Approfondimenti

IATSE: sfiorato lo sciopero delle maestranze del cinema americano

iatse

Gli appassionati di serie tv di lunga data ricordano perfettamente lo sciopero degli sceneggiatori del 2008, un braccio di ferro sindacale tra autori e studios che per 100 giorni bloccò la produzione di nuovi programmi (e anche di qualche film): scorrendo le serie prodotte in quel periodo incappiamo in stagioni troncate o addirittura rimandate direttamente all’anno successivo. Lo scorso 15 novembre si è evitato per poco uno sciopero che avrebbe potuto paralizzare ancora più trasversalmente e più a lungo l’industria dell’intrattenimento: con uno scarto di voti minimo tra favorevoli e contrari, i membri del sindacato IATSE hanno approvato un contratto collettivo negoziato circa un mese fa con gli studios hollywoodiani, dopo mesi di proteste e minacce di sciopero.

IATSE sta per International Alliance of Theatrical Stage Employees, è uno dei sindacati hollywoodiani più antichi e raccoglie un’ampia e variegata quantità di maestranze: operatori di ripresa e di messa in onda, tecnici del suono e delle luci, artisti di scena e degli effetti speciali, costruttori di set ed elettricisti, truccatori e costumisti, decoratori, animatori, coordinatori, addetti alle armi e moltissimi altri. Da mesi i lavoratori del settore denunciano le condizioni faticose e ingiuste in cui versano queste professionalità nella maggior parte dei set di Hollywood, degli studi televisivi, dei teatri e di altri luoghi d’intrattenimento: da un lato la lunga pausa forzata causata dalla pandemia ha aiutato a rimettere in prospettiva un lavoro da sempre totalizzante, dall’altro la ripartenza con tempi stretti e accelerati ha peggiorato una situazione già pesante, fatto sta che molti membri IATSE non sono più disposti ad accettare turni massacranti di oltre 14 ore, o i cosiddetti fraturday – cioè i venerdì di lavoro che si prolungano senza interruzioni fino al sabato – o le pause, anche pranzo o gabinetto, sistematicamente saltate (tanto agli studios basta pagare una quota risibile in più per non incorrere in sanzioni).
Sui social è possibile trovare moltissimi racconti di prima mano di turni infiniti, vessazioni standard e ritardi di stipendio – è importante ricordare che, di tutte le professionalità del mondo dello spettacolo, queste sono anche quelle dalle paghe inferiori –, condizioni di lavoro che oltre allo sfruttamento delle singole categorie creano falle alla sicurezza per tutti.

La recente tragedia avvenuta sul set di Rust è paradigmatica della situazione: la stessa direttrice della fotografia Halyna Hutchins, uccisa da un proiettile che non avrebbe dovuto esserci nella pistola maneggiata dall’attore protagonista Alec Baldwin, faceva parte del sindacato IATSE, e la mattina del giorno in cui avrebbe perso la vita aveva visto diversi colleghi, ugualmente membri IATSE, dare le dimissioni protestando per le mancate misure di sicurezza. Le indagini sono naturalmente ancora in corso, ma i racconti raccolti in queste settimane dai giornalisti dipingono il quadro di un incidente sul lavoro tristemente prevedibile, tra livelli di stanchezza collettiva, impreparazione di alcuni responsabili, misure di sicurezza latitanti, etc. Una pericolosa inefficienza e uno sfruttamento diffusi non solo nella lavorazione di film a basso budget, ma anche – ed è quello che indigna di più – nelle produzioni di studios milionari come Disney e Warner e di giganti dello streaming come Netflix e Amazon (da notare che queste ultime beneficiano ancora di agevolazioni pensate per “new media emergenti”).

Il caso Rust ha finalmente aperto un dibattito sull’effettiva necessità di utilizzare pistole vere sui set televisivi e cinematografici (una pratica finora standard negli Stati Uniti, per ragioni di realismo e di risparmio) e l’accordo trovato tra IATSE e studios per il contratto collettivo dovrebbe regolamentare turni massacranti e paghe risibili. Per molti lavoratori, però, l’accordo è largamente insufficiente: la loro lotta continua, e chiede anche a noi spettatori solidarietà e consapevolezza.

  • Autore articolo
    Alice Cucchetti
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli
POTREBBE PIACERTI ANCHETutte le trasmissioni

Adesso in diretta

  • Ascolta la diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    Giornale Radio venerdì 04/07 12:30

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle tre edizioni principali del notiziario di Radio Popolare, al mattino, a metà giornata e alla sera.

    Giornale Radio - 04-07-2025

Ultimo giornale Radio in breve

  • PlayStop

    Gr in breve venerdì 04/07 15:30

    Edizione breve del notiziario di Radio Popolare. Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi.

    Giornale Radio in breve - 04-07-2025

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di venerdì 04/07/2025

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 04-07-2025

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di giovedì 03/07/2025 delle 19:49

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 03-07-2025

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    Almendra di venerdì 04/07/2025

    Almendra è fresca e dolce. Almendra è defaticante e corroborante. Almendra si beve tutta di un fiato. Almendra è una trasmissione estiva di Radio Popolare in cui ascoltare tanta bella musica, storie e racconti da Milano e dal mondo, e anche qualche approfondimento (senza esagerare, promesso). A luglio a cura di Luca Santoro, ad agosto di Dario Grande.

    Almendra - 04-07-2025

  • PlayStop

    Dodici Pollici del 4/7/25 - Ghigo Renzulli

    Il podcast di Francesco Tragni e Giuseppe Fiori registrato dal vivo a Germi e dedicato al mondo dei vinili. L’ultimo protagonista a raccontarsi sul palco è Ghigo Renzulli: storico chitarrista dei Litfiba, che ha fondato nel 1980, è reduce da una serie di fortunati dischi strumentali denominati “No Vox”. Sul palco si è esibito assieme al musicista Fabrizio Simoncioni.

    A tempo di parola - 04-07-2025

  • PlayStop

    Conduzione musicale di venerdì 04/07/2025 delle 13:59

    Un viaggio musicale sempre diverso insieme ai nostri tanti bravissimi deejay: nei giorni festivi, qua e là, ogni volta che serve!

    Conduzione musicale - 04-07-2025

  • PlayStop

    Puntata di venerdì 04/07/2025

    Il meglio della festa di Radio Popolare del 6, 7 e 8 giugno 2025

    All you need is pop 2025 - 04-07-2025

  • PlayStop

    Cult di venerdì 04/07/2025

    Oggi a Cult Estate: un estratto della nostra intervista ad Andrea Bajani, recente vincitore del Premio Strega con "L'anniversario" (Feltrinelli); il maestro Vincenzo Milletari sui due appuntamenti verdiani con l'Orchestra Sinfonica di Milano; Giovanni Chiodi sulla lirica in estate; Antonio Padovan sul film "Come fratelli"; la coreografa franco-svizzera Maud Blandel con "oeuil-nu" al Santarcangelo Festival; il Folkest di San Daniele del Friuli; alla GMA di Milano la mostra "Terrone" di Ugo Rondinone...

    Cult - 04-07-2025

  • PlayStop

    Summertime di venerdì 04/07/2025

    Il fallimento di Donald Trump sulla guerra in Ucraina, con Alessandro Colombo docente relazioni internazionali alla statale di Milano. La crisi del labour inglese dopo i tagli al welfare, con Leonardo Clausi giornalista, corrispondente de Il Manifesto da Londra. Intervista di Raffaele Liguori a Chris Hedges, giornalista e scrittore, corrispondente per anni del New York Times in Medio Oriente. Nel 2002 ha vinto il Premio Pulitzer. Il suo ultimo libro si intitola “Un genocidio annunciato. Storie di sopravvivenza e resistenza nella Palestina occupata” (Fazi editore). I centri estivi: come vi state organizzando? Microfono Aperto. Quinta e ultima puntata di Racconto Lucano a cura di Sara Milanese.

    Summertime - 04-07-2025

  • PlayStop

    Caldo, scarsa igiene, sovraffollamento. La difficile vita nel carcere di San Vittore

    Sovraffollamento, celle chiuse per la presenza di cimici, caldo infernale e nemmeno un condizionatore per i detenuti. È un quadro preoccupante quello che l’Osservatorio sulle condizioni di detenzione dell’associazione Antigone ha trovato nella sua visita a San Vittore. A fronte di una capienza regolamentare di 450 posti, sono oltre 1100 detenuti, la stragrande maggioranza stranieri. Circa duecento hanno meno di 24 anni. Una situazione che purtroppo non è un’eccezione, ci ha detto Valeria Verdolini, presidente di Antigone Lombardia…

    Clip - 04-07-2025

Adesso in diretta