
Donald Trump ha lanciato l’ultimo avvertimento al regime iraniano, l’ultima chance, prima di dare il segnale verde al coinvolgimento Usa nella guerra, prima di dare l’ordine di bombardare i siti nucleari iraniani. Poco prima della riunione del Consiglio per la sicurezza nazionale ha postato tre messaggi su Truth, il suo social.
Nel primo dice, usando per la prima volta la prima persona plurale, “Abbiamo il controllo completo e totale dei cieli iraniani”. Nel secondo afferma: “Sappiamo dove sia Khamanei, ma per ora non lo uccideremo. Basta missili sui civili, o sui soldati americani”. Quest’ultima frase è riferita ai bombardamenti iraniani su Israele. L’ultimo messaggio è la conseguenza dei primi due: “Resa Incondizionata”, scrive il presidente Usa.
Con questi messaggi, Trump, assume un ruolo attivo nella guerra e avverte il regime di Teheran: i motori dei nostri aerei sono accesi. E dalla vostra risposta che dipende se attaccheranno o no. Il dispositivo militare Usa si sta formando. Tra due giorni, la portaerei Nimitz sarà nel Golfo Persico.
Questa notte, decine di aerei cisterna sono stati mandati nelle basi in Europa. Servono per rifornire in volo i B2, i bombardieri che dovrebbero essere usati contro il sito nucleare sotterraneo di Fordow. Oltre a questo, il Pentagono ha inviato altri caccia. I b52, i bombardieri strategici sono stati dispiegati nella base di Diego Garcia. Tra due o tre giorni dovrebbero essere tutti in posizione e pronti all’azione. La pressione su Teheran ora è massima. Il regime dovrà rispondere.
Dopo giorni di dichiarazioni apparentemente contraddittorie, gli ultimi messaggi di Trump, ci dicono a che punto siamo. Se ieri, il presidente USA sembrava indirizzato a tenere fuori il paese dal conflitto, ora, invece, siamo a un passo dall’entrata in guerra.