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Un anno a tempo di valzer: martedì 19 dicembre

valzer

Martedì 19 dicembre alle 21 presso l’auditorium Demetrio Stratos di Radio Popolare verrà registrato il concerto di Capodanno 2024 “Un anno a tempo di valzer”. Un percorso attraverso le opere della famiglia Strauss, interpretate al pianoforte da Luigi Palombi e accompagnate dalle letture di Claudio Ricordi, tratte dal libro “Gli Strauss” di Roberto Jovino.

 

La parola valzer deriva dalla parola tedesca “walzen”, che significa rotolare, girare. Fu così che si chiamò la danza di ritmo ternario con andamento variabile che si balla in coppia, che nacque in Austria e Germania verso la fine del Settecento, per poi diffondersi in tutta Europa e nel mondo.
Nel 1804, ai suoi esordi, il Valzer Viennese veniva percepito come un ballo scandaloso: una cronaca dell’epoca descriveva una coppia che danzava il Valzer un “atteggiamento sconvenientissimo”.
Ma nemmeno la restaurazione dei vecchi regimi riuscì a fermare lo sviluppo del Valzer Viennese, re e regine ne furono conquistati e lo portarono nei loro palazzi, la nuova borghesia se ne saziava a coppe di champagne nei teatri, e il popolo a fiumi di birra nelle sale da ballo e nelle corti.
Ed ecco che la famiglia Strauss diventò la regina del Valzer in tutta Europa, spingendo la propria fama fino in America. Il periodo di massimo splendore del Valzer come ballo si ebbe con Strauss-figlio, Johann per l’appunto. Questi, da grande e raffinato artista quale era, si propose di adattare la musica del Valzer ai valori sociali e mondani del suo tempo, affiancato dai fratelli Josef ed Eduard, che all’alba del nuovo secolo mise in liquidazione l’impresa di famiglia: oltre 500 titoli in catalogo e 200 dipendenti!
Nonostante ciò nel XX secolo il valzer viennese sopravvisse nelle opere di compositori come Franz Léhar e Robert Stolz, ma anche compositori espressionisti di area germanica – da Gustav Mahler a Richard
Strauss e Alban Berg  – lo utilizzarono largamente, sia pure con uno spirito nuovo, caustico e dissacratorio. Ed entrò, l’intrigante tre quarti, nel repertorio di musicisti di tutti gli stili e di tutti i continenti. Poi nel 1939 arrivò il rito del Concerto di capodanno, che si celebra sino ad oggi per una sterminata platea in mondovisione…

Per partecipare è necessario prenotarsi mandando una mail a prenotazioni@radiopopolare.it o telefonando, dal lunedì al venerdì, allo 02 39241409 tra le 8.00 e le 18.00.

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    Redazione
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