Approfondimenti

Le promesse di aiuto del G20, la caduta del Panjshir e le altre notizie della giornata

G20 Speranza

Il racconto della giornata di lunedì 6 settembre 2021 con le notizie principali del giornale radio delle 19.30. Il G20 dei Ministri della Sanità è finito oggi a Roma con nuove promesse di aiuto agli Stati che non possono permettersi i vaccini anti-COVID, ma cambierà davvero qualcosa? Le elezioni amministrative rischiano di essere un bagno di sangue per il Movimento 5 Stelle, ma Conte sta già provando a contenere i danni. I talebani hanno preso il controllo del Panjshir e, per la prima volta, controllano ufficialmente l’intero Afghanistan. L’addio a Jean-Paul Belmondo, scomparso oggi a Parigi a 88 anni. Infine, l’andamento della pandemia di COVID-19 in Italia.

Le promesse di aiuto del G20 ai Paesi che non possono permettersi i vaccini anti-COVID

Il G20 dei Ministri della Sanità è finito oggi a Roma con nuove promesse di aiuto agli Stati che non possono permettersi i vaccini anti-COVID. In realtà nella sostanza nessuna svolta a favore di questi Paesi, a partire dalla sospensione dei brevetti che continua a essere chiesta senza successo da oltre 100 nazioni. Il commento di Vittorio Agnoletto, medico e nostro collaboratore:


 

Conte prova a contenere i danni nel Movimento 5 Stelle

(di Michele Migone)

Giuseppe Conte cerca di contenere i danni. Per i 5 Stelle le elezioni amministrative rischiano di essere un bagno di sangue. Nelle grandi città, l’unica piazza in cui le cose andranno bene sarà Napoli. L’adesione all’alleanza che appoggia l’ex ministro Manfredi è una garanzia, ma per il resto si attendono solo risultati deludenti. Conte ha intrapreso un tour elettorale, ma più per dovere che per convinzione. In vista del flop ha anche rimandato la nomina degli organismi dirigenti del nuovo Movimento 5 Stelle. A un mese esatto dalla votazione online che lo ha eletto, Giuseppe Conte è un leader solitario, la cui impronta sul Movimento ancora non si vede. In 30 giorni sono state poche le uscite politiche, nessuna delle quali veramente incisiva; se ne ricorda una, in particolare, ma è stato uno scivolone: la dichiarazione che invitava a dialogare con i Talebani, rilasciata nel momento più drammatico del ritiro Occidentale. Fatta nel momento sbagliato. In politica, stare sul pezzo è uno dei requisiti fondamentali per attirare attenzione e creare consenso. Non è una delle qualità di Giuseppe Conte. Lo si sapeva da tempo. Il primo mese da leader di partito ha confermato questo suo difetto. Così per indole, scelta, o anche per la pura necessità di nascondere i suoi limiti di animale politico, il felpato avvocato sembra essere ancora concentrato più sul consolidamento del suo potere interno che sullo sviluppo di proposte politiche verso l’esterno. Gli equilibri sono ancora delicati. Beppe Grillo non parla, ma non dimentica lo scontro; Se Conte dovesse inciampare, Di Maio è lì, pronto a prenderne il posto. Lo lasciano alle grane che loro stessi hanno creato. Conte ha chiesto un chiarimento a Cingolani sul nucleare. Si farà, ma il ministro non sembra intenzionato rendergli conto delle parole dette. Insomma, il Conte capo partito naviga in acque agitate e nessuno ha ancora capito se è in grado di tenere il timone. Dopo la sua elezione, tra i 5 Stelle c’è stata maggiore stabilità. Nessuna fuga o scissione, per ora. E anche nei sondaggi, il Movimento va un poco meglio. Ma, quanto dureranno questi effetti senza una chiara proposta politica?

La caduta del Panjshir sotto il controllo dei talebani

(di Martina Stefanoni)

Non era mai successo prima. Questo è il motivo per cui la caduta del Panjshir sotto il controllo dei talebani è così importante. Non solo per il loro piano politico, ma anche per la loro propaganda. Oggi i talebani hanno issato la loro bandiera bianca e nera nel centro del capoluogo di provincia del Panjshir e hanno dichiarato la loro vittoria. Non ci erano mai riusciti, ora, per la prima volta, controllano ufficialmente tutto il paese.
La resistenza del Fronte Nazionale di liberazione, guidato da Ahmed Massoud, però, non vuole cedere. “Siamo in posizioni strategiche”, hanno detto. “Pronti ad attaccare”. Solo ieri, proprio il leader dei ribelli, il figlio del leone del Panjshir, aveva pubblicato un comunicato su Facebook in cui diceva che i ribelli erano pronti a negoziare un cessate il fuoco con i talebani per raggiungere una «pace duratura». Oggi, dopo l’annuncio da parte dei talebani della caduta della valle, ha diffuso un nuovo messaggio: “Siamo ancora di quell’avviso, ma i talebani hanno mostrato il loro volto e ci hanno attaccati, noi risponderemo”. Poi ha invitato il paese ha insorgere e a ribellarsi contro il regime : “Ovunque voi siate, questo è il momento di imbracciare le armi”. Poi, rivolgendosi alla comunità internazionale, ha accusato i paesi esteri di aver legittimato i talebani credendo al loro cambiamento. “Ora si vedrà chi è davvero amico degli afghani”.

Golpe in Guinea. Aumentano i prezzi di alluminio e bauxite

(di Chawki Senouci)

La maledizione dell’Africa è sua la ricchezza. È il destino della Guinea, che possiede la metà delle riserve mondiali in bauxite.
È vero che la comunità internazionale ha condannato il golpe militare, ma è anche vero che il golpe non è stato una sorpresa per chi ha uomini, occhi e orecchi nella capitale Conakry.
È il caso della Francia, ex potenza coloniale.
Non a caso il nuovo uomo forte del paese, il tenente colonnello Mamady Doumbouya, aveva lasciato soltanto due anni fa la legione francese con il grado di caporale.
Poi c’è la Cina che è la principale importatrice di bauxite dalla Guinea. In Africa, Pechino ottiene tutto quello che vuole grazie alla cosiddetta diplomazia del debito: infrastrutture in cambio di materie prime.
Infine gli Stati Uniti che, grazie alla multinazionale Alcoa, detiene un quarto delle azioni del consorzio guineano Cbg, il più grande produttore di bauxite nel mondo.
Dicevamo che la maledizione dell’Africa è la sua ricchezza perché la Guinea è uno dei paesi più poveri del pianeta. Non solo, l’estrazione mineraria ha prodotto negli ultimi tre anni lo sfratto di 120mila persone dalle loro terre, la distruzione delle sue foreste, e ovviamente un gravissimo disastro ambientale.

Addio a Jean-Paul Belmondo

(di Barbara Sorrentini)

Quell’immagine in bianco e nero con il pollice che scorre sulle labbra è diventata iconica, così come il successo arrivato con quel meraviglioso film del 1960 di Jean Luc Godard, scritto da François Truffaut, “Fino all’ultimo respiro”. Eppure Bel Bel non era alle prime armi: aveva già lavorato con Calude Chabrol, Marcel Carné e Vittorio De Sica, dopo una gavetta in teatro. Aveva un forte legame con il cinema italiano, lavorò con Lattuada, Castellani, Gina Lollobrigida, Sofia Loren, Claudia Cardinale, forse per la discendenza del padre nato in Algeria da genitori piemontesi. Semplice e spiritoso, divo senza ostentarlo, ha preso parte a film polizieschi, commedie, drammoni come “La mia droga si chiama Julie” e film impegnati, tipo “L’erede” ispirato al Caso Mattei. Ossessionato dalla presunta rivalità con Alain Delon, lo considerava invece un grande amico fin dai tempi di “Borsalino”. Nel 2016 Belmondo ricevette il Leone alla Carriera alla Mostra del Cinema di Venezia, dove è arrivata la notizia della sua morte mentre si sta svolgendo il festival.

L’andamento dell’epidemia di COVID-19 in Italia

Oggi in Italia sono stati comunicati 52 morti e 3.361 contagi legati al coronavirus. Il 2,5% delle persone che hanno fatto il tampone è risultato positivo, un dato in aumento rispetto a ieri. 2 in più i pazienti in terapia intensiva, 96 in più quelli ricoverati negli altri reparti COVID.

  • Autore articolo
    Redazione
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli
POTREBBE PIACERTI ANCHETutte le trasmissioni

Adesso in diretta

  • Ascolta la diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    Giornale Radio lunedì 14/07 19:30

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle tre edizioni principali del notiziario di Radio Popolare, al mattino, a metà giornata e alla sera.

    Giornale Radio - 14-07-2025

Ultimo giornale Radio in breve

  • PlayStop

    Gr in breve lunedì 14/07 18:29

    Edizione breve del notiziario di Radio Popolare. Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi.

    Giornale Radio in breve - 14-07-2025

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di lunedì 14/07/2025

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 14-07-2025

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di lunedì 14/07/2025 delle 19:48

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 14-07-2025

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    From Genesis To Revelation di martedì 15/07/2025

    "From Genesis to Revelation" è una trasmissione radiofonica dedicata al rock-progressive, attiva regolarmente dal 1999. Condotta da Renato Scuffietti e Matthias Scheller, offre un'ora settimanale di musica prog, spaziando dai grandi classici dei seventies al newprog e al prog sinfonico, con interviste, recensioni e monografie sui sottogeneri. Nata come un hobby, è diventata un importante punto di riferimento per gli appassionati del genere.

    From Genesis To Revelation - 14-07-2025

  • PlayStop

    Jazz Anthology di lunedì 14/07/2025

    "Jazz Anthology", programma storico di Radio Popolare, esplora la lunga evoluzione del jazz, dalla tradizione di New Orleans al bebop fino alle espressioni moderne. Il programma, con serie monografiche, valorizza la pluralità e la continuità del jazz, offrendo una visione approfondita di questo genere musicale spesso trascurato dai media. La sigla del programma è "Straight Life" di Art Pepper, tratto da "Art Pepper Meets The Rhythm Section" (1957).

    Jazz Anthology - 14-07-2025

  • PlayStop

    News della notte di lunedì 14/07/2025

    L’ultimo approfondimento dei temi d’attualità in chiusura di giornata

    News della notte - 14-07-2025

  • PlayStop

    Conduzione musicale di lunedì 14/07/2025 delle 21:00

    Un viaggio musicale sempre diverso insieme ai nostri tanti bravissimi deejay: nei giorni festivi, qua e là, ogni volta che serve!

    Conduzione musicale - 14-07-2025

  • PlayStop

    Jazz in un giorno d'estate di lunedì 14/07/2025

    “Jazz in un giorno d’estate”: il titolo ricalca quello di un famoso film sul jazz girato al Newport Jazz Festival nel luglio del ’58. “Jazz in un giorno d’estate” propone grandi momenti e grandi protagonisti delle estati del jazz, in particolare facendo ascoltare jazz immortalato nel corso di festival che hanno fatto la storia di questa musica. Dopo avere negli anni scorsi ripercorso le prime edizioni dei pionieristici festival americani di Newport, nato nel '54, e di Monterey, nato nel '58, "Jazz in un giorno d'estate" rende omaggio al Montreux Jazz Festival, la manifestazione europea dedicata al jazz che più di ogni altra è riuscita a rivaleggiare, anche come fucina di grandi album dal vivo, con i maggiori festival d'oltre Atlantico. Decollato nel giugno del '67 nella rinomata località di villeggiatura sulle rive del lago di Ginevra, e da allora tornato ogni anno con puntualità svizzera, il Montreux Jazz Festival è arrivato nel 2017 alla sua cinquantunesima edizione.

    Jazz in un giorno d’estate - 14-07-2025

  • PlayStop

    Gaza è sull’orlo del collasso a causa della fame acuta e della mancanza d’acqua. È l’allarme lanciato dalla Caritas

    In Israele aumentano le critiche al progetto del governo Netnayhu di costruire delle cosidette “città umanitarie” nel sud della striscia, al confine con l’Egitto, dove spostare tutti i palestinesi di Gaza. Oggi l’ex primo ministro israeliano Ehud Olmert li ha definiti “campi di concentramento”. Intanto proseguono incessanti i bombardamenti israelian sulla Striscia , nelle ultime 24 ore sono oltre 100 le vittime. La Caritas oggi ha lanciato un drammatico appello : “siamo vicini al collasso le vite dei palestinesi sono appese ad un filo a causa della fame acuta, della mancanza d’acqua e delle malattie, serve un intervento umanitario urgente”. Danilo Feliciangeli responsabile Caritas per il Medio Oriente.

    Clip - 14-07-2025

  • PlayStop

    Popsera di lunedì 14/07/2025

    Popsera è lo spazio che dedicheremo all'informazione nella prima serata. Si comincia alle 18.30 con le notizie nazionali e internazionali, per poi dare la linea alle 19.30 al giornale radio. Popsera riprende con il Microfono aperto, per concludersi alle 20.30. Ogni settimana in onda un giornalista della nostra redazione.

    Popsera - 14-07-2025

  • PlayStop

    Il grande flop delle case della salute. Solo il 5% è pienamente funzionante. La denuncia del Pd lombardo

    Dovevano essere i presidi con cui ricostruire la sanità sul territorio in Lombardia, ma finora le case di comunità sono state un flop. 216 sono quelle previste entro la scadenza dei fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza che arriverà a giugno 2026. Al momento 140 hanno aperto, ma solo otto in tutta la regione (sei in provincia di Bergamo e due nel varesotto) hanno tutti i requisiti obbligatori previsti dalla legge. In totale sono meno del 6 percento. La denuncia è del gruppo consiliare del Partito democratico lombardo che ha fatto un accesso agli atti alla direzione generale Welfare per ognuna delle case di comunità attive in Lombardia. L’assessorato ha replicato che i numeri diffusi “sono usati in modo difforme dalla realtà. Le rilevazioni mostrano percentuali elevate di attuazione per la maggior parte dei servizi obbligatori”. Per il capogruppo del Pd al Pirellone, Pierfrancesco Majorino, “Regione Lombardia è in colpevole ritardo”.

    Clip - 14-07-2025

  • PlayStop

    Rock is dead di lunedì 14/07/2025

    Stagione XI - ep 6 - Zyriab e Paco De Lucia

    A tempo di parola - 14-07-2025

  • PlayStop

    Poveri ma belli di lunedì 14/07/2025

    Un percorso attraverso la stratificazione sociale italiana, un viaggio nell’ascensore sociale del Belpaese, spesso rotto da anni e in attesa di manutenzione, che parte dal sottoscala con l’ambizione di arrivare al roof top con l’obiettivo dichiarato di trovare scorciatoie per entrare nelle stanze del lusso più sfrenato e dell’abbienza. Ma anche uno spazio per arricchirsi culturalmente e sfondare le porte dei salotti buoni, per sdraiarci sui loro divani e mettere i piedi sul tavolo. A cura di Alessandro Diegoli e Disma Pestalozza

    Poveri ma belli - 14-07-2025

  • PlayStop

    Almendra di lunedì 14/07/2025

    Almendra è fresca e dolce. Almendra è defaticante e corroborante. Almendra si beve tutta di un fiato. Almendra è una trasmissione estiva di Radio Popolare in cui ascoltare tanta bella musica, storie e racconti da Milano e dal mondo, e anche qualche approfondimento (senza esagerare, promesso). A luglio a cura di Luca Santoro, ad agosto di Dario Grande.

    Almendra - 14-07-2025

Adesso in diretta