Approfondimenti

Il Recovery Plan manda in pensione Quota 100, il naufragio nel canale di Sicilia e le altre notizie della giornata

Draghi PNRR ANSA

Il racconto di venerdì 23 aprile 2021 con le notizie principali del giornale radio delle 19.30. Il Recovery Plan italiano sarà approvato domani. Il punto sull’ultima bozza prima del voto in CdM, con l’addio a Quota 100 voluto da Matteo Salvini. La leadership del Movimento Cinque Stelle è implosa nel giro di pochi giorni e tra scissioni, litigi e incertezze, il futuro di questa forza politica appare sempre più nebuloso. 130 morti annegati nel canale di Sicilia: l’ennesimo naufragio di migranti in fuga dalla Libia si sarebbe potuto evitare. Infine, i dati di oggi sull’andamento dell’epidemia da COVID in Italia e il punto sulle vaccinazioni.

Addio a Quota 100. Il Recovery Plan lo mette nero su bianco

(di Alessandro Principe)

Addio a Quota 100. Il Recovery Plan lo mette nero su bianco. “La fase transitoria di applicazione della cosiddetta Quota 100 terminerà a fine anno e sarà sostituita da misure mirate a categorie con mansioni logoranti“. Quota 100 scade. E, se vogliamo i soldi dell’Europa, non la possiamo rinnovare.
La Commissione Europea, che ha in mano i rubinetti del Recovery, lo dà per scontato. È considerata un’anomalia. E nelle trattative con i governi rigoristi il tema è entrato eccome. Con le rassicurazioni dell’Italia: entro il 2021 sarà superata. Ricordiamoci che i soldi del Recovery non vengono dati tutti insieme ma per tranche. E ogni volta i requisiti verranno verificati. Con il “freno di emergenza” voluto dalla Germania che consente persino di bloccare le erogazioni.
Dunque, Quota 100 è destinata a finire. Ma con quale alternativa? Se non si fa una riforma arriva uno “scalone” di ben 5 anni. 
Ci saranno dei lavoratori che, per qualche mese, non riusciranno a raggiungere i requisiti richiesti entro il 31 dicembre 2021: dovranno aspettare altri cinque anni per andare in pensione perché ritornerà alla Legge Fornero: 67 anni come età minima.
La bozza del Recovery plan non parla di riforme per mitigare lo scalone. Cita solo i lavori usuranti, e ci mancherebbe. Ma tutti gli altri? Staranno al lavoro 5 anni in più? Per chi sta facendo i calcoli sul proprio futuro, dire che c’è inquietudine è un eufemismo.
Il ministro del lavoro Orlando qualche giorno fa ha detto che la riforma delle pensioni non è una priorità. Ma la questione è anche una grana politica. Salvini lo ha dichiarato: “Quota 100 non si tocca o non si governa con noi”. Quindi: incubo scalone per i lavoratori. Lega pronta a sparare su Orlando. Se non è una priorità, come dice il ministro, lo diventerà tra pochissimo.

La linea passiva del governo sulle politiche industriali

Il Recovery Plan italiano sarà approvato domani. In mattinata, alle 10, si riunirà il Consiglio dei ministri per il via libero definitivo. In queste ore i giornali stanno pubblicando alcune bozze del piano. Tra le novità più importanti, c’è l’abolizione di quota 100. La riforma delle pensioni voluta da Matteo Salvini non sarà rinnovata a fine anno. Sono oltre 300 le pagine del Recovery Plan messo a punto dal governo Draghi. 221 i miliardi di euro stanziati. “La stima del suo impatto sul Pil sarà nel 2026 di almeno il 3,6 per cento in più, rispetto all’andamento tendenziale”, si legge nella premessa al testo. Gli investimenti maggiori sono concentrati su digitale, transizione ecologica, istruzione e infrastrutture. Per quanto riguarda le politiche industriali, però, la linea del governo sembra “decisamente passiva”, dice ai nostri microfoni Gianfranco Viesti, economista dell’università di Bari.


 

Il momento più difficile per il Movimento 5 Stelle

(di Michele Migone)

Il suicidio politico di Beppe Grillo con il video sul figlio, i silenzi e i tentennamenti di Giuseppe Conte e ora l’addio di Davide Casaleggio. La leadership del Movimento Cinque Stelle è implosa nel giro di pochi giorni e tra scissioni, litigi e incertezze, il futuro di questa forza politica appare sempre più nebuloso. Il distacco di Casaleggio era atteso. Aveva lanciato un ultimatum scaduto ieri. Chiedeva 450.000 euro di pagamenti arretrati ai parlamentari del Movimento per la piattaforma Rousseau. I soldi non sono arrivati così è scattato l’annuncio: “Me ne vado per la mia strada”. Quale sia, non è ancora chiaro. Casaleggio potrebbe rimanere in politica, insieme all’ala più radicale del Movimento, quella critica nei confronti di Draghi, contraria all’operazione governista Conte – Grillo. Potrebbe farlo, ma non ha la statura del padre Gianroberto, geniale in alcune sui intuizioni.
Tra le righe del comunicato di oggi s’intravvede la minaccia di dare battaglia sul nome e il simbolo del Movimento. Che sia proprio lui il proprietario, non è chiaro. In realtà, dovrebbe essere di Beppe Grillo. Se dovesse esserci un braccio di ferro, sarà un eventuale tribunale a risolverlo. Oppure la decisione di Conte e di Grillo di lasciargli il vecchio simbolo e il vecchio nome e di dare vita a un partito nuovo, chiamato “Italia Più 2050”.
La contesa con Casaleggio però è soprattutto su di un altro fronte: il database della Piattaforma Rousseau. Si tratta di migliaia di nomi di iscritti al Movimento, ma soprattutto al Blog di Beppe Grillo. Chi vuole costruire un nuovo partito deve possedere quel tesoro. Che ora è nelle mani di Davide Casaleggio. Tra il video di Grillo, le paure di Conte e le rivendicazioni di Casaleggio, per i 5 Stelle forse il momento più difficile.

130 morti nel canale di Sicilia. L’ennesimo naufragio che si sarebbe potuto evitare

130 morti, annegati, nel canale di Sicilia: l’ennesimo naufragio di migranti in fuga dalla Libia si sarebbe potuto evitare. Per due giorni almeno il gommone, dopo una prima segnalazione da parte di un peschereccio la sera di martedì, ha atteso un intervento. Alarm Phone, l’organizzazione che raccoglie gli sos dei migranti in mare, ha segnalato subito il caso alle autorità competenti, e mercoledì, cioè il mattino seguente, ha anche fornito la posizione gps al centro di coordinamento della guardia costiera italiana, a quella maltese, e ai libici oltre all’Unhcr e alle navi delle Ong. Secondo la ricostruzione fornita dall’organizzazione, le prime due hanno demandato l’intervento alla cosiddetta guardia costiera libica: ma questa è rimasta per un intero pomeriggio irreperibile e poi la sera di mercoledì ha rifiutato il soccorso per le avverse condizioni del mare. Giovedì, due giorni dopo, quando la Ocean Viking ha raggiunto, con grande difficoltà, il gommone, ne ha trovato solo lo scheletro semiaffondato, oltre a 13 corpi senza vita.

Insieme al gommone certamente affondato, altri due avevano segnalato la propria presenza in mare nello stesso giro di ore. Uno è stato intercettato dai libici e riportato al punto di partenza. Di un altro non ci sono notizie, nè positive nè negative. Il bilancio di quanto successo nel canale di sicilia negli ultimi giorni potrebbe dunque essere ancora più grave di quello che già è. Frontex, l’agenzia europea per il controllo dei confini oggi si difende: abbiamo immediatamente allertato italia malta e la libia, siamo profondamente rattristati, scrive l’agenzia. “Gli Stati sono rimasti inerti e si sono rifiutati di salvare chi per giorni ha implorato aiuto prima di sparire nel cimitero blu del mediterraneo”. E’ la dura accusa lanciata dall’Oim, l’organizzazione internazionale per le migrazioni delle Nazioni Unite.

L’andamento dell’epidemia di COVID-19 in Italia

  • Autore articolo
    Redazione
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli
POTREBBE PIACERTI ANCHETutte le trasmissioni

Adesso in diretta

  • Ascolta la diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    Giornale Radio domenica 13/07 12:59

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle tre edizioni principali del notiziario di Radio Popolare, al mattino, a metà giornata e alla sera.

    Giornale Radio - 13-07-2025

Ultimo giornale Radio in breve

  • PlayStop

    Gr in breve domenica 13/07 17:30

    Edizione breve del notiziario di Radio Popolare. Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi.

    Giornale Radio in breve - 13-07-2025

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di domenica 13/07/2025

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 13-07-2025

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di venerdì 11/07/2025 delle 19:51

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 11-07-2025

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    DOC – Tratti da una storia vera di domenica 13/07/2025

    I documentari e le docu-serie sono diventati argomento di discussione online e offline: sesso, yoga, guru, crimine, storie di ordinaria follia o di pura umanità. In ogni puntata DOC ne sceglierà uno per indagare e approfondire, anche dopo i titoli di coda, tematiche sempre più attuali, spesso inesplorate ma di grande rilevanza socio-culturale. E, tranquilli, no spoiler! A cura di Roberta Lippi e Francesca Scherini In onda domenica dalle 18 alle 18.30

    DOC – Tratti da una storia vera - 13-07-2025

  • PlayStop

    Bollicine di domenica 13/07/2025

    Che cos’hanno in comune gli Area e i cartoni giapponesi? Quali sono i vinili più rari al mondo? Giunta alla stagione numero 16, Bollicine ogni settimana racconta la musica attraverso le sue storie e le voci dei suoi protagonisti: in ogni puntata un filo rosso a cui sono legate una decina di canzoni, con un occhio di riguardo per la musica italiana. Come sempre, tutte le playlist si trovano sul celeberrimo Bolliblog.com. A cura di Francesco Tragni e Marco Carini

    Bollicine - 13-07-2025

  • PlayStop

    La bella canzone di una volta di domenica 13/07/2025

    Lo sentiamo dire ogni estate "quest'anno c'è tutta musica brutta. Una volta si che c'era la musica bella". Ma cosa c'era davvero nella top ten una volta? Carlo Centemeri ed Emiliano Longo vanno, scientificamente, a percorrere un anno per decade (quest'anno 1965, 1975, 1985, 1995, 2005) e ci raccontano, settimana per settimana, la top ten delle canzoni più vendute di quell'estate, quelle che sono durate un'estate e quelle che sono arrivate fino a oggi Con Carlo Centemeri, nel ruolo del conduttore ed Emiliano Longo, nel ruolo del prof. Con la partecipazione straordinaria di Sonia Colombo, nel ruolo della valletta invisibile.

    La bella canzone di una volta - 13-07-2025

  • PlayStop

    Cosmic di domenica 13/07/2025

    Un titolo che richiama i primi lanci spaziali, vecchi film di fantascienza in bianco e nero, e ingenui giocattoli di latta futuristici, che in questa occasione viene usato per un viaggio musicale a velocità elevatissima, attraverso uno spazio-tempo remoto condotto senza nostalgismo e utilizzando lontani brani musicali: beat, rock’n’ roll, garage, rhythm & blues, surf, boogaloo; scelti spesso tra i più sconosciuti, assurdi e curiosi, e qui provocatoriamente presentati da Bob Scotti come una estemporanea via di fuga dall’ordinarietà del gusto corrente. In onda ogni domenica dalle 15.35 alle 16:30

    Cosmic - 13-07-2025

  • PlayStop

    Puntata di domenica 13/07/2025

    Il meglio della festa di Radio Popolare, All You Need Is Pop del 6, 7 e 8 giugno 2025

    All you need is pop 2025 - 13-07-2025

  • PlayStop

    La Pillola va giù di domenica 13/07/2025

    Una trasmissione settimanale  a cura di Anaïs Poirot-Gorse con in regia Nicola Mogno. Una trasmissione nata su Shareradio, webradio metropolitana milanese che cerca di ridare un spazio di parola a tutti i ragazzi dei centri di aggregazione giovanili di Milano con cui svolgiamo regolarmente laboratori radiofonici.

    La Pillola va giù - 13-07-2025

  • PlayStop

    Camera a sud di domenica 13/07/2025

    Un'ora di radio per anime volatili

    Camera a sud - 13-07-2025

  • PlayStop

    C'è Di Buono: Fabio Ciconte parla del suo libro "Il cibo è politica"

    Ospite della puntata è Fabio Ciconte, scrittore, attivista, tra i fondatori dell’associazione Terra!, che ha pubblicato per Einaudi editore un libro dal titolo semplice e diretto (e verissimo): “Il cibo è politica”. In cui tra le altre cose, si pone la domanda: “Se il mito del consumatore consapevole fosse controproducente?”. A cura di Niccolò Vecchia

    C’è di buono - 13-07-2025

  • PlayStop

    Onde Road di domenica 13/07/2025

    Oggi #onderoad racconta le strade di San Francesco e di Moulana Rumi, poeta mistico e teologo persiano, una sorta di fratello orientale del contemporaneo San Francesco. Il viaggio di san Francesco a Damietta, In Egitto, e il suo incontro con il sultano Malik al-Kamil, il "sovrano perfetto". Musiche originali di Yalda Masoodnia e dell'ensamble persiano Avinar. Presentazione del disco "Il visionario (Francesco d’Assisi)", il lavoro con cui Patrizia Cirulli rilegge in chiave femminile il Cantico delle Creature e Audite Poverelle a 800 anni dalla composizione. Nel blog di Onde Road tutti i dettagli delle trasmissioni.

    Onde Road - 13-07-2025

  • PlayStop

    Ricordi d'archivio di domenica 13/07/2025

    Da tempo pensavo a un nuovo programma, senza rendermi conto che lo avevo già: un archivio dei miei incontri musicali degli ultimi 46 anni, salvati su supporti magnetici e hard disk. Un archivio parlato, "Ricordi d'archivio", da non confondere con quello cartaceo iniziato duecento anni fa dal mio antenato Giovanni. Ogni puntata presenta una conversazione musicale con figure come Canino, Abbado, Battiato e altri. Un archivio vivo che racconta il passato e si arricchisce nel presente. Buon ascolto. (Claudio Ricordi, settembre 2022).

    Ricordi d’archivio - 13-07-2025

  • PlayStop

    Itaca di domenica 13/07/2025

    Itaca, viaggio nel presente. I giornali, l’attualità, il colloquio con chi ci ascolta. Ogni sabato dalle 8.45 alle 10.30.

    Itaca - 13-07-2025

Adesso in diretta