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Gli sponsor della giacca di Salvini si vergognano di lui

Matteo Salvini a Przemysl

La reputazione nel mondo contemporaneo è tutto. Per fare politica. Come per fare affari.
Salvini è maestro nel giocarsi pezzi di reputazione politica con le sue uscite. La figuraccia rimediata ieri in Polonia è probabilmente la più fragorosa e drammatica autodistruzione di reputazione operata da un politico in un colpo solo. Quantomeno in Italia, quantomeno nell’epoca dei social.

Una grezza, come si direbbe nei palazzi romani, resa più drammatica oggi dalla presa di distanza pubblica decisa da due delle grandi aziende i cui marchi comparivano sulla giacca a vento esibita dal capo leghista in Polonia. Audi e Colmar hanno prodotto due comunicati che si somigliano molto, facendo pensare che qualche telefonata tra i rispettivi dirigenti sia intercorsa.
In sostanza le due aziende negano di avere mai deciso di sponsorizzare politici italiani e prendono le distanze da qualsiasi associazione del marchio con loro:

“In merito a quanto erroneamente evidenziato a mezzo social circa l’associazione del marchio Audi alle esternazioni, passate, presenti o future di una rappresentanza politica italiana, Audi Italia rimarca con fermezza la piena adesione alle regole di compliance del Gruppo Volkswagen che impediscono qualsiasi forma di promozione o sponsorizzazione di personalità politiche. Audi Italia unitamente a Volkswagen Group Italia conferma inoltre la propria assoluta opposizione alla guerra in ogni sua forma”.

“In merito a quanto emerso a mezzo social circa l’associazione erronea del marchio Colmar alle esternazioni di una rappresentanza della politica italiana, Colmar rimarca la propria opposizione a qualsiasi forma di promozione o sponsorizzazione di personalità politiche italiane ed estere e di qualsiasi loro esternazione passata, presente o futura”.

Salvini non viene nominato ma ovviamente il riferimento è a lui.

Da quanto è scoppiata la guerra, Salvini ha tentato in tutti i modi di allontanare da sé l’immagine dell’amico di Putin. Il sindaco di Przemysl, Wojciech Bakun, lo ha ricordato al mondo. Per questo, molte persone potrebbero decidere di boicottare i brand che comparivano sulla sua giacca. Non c’erano solo Audi e Colmar. C’erano numerosi e importanti sponsor di una onlus brianzola, la “cancro primo aiuto”, nel cui comitato figurano i principali politici lombardi, da Fontana a Gori, come scrivevamo ieri. Tutti trascinati nel gorgo dell’umiliazione polacca.

A Salvini sta mancando la Bestia. Sta mancando Luca Morisi con la sua squadra.
La Bestia era violenta, era cinica, era senza scrupoli ma forse un paio di regole della comunicazione le conosceva. E molti stanno iniziando a porsi ad alta voce una domanda: non sarà che Salvini, alla fine, è un politico scarso?

  • Autore articolo
    Luigi Ambrosio
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