Approfondimenti

La Lombardia continua a non mantenere le promesse, il passaporto vaccinale europeo e le altre notizie della giornata

Moratti Fontana candidati Lombardia

Il racconto della giornata di domenica 28 marzo 2021 con le notizie principali del giornale radio delle 19.30. La Lombardia continua a non mantenere le promesse fatte e Attilio Fontana e Letizia Moratti si sono dimenticati anche degli anziani che non possono muoversi da casa. Presentato il prototipo del passaporto vaccinale europeo in arrivo tra qualche mese. Secondo giorno dell’occupazione del Piccolo Teatro da parte del Coordinamento Spettacolo della Lombardia. In Turchia continuano le manifestazioni contro l’uscita dalla convenzione di Istanbul. Infine, i dati di oggi sull’andamento dell’epidemia da COVID in Italia.

Moratti e Fontana continuano a dimenticarsi dei più fragili

Una promessa dietro l’altra non mantenuta. Non solo non sono stati chiamati entro oggi i 205mila anziani over 80 ancora in attesa della convocazione della Regione Lombardia per fare il vaccino, ma Attilio Fontana e Letizia Moratti si sono dimenticati anche dei più fragili tra loro: gli anziani che non possono muoversi da casa. Il piano regionale di vaccinazione a domicilio non è ancora partito, le aziende sanitarie locali si stanno muovendo da sole. Qualche progetto pilota è stato avviato, ma il grosso ancora non c’è.

(di Roberto Maggioni)

A fine febbraio dalla Regione promettevano le Usca a domicilio, squadre composte da un medico e un infermiere per raggiungere i 50 mila anziani che hanno chiesto di ricevere il vaccino a domicilio. Si tratta di persone che non possono spostarsi dalla propria abitazione, i più fragili tra gli anziani lombardi. Chiusi in casa in un lungo lockdown, guardano la televisione, ascoltano la radio, aspettano il vaccino per poter tornare a vedere familiari e conoscenti con più tranquillità.
Fontana e Moratti, che avevano promesso di chiamare tutti gli over 80 entro oggi, hanno lasciato indietro anche loro. La vaccinazione domiciliare richiedeva un’organizzazione territoriale particolare, perché con una fiala di Pfizer si fanno dieci dosi e una volta aperta la fiala va consumata entro sei ore. Bisogna quindi organizzare bene gli spostamenti tra una casa e l’altra. E così, tranne qualche progetto pilota in alcune città, come ad esempio quelli a Milano della Asst Santi paolo e Carlo, poco altro è stato fatto. In alcune provincie come Sondrio, Bergamo e Pavia si partirà questa settimana, ma con i medici di base, chiamati a svolgere anche questo compito perché le Usca di Fontana e Moratti non si sono viste, ci conferma la presidente dei medici di base lombardi Paola Pedrini:

Ancora una volta i territori si stanno organizzando autonomamente. Ancora una volta per supplire alle dimenticanze della giunta lombarda. Ancora una volta promesse non mantenute da Fontana e Moratti sulla pelle dei più fragili.

Come funzionerà il passaporto vaccinale europeo?

Tra due o tre mesi per viaggiare in Europa potrebbe essere richiesto un passaporto vaccinale. Il commissario europeo al mercato unico Thierry Breton ha presentato oggi un prototipo in una intevista con una radio francese. Sul documento verrà mostrato il tipo di vaccino somministrato o in alternativa se si ha già avuto la malattia e se si hanno gli anticorpi. Non sarà però obbligatorio. In mancanza del certificato, basterà presentare un test negativo al covid. Breton ha spiegato che potrà essere richiesto per prendere un aereo, partecipare a eventi o entrare in un luogo pubblico.
Le regole però dovranno stabilirle i singoli Stati, per scongiurare discriminazioni, dice ai nostri microfoni l’avvocato Guido Scorza, componente del Garante per la protezione dei dati personali.


 

Secondo giorno dell’occupazione del Piccolo Teatro

(di Ira Rubini)

Secondo giorno dell’occupazione del Piccolo Teatro da parte del Coordinamento Spettacolo della Lombardia. I lavoratori e le lavoratrici, dopo che ieri la loro azione ha attratto una significativa partecipazione, e dopo avere concordato con il Direttore del Piccolo, Claudio Longhi, la possibilità di proseguire nei prossimi giorni l’occupazione dal mattino alla sera, nella seconda giornata hanno invitato i direttori dei teatri milanesi a confrontarsi con loro e fra loro. A tutti è stato chiesto se sono disposti ad aprire le loro sale ad analoghe iniziative. Intanto, anche nel resto d’Italia ci si organizza per creare altri spazi di confronto. Inoltre, prosegue la messa a punto della proposta di una nuova legge sullo spettacolo, cominciata già alcuni mesi fa. Nei prossimi giorni, ci saranno nuovi appuntamenti pubblici per parlare di sanità professionale, spazi e retribuzioni. Un confronto necessario da tempo, come molti addetti ai lavori hanno ammesso, che forse si sarebbe potuto attuare anche prima.

La Turchia scende in strada contro l’uscita dalla convenzione di Istanbul

(di Serena Tarabini)

Non stiamo zitte, non abbiamo paura, continueremo a lottare. Questa è la risposta delle donne turche alla decisione del Presidente Erdoğan di uscire dalla convenzione di Istanbul. Ogni giorno un presidio, un corteo, un raduno, in diverse città del paese e in diversi quartieri di una stessa città. Poi per il secondo sabato consecutivo, grandissime manifestazioni. A Istanbul erano a migliaia in un appuntamento convocato insieme al movimento lgbtq , sempre più oggetto di una campagna d’odio. Nonostante il tentativo di sequestro dell’impianto di amplificazione da parte della polizia e il fermo di alcune attiviste, la protesta ha avuto il suo corso.
“Dove sei amica mia? Io sono qui. Siamo qui insieme” è uno degli slogan più familiari, più amati, più ripetuti. Sui cartelli che vengono mostrati appaiono anche i nomi di 6 donne: sono quelle uccise in Turchia nell’ultima settimana, almeno 4 in un solo giorno. Secondo le regole del Consiglio d’Europa è possibile recedere dalla decisione di uscire dall’accordo nel giro di tre mesi, e in questi tre mesi le donne turche promettono di non lasciare passare nemmeno un giorno senza far sentire la loro voce.

L’andamento dell’epidemia di COVID-19 in Italia

Il quadro della pandemia in Italia resta stabile, in linea con l’andamento degli ultimi giorni. Sono 19.600 i nuovi casi accertati nelle ultime 24 ore, circa 4mila in meno di ieri. Sale però il tasso di positività, oggi al 7,2% contro il 6,6% di ieri. 297 i morti comunicati oggi.
Il governo intanto lavora sul piano vaccini. Questa settimana, secondo l’esecutivo, potrebbe esserci una accelerata. Domani ci sarà un nuovo vertice con le regioni, ma senza Draghi. Saranno presenti invece il commissario Figliuolo e il capo della protezione civile Curcio. Sono in arrivo circa 3 milioni di dosi. L’obiettivo resta, come ha detto il ministro Speranza, vaccinare gran parte della popolazione ntro la fine dell’estate.

Questa settimana il governo è atteso poi a un altro passaggio decisivo. Il nuovo decreto anti-covid che dovrà regolare il periodo dopo Pasqua. Al momento non dovrebbe contenere allentamenti sulle restrizioni già in vigore. Il sistema dei colori delle regioni resterà così com’è con le sole zone arancioni e rosse. Dovrebbe vedere presto la luce, forse già questa settimana, un provvedimento sugli operatori sanitari che rifiutano di vaccinarsi. Le ipotesi sono quelle di imporre loro l’obbligo o allontanarli dalla loro mansione. “Una misura necessaria” dice ai nostri microfoni Filippo Anelli, presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei medici:

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