Approfondimenti

“Siamo alla resa dei conti, non lasciamo che cancellino il Leoncavallo”. Intervista all’attore Paolo Rossi

Leoncavallo Milano ANSA

Il Leoncavallo ha attraversato molte stagioni: sgomberi, rioccupazioni, mobilitazioni. Ma ora sembra davvero arrivato a un bivio. Che ne pensi?

Secondo me siamo in un momento di resa dei conti generale. Vale per Milano, ma vale anche per altre realtà grandi e piccole. E anche per chi, come me, fa un mestiere come questo. Ti faccio un esempio: una settimana fa sono stato al centro sociale Cantiere, che un tempo era il Derby Club. Il tempio del cabaret milanese. Io ho iniziato così, raccontando storie, facendo spettacoli, ed è quello che continuerò a fare. Ricordo che agli inizi, quando facevo spettacoli davanti alle fabbriche occupate, dissi un giorno in assemblea che dovevamo studiare il nostro mestiere per comunicare meglio. Mi beccai l’accusa di essere un attore “con tendenze borghesi”. Fu una botta psicologica, perché non mi sentivo così: io volevo solo strumenti per migliorare il mio lavoro. Poi sono finito al Derby, dove invece mi dissero: “Ah, è arrivato il comunista”. Insomma, ero sempre in mezzo, tra l’incudine e il martello. Senza la falce. Ma ci sono tornato pochi giorni fa e lì si è chiuso un cerchio: ho fatto l’ultimo spettacolo nel tempio del cabaret, difeso oggi da ragazzi di un centro sociale che lo tengono in vita. Tengono accesa una luce.

Le “luci” di cui parli sono gli spazi culturali, compresi quelli informali?

Sì. Le luci sono i luoghi dove si fa cultura, dove si creano relazioni, dove si tiene viva una comunità. Che siano teatrali, sociali, informali. Io, anche se ho preso la residenza a Trieste, credo che tornerò a Milano. Sento che devo farlo, per chiudere quel cerchio. Dobbiamo difendere tutti i luoghi che fanno cultura. In altri paesi d’Europa, quando chiude un teatro o un centro culturale, la gente si mobilita. Qui, invece, no. Ma non è colpa della gente: è che bisogna fare un lavoro di rianimazione, non solo animazione. È quello che ho sempre fatto con il mio teatro. Ecco, io mi metto a disposizione, con la mia arte e anche senza arte né parte.

E Milano, come ti sembra vista da fuori?

La vedo da lontano, ma anche da vicino, perché sono in tournée da un anno e mezzo e giro molto. E ti dico che c’è un filo rosso – anzi, nero – che unisce tante città. Alcune piccole realtà si salvano, e guarda caso sono grandi come un quartiere di Milano: producono benessere sociale, soluzioni creative, esperienze nuove. Ma Milano la vedo volare via. Non solo le edicole, ma i teatri, i centri sociali, i luoghi dove sono cresciuto. Spariscono. Diventano supermercati, garage, appartamenti.

E cosa succede a una città che perde questi luoghi?

Perde tutto. Perché questi sono luoghi dove si sperimenta cultura non imposta dall’alto, informale, viva. Penso a realtà come il Teatro della Cooperativa, che con Renato Sarti tiene in piedi un quartiere intero. Non è solo uno spettacolo: è gente che esce di casa la sera, si ritrova, fa comunità. Già questo è un atto politico. Lo spettacolo deve avere qualità, certo, ma oggi deve avere contenuto. La cultura è anche questo. Io la vedo che vola via, e bisogna mettere ancore, per non farla andare alla deriva. Serve rianimare la città, perché la gente spesso non si rende conto di quello che sta succedendo. E non è presunzione dirlo. Un teatro, un centro sociale, sono luoghi politici anche solo per il fatto che la gente ci si incontra. Non importa cosa si fa lì dentro: già incontrarsi è resistenza.

Ci saluti con un tuo ricordo particolare legato al Leoncavallo?

Sì, ne ho uno che è diventato un po’ mitico. Una volta feci uno spettacolo sul tetto del Leoncavallo, in una situazione molto simile a quella di oggi. È anche citato in una canzone dei Gang. Mi ricordo che c’era il pubblico per strada e io sopra a fare lo spettacolo, come i Beatles… solo che loro avevano un tetto solido e pellicce, io invece avevo sotto ai piedi tegole scivolose e un equilibrio precario. Ma io sono brevilineo, quindi sul tetto ci sto meglio degli altri.

  • Autore articolo
    Roberto Maggioni
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli
POTREBBE PIACERTI ANCHETutte le trasmissioni

Adesso in diretta

  • Ascolta la diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    Giornale Radio sabato 28/06 08:30

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle tre edizioni principali del notiziario di Radio Popolare, al mattino, a metà giornata e alla sera.

    Giornale Radio - 28-06-2025

Ultimo giornale Radio in breve

  • PlayStop

    Gr in breve sabato 28/06 10:30

    Edizione breve del notiziario di Radio Popolare. Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi.

    Giornale Radio in breve - 28-06-2025

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di sabato 28/06/2025

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 28-06-2025

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di venerdì 27/06/2025 delle 19:48

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 27-06-2025

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    I girasoli di sabato 28/06/2025

    “I Girasoli” è la trasmissione di Radio Popolare dedicata all'arte e alla fotografia, condotta da Tiziana Ricci. Ogni sabato alle 13.15, il programma esplora eventi culturali, offre interviste ai protagonisti dell'arte, e fornisce approfondimenti sui critici e sui giovani talenti. L’obiettivo è rendere accessibile il significato delle opere e valutare la qualità culturale degli eventi, contrastando il proliferare di iniziative di scarso valore e valutando le polemiche sulla politica culturale.

    I girasoli - 28-06-2025

  • PlayStop

    M7 - il settimanale di Metroregione di Sabato 28/06/2025

    A cura di Roberto Maggioni, Alessandro Braga e Luca Parena. M7 è il settimanale di Metroregione, una trasmissione per raccontare Milano e il territorio fuori dalla frenesia delle notizie di tutti i giorni. Dentro M7 troverete quelle storie che tutte insieme fanno una comunità e tutto quello che le sta attorno. M7 è in onda tutti i sabati dalle 10.35 alle 11, sempre disponibile in podcast. Per comunicare con la redazione, per segnalazioni, spunti: metroregione@radiopopolare.it

    M7 – il settimanale di Metroregione - 28-06-2025

  • PlayStop

    Good Times di sabato 28/06/2025

    Good Times è il trampolino per tuffarsi in bello stile nel weekend. Visioni, letture, palchi, percorsi, incontri, esperienze, attività. Gli appuntamenti fissati dal calendario, ma anche le occasioni offerte dall’ozio. Un dispenser di proposte e suggestioni per vivere al meglio il proprio tempo libero. Tutti i sabati, dalle 11.30 alle 12, Good Times è il nostro viaggio nelle proposte del fine settimana. E insieme il nostro augurio per trascorrere giorni belli e momenti felici. Conduce Elena Mordiglia.

    Good Times - 28-06-2025

  • PlayStop

    Terzo tempo di sabato 28/06/2025

    Nel rugby il terzo tempo è il dopo partita, quando gli animi si rilassano, si beve e si mangia insieme: questo è lo spirito con cui nasce questa trasmissione, che potrebbe essere definita una sorta di “spin off” di Esteri – in onda tutte le sere dal lunedì al venerdì dalle 19 alle 19:30 – oppure, prendendo in prestito la metafora sportiva, un “terzo tempo” di Esteri. Sarà una mezz’ora più rilassata rispetto all’appuntamento quotidiano, ricca di storie e racconti, ma anche di musica. A cura di Martina Stefanoni

    Terzo tempo – il settimanale di Esteri - 28-06-2025

  • PlayStop

    Detto tra noi di sabato 28/06/2025

    Conversazioni con la direttrice. Microfono aperto con Lorenza Ghidini.

    Detto tra noi - 28-06-2025

  • PlayStop

    Apertura Musicale di sabato 28/06/2025

    Svegliarsi con la musica libera di Radio Popolare

    Apertura musicale - 28-06-2025

  • PlayStop

    Slide Pistons – Jam Session di sabato 28/06/2025

    La frizzante trasmissione di Luciano Macchia e Raffaele Kohler. Tutti i sabati su Radio Popolare dalla mezzanotte all'una. In onda le scorribande musicali dei due suonatori d’ottone in giro per la città, assecondate da artisti formidabili e straordinari.

    Slide Pistons – Jam Session - 27-06-2025

  • PlayStop

    Doppia Acca di venerdì 27/06/2025

    Dal 2011 è la trasmissione dedicata all’hip-hop di Radio Popolare.

    Doppia_Acca - 27-06-2025

  • PlayStop

    News della notte di venerdì 27/06/2025

    L’ultimo approfondimento dei temi d’attualità in chiusura di giornata

    News della notte - 27-06-2025

  • PlayStop

    Sui Generis di venerdì 27/06/2025

    Una trasmissione che parla di donne e altre stranezze. Attualità, cultura, approfondimenti su femminismi e questioni di genere. A cura di Elena Mordiglia.

    Sui Generis - 27-06-2025

  • PlayStop

    L'Orizzonte delle Venti di venerdì 27/06/2025

    A fine giornata selezioniamo il fatto nazionale o internazionale che ci è sembrato più interessante e lo sviluppiamo con il contributo dei nostri ospiti e collaboratori. Un approfondimento che chiude la giornata dell'informazione di Radio Popolare e fa da ponte con il giorno successivo.

    L’Orizzonte delle Venti - 27-06-2025

Adesso in diretta