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Addio a Raffaella Carrà, Italia Viva ha in pugno il ddl Zan e le altre notizie della giornata

Raffaella Carrà

Il racconto della giornata di lunedì 5 luglio 2021 con le notizie principali del giornale radio delle 19.30. Autenticamente popolare, è morta a Roma a 78 anni Raffaella Carrà. Era malata da alcuni mesi. Ballerina, cantante, presentatrice e non solo: da un ventennio icona gay, soprattutto da sempre simbolo di libertà. I voti di Italia Viva sono diventati determinanti per l’approvazione del ddl Zan. Da giorni centinaia di naufraghi aspettano i soccorsi a bordo della Ocean Viking. Il leader della Lega Salvini non riesce a trovare un candidato sindaco per Milano, Meloni si gioca la carta Vittorio Feltri. Infine l’andamento dell’epidemia di COVID-19 in Italia e nel Mondo.

Addio a Raffa, la professionista assoluta

di Ira Rubini

Non ci credo. Lei sembrava eterna. Questo è il commento che più spesso in queste ore si sente correre fra il pubblico. Un pubblico enorme, fatto di almeno tre, se non quattro, generazioni che la Carrà non solo la conosceva ma spesso la amava sinceramente, a volte fino all’adorazione. Era un’autentica regina pop. Irresistibile anche per i più snob: prima come pioniera di una libertà sessuale soft nell‘Italia del delitto d‘onore, con quel capolavoro del tuca-tuca con Alberto Sordi, alternato tuttavia alla Maga Maghella che ogni bimbo degli anni‘70 voleva accanto; poi come soubrette e conduttrice che rendeva chiari agli italiani anche i personaggi più impervi, nelle interviste dei primi memorabili talk della Rai; infine, come simbolo del movimento LGBT+, ruolo che le piovve addosso senza che facesse nulla, per meriti sul campo e aderenza a un immaginario, ma che interpretò sempre con gioia e disinvoltura. Ma c’è dell’altro. Raffa, al di là dei lustrini, degli zatteroni, dei colpi di zazzera bionda passati alla storia, degli assalti di Benigni o del numero misterioso di fagioli, era una professionista assoluta. Ballava da quando aveva otto anni, età in cui aveva lasciato la natia Bellaria per studiare danza classica, e in cui debuttava al cinema. Aveva fatto cinema (anche con Sinatra) e sceneggiati TV (anche con Modugno). Aveva condotto una vagonata di Canzonissime, Fantastici, Domeniche In, senza mai scomporre la frangia. Era andata in trasferta in Spagna e anche lì aveva trionfato. Tornata a casa, aveva inventato la TV-sentimento, che interpretò creando modelli mai superati da chi venne dopo. La sdogana pure il Guardian, come dire la spocchia fatta terza pagina. Raffa era unica, anche in politica. Comunista dalla prima ora, era sempre informata e competente. Insomma, Raffa era unica e non c’è ne sarà mai più un’altra.

Il destino del ddl Zan è nelle mani di Italia Viva

Dopo che Matteo Renzi ha annunciato di volere delle modifiche al testo attuale e un’intesa politica con la destra, al Senato, i suoi voti sono determinanti. Il pd, il movimento cinque stelle e leu sembrano essere compatti nel voler sfidare renzi: domani voteranno per portare in aula il provvedimento cosi’come è, senza modifiche. Matteo Renzi è l’ago della bilancia. ed era quello il suo obiettivo politico. Il merito della legge conta poco, quello che interessava il leader di Italia Viva era di poter condizionare l’iter di questo provvedimento, un testo che lo stesso partito aveva approvato alla Camera. Oggi è stato proprio Alessandro Zan a lanciare un appello affinchè voti il provvedimento. Il testo andrà in aula così, quindi, settimana prossima, ma ci saranno i voti sugli emendamenti. Cosa accadrà? Abbiamo fatto delle telefonate per sapere se il fronte Pd, 5 Stelle e Leu sarà compatto per approvare la legge così com’è. Quello che abbiamo capito è che non ci saranno franchi tiratori, se non in numero molto marginale, al massimo tre, nel gruppo del Pd. I 5 Stelle dovrebbero mantenere la posizione.Il fatto è però che in Forza Italia, a differenza di quanto si pensasse fino a poco fa, non ci saranno senatori che voteranno a favore del testo. Una di queste avrebbe dovuto essere Gabriella Giammanco. In questa intervista a Diana Santini, ci spiega che non lo farà.
Questo significa quindi che Italia Viva, come dicevamo è l’ago delal bilancia. perché Matteo Renzi ha cambiato idea? Perché vuole dimostrare di essere determinante in parlamento, il king maker della politica italiana. Ha fatto cadere il Conte 2, vuole ora mettere i bastoni tra le ruote a Enrico Letta, vuole poi essere determinante per la prossima elezione del nuovo presidente della Repubblica, facendo un accordo con la destra. Il suo candidato potrebbe essere Pierferdinando Casini. Un nome che gli sarebbe utile per ritornare al centro dei giochi politici dopo le elezioni del 2023.

Viaggio in Brianza, dove ha chiuso la prima impresa dopo lo sblocco dei licenziamenti

di Luca Parena

Due operai piazzano le sedie all’ombra di un silos. È alto almeno dieci metri, il marchio “Gianetti” si legge anche da lontano. “Per le assunzioni di là” dicono ai colleghi che arrivano davanti ai cancelli coi finestrini delle macchine abbassati. Col sorriso cercano di sdrammatizzare una situazione sconcertante. CONTINUA A LEGGERE

Il Regno Unito ha deciso di riaprire tutto

“Dobbiamo tristemente venire ai patti con un nuovo aumento di morti per il Covid19”: sono le parole di Boris Johonson, primo ministro inglese, che oggi ha annunciato la riapertura completa del Regno Unito dal 19 luglio. Ripartiranno tutte le attività, comprese le discoteche, e non ci saranno limiti di ingresso. Stop all’obbligo delle mascherine, del lavoro da casa e del distanziamento fisico di un metro. Gli adulti che hanno concluso il ciclo vaccinale non saranno obbligati alla quarantena di ritorno da un viaggio all’estero. La campagna vaccinale verrà velocizzata: la seconda dose sarà somministrata dopo 8 settimane dalla prima, e non più 12. Gli esperti inglesi, però, non sono d’accordo: eliminare tutte le restrizioni sarà come “costruire una fabbrica di varianti”. E in effetti il grande balzo in avanti dei contagi di questi giorni è colpa della variante Delta, che ha portato i casi giornalieri a più di 27mila.

L’andamento dell’epidemia di COVID-19 in Italia

 

Foto | Raffaella Carrà in occasione della presentazione nuovo album “Ogni volta che è Natale”, Milano, 26 novembre 2018

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    A Milano arriva il Godai Fest: Rodrigo D'Erasmo, tra gli ideatori, ce l'ha raccontato

    Sabato 20 e domenica 21 settembre al Paolo Pini di Milano si terrà la prima edizione del Godai Fest, il festival multidisciplinare che unisce la musica alle arti performative e visive nato da un’idea del musicista Rodrigo D’Erasmo, del produttore Daniele Tortora e dell’artista visivo Cristiano Carotti per abbattere i recinti di genere e di partecipazione, connettere le arti, sperimentare nuovi linguaggi, ampliare le visioni. L’arte, in tutte le sue declinazioni, sarà protagonista di un viaggio attraverso i 4 elementi della cultura umana (Fuoco, Terra, Acqua, Aria) ai quali si aggiunge, secondo la filosofia orientale, il principio del Vuoto. Ad ogni elemento corrisponde un curatore: Rodrigo D'Erasmo in questa intervista di Elisa Graci e Dario Grande a Volume ci ha presentato il concetto e il programma di questo festival.

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    Un percorso attraverso la stratificazione sociale italiana, un viaggio nell’ascensore sociale del Belpaese, spesso rotto da anni e in attesa di manutenzione, che parte dal sottoscala con l’ambizione di arrivare al roof top con l’obiettivo dichiarato di trovare scorciatoie per entrare nelle stanze del lusso più sfrenato e dell’abbienza. Ma anche uno spazio per arricchirsi culturalmente e sfondare le porte dei salotti buoni, per sdraiarci sui loro divani e mettere i piedi sul tavolo. A cura di Alessandro Diegoli e Disma Pestalozza

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    Il primo Pride della Valtellina Chiavenna. L'emozione, ha fatto salir la fame! Per merenda: pane burro e acciughe con bollicina,. Poi via si torna a Milano, al Piccolo Salone del Libro Politico al Conchetta. Vuoi segnalare un evento, un’iniziativa o raccontare una storia? Scrivi a vieniconme@radiopopolare.it o chiama in diretta allo 02 33 001 001 Dal lunedi al venerdì, dalle 16.00 alle 17.00 Conduzione, Giulia Strippoli Redazione, Giulia Strippoli e Claudio Agostoni La sigla di Vieni con Me è "Caosmosi" di Addict Ameba

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    In Etiopia inaugurata la diga della discordia

    Il 9 settembre, dopo 14 anni di lavori, l’Etiopia ha inaugurato ufficialmente la Gerd, la Grand Ethiopian Renaissance Dam, il più grande progetto idroelettrico d'Africa, e tra i 20 più grandi al mondo. Da anni la diga è anche causa di tensione con i paesi a valle del Nilo: Sudan e soprattutto Egitto, che temono di vedere ridotte le proprie risorse idriche, anche in considerazione dei sempre più frequenti periodi di siccità. “Questa diga sarà certamente uno degli epicentri di tensione di questa regione nel prossimo futuro” spiega Luca Puddu, docente di storia dell’Africa all'Università di Palermo, al microfono di Sara Milanese. Ascolta l’intervista andata in onda in A come Africa.

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    Volume di mercoledì 17/09/2025

    Oggi a Volume abbiamo iniziato parlando del Festival Suoni Delle Dolomiti giunto alla sua 30a edizione, ma anche del Godai Fest, evento che si terrà nel weekend al Parco Ex Paolo Pini di Milano e che ci racconta Rodrigo D'Erasmo in qualità di direttore artistico. A seguire segnaliamo il concerto-evento pro Palestina organizzato da Brian Eno che si terrà questa sera a Londra, e concludiamo con il quiz dedicato al cinema, oggi incentrato sul film Il Diavolo Veste Prada del 2006.

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