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“Due milioni di siriani rischiano di morire”

“Due milioni di siriani ad Aleppo sono a rischio morte”. E’ l’appello lanciato dai rappresentanti delle Nazioni Unite, Yaaqoub El-Hello e Kevin Kennedy, e rivolto a tutti i belligeranti per una tregua umanitaria di 48 ore. La popolazione assediata sia nella parte Est sia a Ovest è da giorni senza acqua e senza elettricità, a causa della rottura degli impianti colpiti dalle bombe.

L’appello del Palazzo di Vetro contiene anche un avvertimento rivolto sia ai governativi sia alle opposizioni armate: “Quando la popolazione viene privata intenzionalmente di cibo e di altri beni fondamentali per la sopravvivenza, l’assedio rappresenta un crimine di guerra“.

A Ginevra, esperti militari russi e statunitensi stanno studiando la possibilità di assolvere alle richieste dell’Onu, per l’introduzione di un cessate il fuoco di 48 ore per consentire la riparazione degli impianti e la fornitura di scorte di cibo e medicinali alla popolazione civile.

I due rappresentanti internazionali sottolineano anche la grave situazione sanitaria nelle città siriane. El-Hello e Kennedy sottolineano che nelle ultime settimane vi sono stati “innumerevoli civili uccisi e feriti” nei bombardamenti da entrambe le parti, mentre “continuano gli attacchi su ospedali e ambulatori da campo”.

Nelle scorse ore si è saputo che un altro ospedale è stato distrutto in un bombardamento aereo, sabato scorso. Almeno 13 i morti, pazienti e medici. La struttura, nella provincia di Idlib, è supportata da Medici Senza Frontiere. Noto come centro specialistico in pediatria, l’ospedale forniva cure a circa 70mila persone nella città di Millis.

Silvia dalla Tommasina è la coordinatrice medica di MSF per la Siria nord occidentale. L’ha intervistata Flavia Mosca Goretta.

Ascolta qui l’intervista

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    Farid Adly
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    Il ricordo del Bataclan, dieci anni dopo la strage: “C’era bisogno di tornare a vivere”

    Sono passati dieci anni da quella notte del 13 novembre 2015, in cui durante il concerto degli Eagles Of Death Metal centotrenta persone persero la vita nell’attacco terroristico che colpì il Bataclan di Parigi. Costruito nel 1864 e dal 1991 dichiarato monumento storico, negli anni il locale ha portato sul palco della capitale innumerevoli artisti internazionali diventando un vero e proprio ”tempio della musica” francese. Oggi a Volume, il ricordo della “generazione Bataclan” e del concerto inaugurale tenuto da Sting un anno dopo la strage, in occasione della riapertura del locale. Ascolta lo speciale sul Bataclan.

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