Approfondimenti

“Le periferie al centro, per far ripartire Roma”

Paolo Berdini sarà il prossimo assessore all’Urbanistica di Roma. Un tecnico, con una storia a sinistra, scelto da Virginia Raggi in uno dei ruoli chiame per la sua amministrazione. Un nome di alto profilo per uno dei compiti più complicati per il rilancio della capitale. Come per il neosindaco di Milano Beppe Sala, la parola chiave è per il suo assessorato sarà “periferie”: da lì si deve ripartire. A differenza del primo sindaco di Milano, però, Berdini dell’argomento si occupa da tutta una vita. “Ma va bene, l’importante è rimettere al centro le periferie”. Se la Città eterna è arrivata a questo scempio, la colpa è’ dell'”ubriacatura da mattone facile”, che ha espanso le città all’inverosimile, distruggendo le strutture sociali e il welfare di prossimità. Come fermare questa deriva?

“Questa congiuntura economica aiuta un po’ a raggiungere l’obiettivo di bloccare quest’espansione urbanistica – risponde – costata anni di emarginazione sociale. Non sono contro il fatto che le città cambino: le città nell’Ottocento e nella prima metà del Novecento sono cambiate dando però un servizio ai cittadini. Oggi noi stiamo costruendo periferie devastanti dove non c’è più alcun servizio, né alcun senso comunità. Credo sia un grande obiettivo risanre le periferie. E risanaree le periferie significa non far più crescere le città”.

È sempre stato un avversario del Piano regolatore che ha visto la luce nel 2008. Ci spiega perché?

“Perché il piano era basato su ubriacatura da mattone facile che ci veniva dagli Stati Uniti e dalle politiche liberiste. Gli Usa sono stati il faro di queste politiche da indebitamento delle famiglie per comprarsi un’altra casa. Dal 2008, guarda caso l’anno dell’approvazione del piano regolatore di Roma, questa finzione è crollata e con essa queste politiche scellerate. Tutto questo è legato alla più grave crisi del sistema capitalistico, più grave anche della crisi del ’29. Dunque bisogna pensare che quel piano scellerato pensato sull’efferscenza del mattone sia arrivato alla consunzione per sua stessa natura, se posso dire. Qui c’è un ragionamento a mio avviso molto interessante di come ricostruiamo le basi non solo di Roma, ma del sistema produttivo dell’Italia intera disancorandolo dalla speculazione immobilare”.

Il tema delle periferie è centrale, non solo a Roma, ma anche a Milano, stando alle parole del neosindaco Sala. Perché si insiste così tanto?

“Il tema è centrale e sono contento che lo dica anche Sala. Forse poteva avere il coraggio di dire che costruire la sede di Expo in espansione rispetto ad una città che ha già problemi urbanistici è stato un grande errore. Però va bene, oggi rimettiamo al centro le periferie. Sono centrali perché è lì che si concentra la sofferneza sociale. Con questa visione della città e delle periferie stiamo disarticolando la struttura della società che prima teneva un po’ tutti attraverso le forme del welfare. Mi sembra che rimettere al centro le periferie sia uno strardinario elemento che può aiutare un’evoluzione culturale del sistema Italia”.

Concretamente come intende agire per affrontare i problemi delle periferie romane?

“Il cardine del ragionamento è che bisogna accorciare le distanze tra centro e periferia. Accorciare le distanze in senso metaforico, avvicinandole ad esempio attraverso sistemi di trasporto su rotaia che a Milano esistono in grande quantità e sono molto efficienti ma a Roma non esistono. Dopodiché bisogna fare blocco per ricostruire il welfare urbano. Non possiamo non fare niente in periferia perché non abbiamo soldi. I soldi vanno tolti, come dice la campagna Sbilanciamoci, da altre poste di bilancio che non servono a nulla. Bisogna investire su inclusione sociale e cultura per i giovani”.

L’elemento centrale nella campagna elettorale è stato il tema delle Olimpiadi. È evidente che se dovessero farsi avranno un impatto significativo anche sul piano urbanistico. Si è già dichiarato contrario al villaggio per gli atleti a Tor Vergata e ora si vedrà se proeseguire con la candidatura di Roma alle Olimpiadi del 2024. Che valutazione fa di questa partita? Come pensa di gestire impatto urbanistico?

“Bella domanda. Intanto diciamo che il nuovo sindaco Virginia Raggi aveva detto con molta nettezza che avrebbe ridiscusso la partecipazione di Roma. Dopodiché se si facessero, ci sono modelli postivi da seguire. Si prenda Barcellona ’92: hanno costruito una serie di impianti in periferia che sono rimasti alla città. Non è la stessa esperienza di Torino dove abbiamo costruito cattendrali in montagna che adesso dobbiamo demolire. A Barcellona si è costruito dentro la città. Si è pensato di fare del bene alla città e non di costruire case agli atleti. È un cambio di ottica, di prospettiva. Le Olimpiadi possono esere accettate, ma a patto che protino beneficio in periferia e non a chi ha guadagnato mettendo in ginocchio il 90% della popolazione mondiale”.

Quindi un’altra Olimpiade è possibile non esiste solo il no pregiudiziale.

“C’è un referendum in atto, per questo ne parlo con molta prudenza. Il segretario del partito radicale sta raccogliendo le firme. La democrazia è anche questa, ma se l’esito al referendum sarà favorevole, allora la realizzazione va impostata così. Quella spesa pubblica deve migliorare la vita dei romani”.

Una curiosità: come si è avvicinato al M5S e a Raggi, lei, che ha una storia di sinistra?

“L’incontro con i Cinque Stelle è cominciato tre anni fa quando mi hanno chiesto di scrivere delle leggi per il Parlamento. Ho conosciuto questi ragazzi con meno di 30 anni che hanno a cuore la città pubblica e hanno una visione di città in controtendenza con l’idea che tutto è mercato. I quattro giovani consiglieri comunali del Movimento a Roma hanno impostato un’azione micidiale con cui hanno cui svelato tutta Mafia Capitale in anticipo: da lì ho inizato a collaborare con loro. Tra questi c’è anche Virginia Raggi. È avvenuto in questo frangente l’incontro, nel merito delle questioni al di là dello schieramento. È una problema di merito e lì non hanno sbagliato una mossa”.

Ascolta l’intervista a cura di Luigi Ambrosio e Gianmarco Bachi

Paolo Bedini

  • Autore articolo
    Redazione
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli
POTREBBE PIACERTI ANCHETutte le trasmissioni

Adesso in diretta

  • Ascolta la diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    Giornale Radio venerdì 07/11 19:30

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle tre edizioni principali del notiziario di Radio Popolare, al mattino, a metà giornata e alla sera.

    Giornale Radio - 07-11-2025

Ultimo giornale Radio in breve

  • PlayStop

    Gr in breve venerdì 07/11 18:31

    Edizione breve del notiziario di Radio Popolare. Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi.

    Giornale Radio in breve - 07-11-2025

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di venerdì 07/11/2025

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 07-11-2025

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di venerdì 07/11/2025 delle 19:47

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 07-11-2025

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    Musiche dal mondo di venerdì 07/11/2025

    Musiche dal mondo è una trasmissione di Radio Popolare dedicata alla world music, nata ben prima che l'espressione diventasse internazionale. Radio Popolare, partecipa alla World Music Charts Europe (WMCE) fin dal suo inizio. La trasmissione propone musica che difficilmente le radio mainstream fanno ascoltare e di cui i media correntemente non si occupano. Un'ampia varietà musicale, dalle fanfare macedoni al canto siberiano, promuovendo la biodiversità musicale.

    Musiche dal mondo - 07-11-2025

  • PlayStop

    Sui Generis di venerdì 07/11/2025

    Una trasmissione che parla di donne e altre stranezze. Attualità, cultura, approfondimenti su femminismi e questioni di genere. A cura di Elena Mordiglia.

    Sui Generis - 07-11-2025

  • PlayStop

    L'Orizzonte delle Venti di venerdì 07/11/2025

    A fine giornata selezioniamo il fatto nazionale o internazionale che ci è sembrato più interessante e lo sviluppiamo con il contributo dei nostri ospiti e collaboratori. Un approfondimento che chiude la giornata dell'informazione di Radio Popolare e fa da ponte con il giorno successivo.

    L’Orizzonte delle Venti - 07-11-2025

  • PlayStop

    Esteri di venerdì 07/11/2025

    Il giro del mondo in 24 ore. Ideato da Chawki Senouci e in onda dal 6 ottobre 2003. Ogni giorno alle 19 Chawki Senouci e Martina Stefanoni selezionano e raccontano fatti interessanti attraverso rubriche, reportage, interviste e approfondimenti. Il programma combina notizie e stacchi musicali, offrendo una panoramica variegata e coinvolgente degli eventi globali.

    Esteri - 07-11-2025

  • PlayStop

    L'Orizzonte di venerdì 07/11 18:35

    L'Orizzonte è l’appuntamento serale con la redazione di Radio Popolare. Dalle 18 alle 19 i fatti dall’Italia e dal mondo, mentre accadono. Una cronaca in movimento, tra studio, corrispondenze e territorio. Senza copioni e in presa diretta. Un orizzonte che cambia, come le notizie e chi le racconta. Conducono Luigi Ambrosio e Mattia Guastafierro.

    L’Orizzonte - 07-11-2025

  • PlayStop

    Sala, la Città 30? Se ne occuperà il prossimo sindaco. “Irricevibile” replica Legambiente

    A Milano si torna a parlare di sicurezza stradale dopo gli ultimi tre investimenti di pedoni che si sono verificati in città. Un uomo di 87 anni è morto dopo essere stato investito sulle strisce pedonali da un furgone guidato da una persona che non si è fermata a prestare soccorso, un ragazzo di 12 anni è in coma colpito in zona Vigentina e un altro di 9 anni è ricoverato non in pericolo di vita per un investimento nella zona di piazza Durante. Oggi i giornalisti hanno chiesto al sindaco Beppe Sala perché Milano non prende provvedimenti per moderare la velocità dei mezzi a motore in città, provvedimenti come la Città 30, attiva a Bologna e Lodi ad esempio. “È difficile farla passare per le norme nazionali, è molto complesso. Noi andremo avanti per completare il percorso intorno alle scuole poi credo sia un tema che dovrà affrontare chi mi succederà”, ha detto Sala. “Parole irricevibili”, replica il responsabile trasporti di Legambiente Lombardia Federico Del Prete, intervistato da Roberto Maggioni

    Clip - 07-11-2025

  • PlayStop

    Poveri ma belli di venerdì 07/11/2025

    Un percorso attraverso la stratificazione sociale italiana, un viaggio nell’ascensore sociale del Belpaese, spesso rotto da anni e in attesa di manutenzione, che parte dal sottoscala con l’ambizione di arrivare al roof top con l’obiettivo dichiarato di trovare scorciatoie per entrare nelle stanze del lusso più sfrenato e dell’abbienza. Ma anche uno spazio per arricchirsi culturalmente e sfondare le porte dei salotti buoni, per sdraiarci sui loro divani e mettere i piedi sul tavolo. A cura di Alessandro Diegoli e Disma Pestalozza

    Poveri ma belli - 07-11-2025

  • PlayStop

    Scoprire se stessi nel rapporto con gli altri: il nuovo album di Mecna

    “Discordia, Armonia e Altri Stati D’Animo” è il decimo album di Mecna, rapper pugliese che continua la sua evoluzione portando nei suoi brani una consapevolezza tutta nuova. “Mi sono preso più tempo perchè volevo un disco che mi accontentasse al cento per cento” racconta il rapper ai microfoni di Radio Popolare, spiegando che il nuovo lavoro esplora l’età adulta attraverso la lente delle relazioni e dei suoi stati d’animo. Dal rapporto con il passato fino alle tematiche e alle influenze del disco: l’intervista di Matteo Villaci a Mecna.

    Clip - 07-11-2025

  • PlayStop

    Vieni con me di venerdì 07/11/2025

    Vieni con me è una grande panchina sociale. Ci si siedono coloro che amano il rammendo creativo o chi si rilassa facendo giardinaggio. Quelli che ballano lo swing, i giocatori di burraco e chi va a funghi. Poi i concerti, i talk impegnati e quelli più garruli. Uno spazio radiofonico per incontrarsi nella vita. Vuoi segnalare un evento, un’iniziativa o raccontare una storia? Scrivi a vieniconme@radiopopolare.it o chiama in diretta allo 02 33 001 001 Dal lunedi al venerdì, dalle 16.00 alle 17.00 Conduzione, Giulia Strippoli Redazione, Giulia Strippoli e Claudio Agostoni La sigla di Vieni con Me è "Caosmosi" di Addict Ameba

    Vieni con me - 07-11-2025

  • PlayStop

    Volume di venerdì 07/11/2025

    Le nuove uscite musicali di oggi, il disco della settimana di Florence + The Machine e l'intervista a Mecna a cura di Matteo Villaci e Andrea Bulciaghi. Nella seconda parte un estratto dell'intervista di Niccolò Vecchia ad Andrea Laszlo De Simone, e la telefonata a Gianmarco Bachi per farci raccontare il concerto di Johnny Marr degli Smiths tenutosi ieri sera a Milano.

    Volume - 07-11-2025

  • PlayStop

    Il nuovo libro di Maurizio De Giovanni si addentra nella notte della Repubblica

    "L'orologiaio di Brest": una nuova storia per il celebre scrittore, un’indagine alla ricerca di un “uomo degli ingranaggi”, custode di molti segreti della Repubblica, dalla biografia a tinte forti e dal passato tumultuoso. Dagli anni Ottanta a oggi, un percorso che illumina in modo spietato la storia recente di un'Italia mai in pace con la propria coscienza sociale e politica. L'intervista di Cecilia di Lieto a Maurizio De Giovanni.

    Clip - 07-11-2025

Adesso in diretta