Approfondimenti

L’inflazione in Italia è arrivata all’8%, i missili russi su un condominio a Odessa e le altre notizie della giornata

 I missili russi hanno colpito un'area residenziale di Odessa

Il racconto della giornata di venerdì 1 luglio 2022 con le notizie principali del giornale radio delle 19.30. L’inflazione si fa sentire sul potere d’acquisto in modo sempre più forte: a giugno +8% annuo, il carrello della spesa, i beni essenziali e di largo consumo, +8,2%. A spingere sono i prezzi dei beni energetici e dei carburanti che si ripercuotono su tutta la filiera, e quindi su tutte le categorie di prodotti. In questo contesto di crisi, dalla maggioranza arriva un’altra ipotesi di stretta sul reddito di cittadinanza. I missili russi hanno colpito un’area residenziale nella regione di Odessa, distruggendo un condominio di 9 piani e un centro ricreativo. Lo ius sholae continua a dividere la maggioranza, il testo è contestato da Lega, Fratelli d’Italia e un pezzo di Forza Italia. La Lombardia ha inviato richiesta della dichiarazione dello stato di emergenza nazionale per la crisi idrica. Infine, l’andamento della pandemia di COVID-19 in Italia. 

Le aziende scaricano sui consumatori l’aumento dei costi energetici

(di Massimo Alberti)

Il punto di partenza è sempre quello: i beni energetici, la cui crescita passa da +42,6% di maggio a +48,7% in particolare per i carburanti da +32,9% a +39,9%. Tutto il resto arriva di conseguenza, con l’incremento più elevato dal 1986 del cosiddetto carrello della spesa: i prezzi dei beni alimentari lavorati passano da +6,6% a +8,2% e quelli dei non lavorati da +7,9% a +9,6%. alimentari freschi +3,8% ovviamente i trasporti da +6,0% a +7,2%. Numeri che la dicono lunga sull’impatto scarso o nullo delle misure del governo. Le associazioni di consumatori, per quel che può valere la stima, comunque indicativa, calcolano che con questi rincari una famiglia media perde quasi una mensilità e mezzo dei bassi salari italiani. Parliamo dei bei a cosiddetta alta frequenza di acquisto, che come rilava twitterIstat sono quelli più consumati dai redditi più bassi che in proporzione sentono più i dolori degli aumenti. E va da se che aumenti come questi si divorano i rinnovi contrattuali trattati da Cgil Cisl e Uil nel 2021, e di fatto anche quelli a venire. Mentre il bonus dei 200 euro inciderà poco o nulla. Sui mercati internazionali delle materie prime alimentari le quotazioni di grano, mais e olio per cucinare sono in discesa da un paio di settimane e tornate sui valori pre-guerra, ma non è detto che basti. Le stime del governo sull’inflazione di quest’anno sono già superate, e difficilmente si possono fare previsioni.

La verità è che nel governo non sembra sappiano che fare per fronteggiare la crisi di potere d’acquisto che colpisce i ceti più deboli, ma intacca anche il ceto medio basso, provocata dall’impennata dei prezzi. O forse non vogliono fare ciò che servirebbe davvero. Gli aumenti dei prezzi si sono praticamente già mangiati il bonus 200 euro e i bonus su benzina e bollette. Quest’ultimo in particolare, è stato sbloccato solo ora dopo che a marzo la platea è stata allargata da 8 a 12mila euro di Isee. La tassazione extra dei profitti, lo sentiremo tra poco, non basta. Di salario minimo non se ne parla, nemmeno adeguare i salari all’inflazione reale, addirittura in questo contesto si stringe ulteriormente sul reddito di cittadinanza. Confindustria blocca i rinnovi dei contratti e il governo tace. Il taglio del cuneo fiscale sembra essere l’unica cosa su cui tutti sono d’accordo. Fingiamo che non sia sbagliato scaricare sulla fiscalità generale, quindi sui lavoratori, i loro stessi aumenti. E che il taglio riguardi solo i lavoratori e non anche le imprese come vorrebbe Confindustria. Il problema sarebbe come compensare le uscite. Spostare il carico fiscale dai redditi da lavoro alle rendite, cioè patrimoniale, non se ne parla. Le tasse non si toccano, non resterebbe che tagliare i servizi, oltre al danno la beffa. Oppure continuare così, nella scelta – teorizzata da alcuni banchieri centrali – che i salari vanno tenuti bassi per non incidere sull’inflazione, anche se l’inflazione oggi non è causata da un aumento di domanda, ma proprio dalle aziende che scaricano sull’utente finale l’aumento dei costi, per non intaccare i profitti. “aumentati anche del 30-40%” sottolinea l’economista Roberto Romano secondo cui tassare gli extra non basta.

 

La stretta sul reddito di cittadinanza

Dalla maggioranza arriva un’altra ipotesi di stretta decisamente vessatoria sul reddito di cittadinanza. Un emendamento presentato da fratelli d’Italia, ed approvato dalla maggioranza col parere favorevole del governo e contrari i soli 5stelle, prevede che anche i lavoratori privati potranno fare offerte di lavoro dirette ai percettori del sussidio, e che anche il rifiuto alla chiamata diretta entrerà nel computo che dopo 3 no, porterà alla sua perdita. L’emendamento è stato ribattezzato con disprezzo “spazzadivani”. Fino ad ora le offerte di lavoro potevano passare solo dal collocamento, pubblico o privato, e rispondere dunque ai requisiti contrattuali. Ora solo al criterio della congruità dell’offerta: che non indica ne orari ne salari, ma si limita a definire con vaghezza un’offerta “coerente con le esperienze e competenze” che può arrivare a tutto il territorio nazionale. L’economista Giuseppe DE Marzo, responsabile delle campagne contro la povertà di Libera

 I missili russi su un’area residenziale di Odessa

Il numero delle vittime causate dal raid aereo russo che ha colpito questa notte la regione di Odessa continua a salire. Le vittime accertate sarebbero almeno 21, tra le quali due bambini, mentre i feriti sono 38, compresi 6 bambini.
L’attacco è arrivato a poche ore dal ritiro dei militari russi dall’isola dei serpenti nel mar nero, che era considerato avamposto strategico per poter attaccare il sud est dell’ucraina.
I missili russi hanno colpito un’area residenziale nella regione di Odessa, distruggendo un condominio di 9 piani e un centro ricreativo. Kiev ha accusato mosca di aver deliberatamente colpito obiettivi civili, ma il Cremlino ha risposto alle accuse dicendo che le forze russe colpiscono solo e unicamente target militari. Il governatore della regione ha detto che mentre si continua a scavare tra le macerie, non ci si aspetta di trovare sopravvissuti. L’attacco su Odessa è stato condannato dall’Alto rappresentante Ue per la politica estera Josep Borrell che in un tweet ha scritto: “Questi attacchi ai civili devono cessare immediatamente. I responsabili di atti che equivalgono a crimini di guerra saranno tenuti a rispondere ai sensi del diritto internazionale”.

L’attacco di Odessa sembra quindi allontanare la possibilità di un dialogo e rischia di ampliare ulteriormente il conflitto. In un’intervista alla Cnn il ministro degli esteri della Finlandia ha detto che l’estensione del conflitto fuori dai confini ucraini è sicuramente un possibilità.
Intanto nelle repubbliche separatiste del Donbass, la corte suprema della repubblica di Donetsk ha incriminato altri due foreign fighters britannici con le stesse accuse contestate ai tre combattenti volontari stranieri pro-Ucraina – due britannici e un marocchino – che sono già stati condannati a morte oggi.

Da un punto di vista diplomatico, poi, oggi ci sono stati sviluppi per quanto riguarda il processo di ingresso dell’ucraina nell’Unione Europea. Bruxelles ha accolto formalmente la richiesta dell’Ucraina di entrare a far parte dell’unione europea e nel parlamento di Kiev oggi è stata appesa la bandiera blu dell’unione, ad indicare ancora più esplicitamente la volontà del paese. Zelensky ha salutato il momento con entusiasmo, definendolo una nuova era per il paese. La presidente della commissione europea Ursula Von Der Leyen, però, ha sottolineato che il cammino sarà lungo e richiederà un duro lavoro da parte del paese, a partire da una lotta alla corruzione e una legge anti oligarchi. Alla cautela espressa da Von der Leyen ha replicato subito Zelensky che con un messaggio su Telegram ha detto: “siamo arrivati alla candidatura in 115 giorni, il percorso verso l’ingresso non dovrà richiedere anni”.

Lo strano caso di Annagrazia Calabria

(di Diana Santini)

La passione politica (e il cursus honorum acceleratissimo nelle fila di Forza Italia), Annagrazia Calabria l’ha ereditata dalla mamma Cinzia Alfonsi, berlusconiana della prima ora. La confidenza col mondo delle armi (produttori, venditori e lobby varie), da papà Luigi Calabria, ex direttore finanziario di Finmeccanica. Ma l’eredità di cui va forse più fiera, al punto da vantarsene ogni volta che se ne presenta l’occasione, la deve a una legge statunitense ed è la cittadinanza americana. Annagrazia Calabria infatti è nata a New York ed è dunque cittadina statunitense in base a una norma la cui approvazione in Italia considererebbe una vera iattura: lo ius soli. E non le importa neppure che lo ius scholae non sia affatto lo ius soli, ma una timida mediazione per cercare di portare a casa una legge che consenta a centinaia di migliaia di ragazzi cresciuti in Italia di avere gli stessi diritti dei loro compagni di banco. Lo ius scholae per lei, che di cittadinanza ne ha non una ma due, solo “cinico marketing sulla pelle dei bambini”. E così un paio di giorni fa Calabria ha votato contro il provvedimento in commissione affari costituzionali, poi ha annunciato battaglia in aula, e ha di fatto riposizionato il partito un po’ traballante di Berlusconi contro una norma di civiltà di cui lei stessa ha fruito. E di cui va orgogliosa, al punto da dire la sua su ogni fatterello americano che sbarchi sulle pagine dei giornali. Quando fu eletto Trump si congratulò col nuovo presidente e con tutti i suoi concittadini d’oltreoceano: “La sua vittoria è una lezione politica per tutti e una grande prova di democrazia”, twittò. Anche qui, questione di punti di vista.

Siccità, la Lombardia ha chiesto lo stato d’emergenza

Il clima e la siccità. La Lombardia ha inviato richiesta della dichiarazione dello stato di emergenza nazionale per la crisi idrica. Arriva un fine settimana con 22 città col bollino rosso, nella pianura padana in particolare, nel centro e sud , con temperature anche oltre il 40 gradi. Il mese che si è concluso ha visto temperature sopra le medie stagionali. In molti richiamano il paragone con il caldo del 2003, ma le stagioni non sono paragonabili: per la carenza di pioggia e tutti i problemi che si sta portando in questi giorni, e perché si tratta ormai di un problema strutturale. Come spiega la fisica dell’atmosfera e meteorologa Silvia Giacomin

 

L’andamento dell’epidemia di COVID-19 in Italia

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