocollo su cui dovrebbero convergere imprese e sindacati comporterebbe un “ampio ed automatico ricorso agli ammortizzatori sociali in tutte le ipotesi di sospensione o riduzione dell’orario di lavoro, anche in caso di lavoro stagionale”, informazione e formazione; sorveglianza sanitaria, abbigliamento e indumenti; la riorganizzazione dei turni. Sono in realtà tutte norme già previste sia dal testo unico sulla sicurezza, sia dalle direttive Inail. Solo che in molte imprese, semplicemente, non vengono applicate. I controlli non ci sono, e tutto è lasciato alla buona volontà. In molte aziende, soprattutto medio piccole, gli Rls, i rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza, o non ci sono o sono legati all’azienda. E quindi nessuno le fa applicare. Fin qui, a colmare il vuoto del governo nell’ottica del “non disturbiamo le imprese” meloniano, erano state le regioni. Oggi, sempre troppo tardi, si sono mosse quelle del nord: Piemonte Lombardia e veneto, portando a 14 le regioni che hanno emanato specifiche ordinanze. Nel pomeriggio a Firenze e Bergamo ci sono stati black out, dovuti al sovraccarico della rete elettrica ed al surriscaldamento dei cavi. Secondo il presidente della società di medicina d’urgenza i pronto soccorso hanno visto salire gli accessi del 20%. Le temperature continuano a far registrare valori di molto oltre le medie stagionali in tutta l’area del Mediterraneo, le cui acque arrivano anche a 4-5 gradi sopra la media. Il mondo dovrà imparare a convivere con le ondate estreme di calore, ha dichiarato l’Organizzazione Meteorologica Mondiale. La situazione più difficile in queste ore la sta vivendo la Francia: chiuse le scuole, la torre Eiffel. L’altro lato della medaglia sono i forti temporali, scatenati dal rilascio dell’energia accumulata con le temperature estreme, in particolare sulla fascia alpina e prealpina. Per questo il traffico ferroviario resterà fermo tra Parigi e Milano per diversi giorni.