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Sulle bollette l’ennesimo bonus a termine

bollette Giorgetti ANSA

Per tamponare l’aumento delle bollette il Cdm ha approvato l’ennesimo bonus: sarà a scalare della durata di 3 mesi. Sconti anche per le imprese. Mentre non si toccano gli extraprofitti dei fornitori, che hanno aumentato le tariffe dopo la liberalizzazione del mercato.

Nel complesso il decreto vale 3 miliardi, divisi sostanzialmente a metà per famiglie ed imprese. Per queste ultime ci sarà uno sconto di circa il 20% sugli oneri di sistema. La logica è fin troppo smaccata: una toppa per 3 mesi, in attesa che si spengano i termosifoni. Sperando che magari la fine della guerra in Ucraina incida sul prezzo del gas.

Senza troppi ragionamenti, il governo darà un po’ di soldi a chi li richiederà, e questo è già un problema visto che i precedenti bonus sono stati in parte non richiesti proprio per le difficoltà di chi ne avrebbe più bisogno. Per averne diritto la soglia Isee viene innalzata fino a 25mila euro, ma il bonus pieno sarà solo sotto i 9mila. Senza interventi strutturali: il rischio è che quando toccherà ai condizionatori si riproporrà il problema. Detto che in 3 anni l’Europa non è stata in grado di regolare il mercato lasciandolo sostanzialmente alla mercé della speculazione, a guardare la bolletta, la materia prima influisce fino a un certo punto.

Pesano costi di commercializzazione e vendita, stabiliti a discrezione del fornitore, che di fatto hanno cominciato a crescere in coincidenza, guarda un po’, con la liberalizzazione del mercato che per gli utenti è stata, ma che strano, una iattura. Non è un caso se il governo, per evitare ulteriori sfaceli sociali, abbia posticipato di altri due anni il passaggio al mercato libero per gli utenti vulnerabili. E provato a mettere dei paletti nella giungla delle offerte, ma lasciando intonsi i profitti delle imprese energetiche che vivon di fossile, prendendo i fondi dalla cassa servizi energetici ambientali, comunque fondi pubblici.

  • Autore articolo
    Massimo Alberti
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