Approfondimenti

Che cosa è successo oggi? – Giovedì 14 gennaio 2021

Conte Quirinale

Il racconto della giornata di giovedì 14 gennaio 2021 attraverso le notizie principali del giornale radio delle 19.30, dai dati dell’epidemia in Italia e nel Mondo al premier Conte intenzionato a recarsi in Parlamento soltanto all’inizio della prossima settimana per verificare i numeri per andare avanti. I sette scenari per uscire dalla crisi di governo e il ritratto di Renzi e Conte secondo lo scrittore Marco Belpoliti. Negli Stati Uniti la destra trumpiana ha trovato il suo nuovo giocattolo social. Infine, i grafici del contagio nelle elaborazioni di Luca Gattuso.

I dati dell’epidemia diffusi oggi

Oggi in Italia sono stati accertati 17.246 casi di COVID ed è risultato positivo il 10,7% delle persone sottoposte a tampone, un dato in aumento rispetto al 9% di ieri. 522 le morti comunicate. Calano i pazienti in terapia intensiva, 22 in meno, e quelli ricoverati nei reparti ordinari, 415 in meno. Sempre oggi però la Fondazione sanitaria Gimbe ha sottolineato che nella settimana tra il 6 e il 12 gennaio c’è stato un aumento complessivo di contagi individuati, vittime e persone ricoverate. Stamattina c’è stato un incontro tra governo e regioni in cui il ministro Speranza ha parlato di restrizioni necessarie per evitare una nuova forte ondata. Ieri il governo ha approvato un decreto sulle limitazioni agli spostamenti per le prossime settimane e tra poche ore dovrebbe arrivare un altro provvedimento, un dpcm di Conte che completerà le norme in vigore da dopodomani. Nel fine settimana è atteso anche un cambio di colore per una serie di regioni, con 10 che potrebbero passare dal giallo all’arancione e Lombardia, Emilia-Romagna e Sicilia che potrebbero diventare rosse.

Conte in Parlamento nei primi giorni della prossima settimana

(di Anna Bredice)

Conte non ha intenzione di attendere molto per andare a vedere in Parlamento se ha i numeri per andare avanti e sostituire semplicemente con un voto i senatori di Italia Viva. Accadrà già nei primi giorni della settimana e l’attenzione naturalmente è tutta sul Senato, luogo dove si decideranno le sorti del governo, perché è li che mancheranno i 18 voti dei renziani e se lo fa così velocemente è legittimo pensare che l’operazione di ricerca di una nuova maggioranza stia procedendo bene, del resto i movimenti oggi ci sono stati, prese di posizione importanti, a cominciare da Renato Brunetta di Forza Italia che chiede un esecutivo che governi, il che potrebbe far pensare anche a qualche voto che arrivi dal partito di Berlusconi. Ma questo deve essere fatto alla luce del sole come ha chiesto Dario Franceschini del Pd, con una operazione che porti alla creazione di un nuovo gruppo in Parlamento stabile e che possa sostenere il governo per i prossimi mesi, anche nei lavori nelle commissioni parlamentari. Conte è salito al Quirinale oggi, oltre che per prendere l’interim dei ministeri vacanti, evidentemente per spiegare al Capo dello Stato le sue intenzioni, parlamentarizzare a crisi e chiedere un voto al più presto, senza attendere oltre. La giornata è stata anche quella del no di tutti i partiti della maggioranza a qualunque nuovo tentativo di ricucire con Renzi. Se dai Cinque stelle era più scontato, il no a Renzi ricompatta, almeno per ora, tutti i grillini, il Pd è apparso ancora più netto e forte nei toni, “è inaffidabile rispetto a qualsiasi scenario” dice Zingaretti dopo una riunione di partito, quindi anche per altre ipotesi di governo successive.

Renzi e Conte secondo lo scrittore Marco Belpoliti

La sfida lanciata da Renzi a Conte è anche un duello tra due modi di comunicare, di usare il proprio corpo per mandare messaggi politici. Abbiamo chiesto allo scrittore Marco Belpoliti, autore del libro “Il corpo del capo”, due ritratti dei protagonisti di questa crisi, a partire dall’ex sindaco di Firenze:


 

Sette scenari per uscire dalla crisi. Più uno, perché non si sa mai

PRIMA OPZIONE: ABBIAMO SCHERZATO, cioè tutto si ricompone senza nemmeno le dimissioni del governo. Quasi impossibile. Conte odia Renzi, Renzi odia Conte, il Pd e i Cinque Stelle non vogliono più il Rottamatore tra i piedi. Un’ipotesi possibile solo se fosse l’ultima scialuppa per evitare le elezioni. 3% di possibilità
SECONDA OPZIONE: CONTE TER, cioè dimissioni del premier e rimpasto con la stessa maggioranza. Molto simile al precedente e con le stesse scarse possibilità, cioè 3%. [CONTINUA A LEGGERE]

La destra trumpiana trova un nuovo social network

(di Davide Mamone)

Si chiama Gab, il nuovo giocattolo social della destra trumpiana. Dopo Parler è qui che si riuniscono i sostenitori del Presidente Trump, disperati per aver perso la famosa Guerra contro i poteri. Lo fanno in una piattaforma dal color bianco e verde e con enormi problemi di caricamento delle pagine per l’assenza di un server americano forte.
Ma tutto fa parte del grande complotto. E una volta entrati si apre un mondo di alternative. Dove Newsmax, la nuova emittente di destra che sta prendendo il posto di Fox News, è vista come bibbia. “Sappiamo che i colossi social media sono contrari a noi conservatori, ci vogliono censurare”, una delle rubriche-video più condivise, mentre il tema della censura è estremizzato.
Su Gab tutti possono dire quell oche vogliono, tutti hanno la spuntina blu, nessuna moderazione. Cosi, Joe M promette che la “totale rivendicazione di Q”, il profeta della dottrina complottista QAnon è vicina e la vittoria di Biden è uno degli ultimi colpi di reni delle fake news mondialist. Gli insulti ai dem e ai repubblicani poco fedeli a Trump, sono normalità.
E tra un post e l’altro di una manciata di deputati che invece fedeli a Trump lo sono parecchio, come Marjorie Greene, altri utenti come Justice 09 vedono già il complotto in attesa del 20 gennaio. “I raduni armati di cui parla l’FBI? Sono tutti attori pagati dai poteri forti”, scrive sicuro. “Non ci andate, vogliono distruggerci”.

COVID-19, la situazione nel Mondo

In Francia oggi è stato annunciato che da sabato il coprifuoco anti-COVID sarà anticipato di due ore, dalle 20 alle 18. Il primo ministro Castex ha detto che se nei prossimi giorni la situazione sanitaria peggiorerà in modo grave sarà deciso un nuovo lockdown, ma ha anche sottolineato che le scuole – almeno per ora – restano aperte. In Germania le restrizioni contro il coronavirus potrebbero essere inasprite dal 20 gennaio e oggi sono state registrate 1.244 morti, il dato più alto di sempre per il paese. Ieri era stata la Gran Bretagna a far segnare il proprio massimo di vittime in un giorno, 1564. In Cina nelle scorse ore sono state scoperte altre decine di contagi nella provincia settentrionale di Hebei, dove è scoppiato il focolaio più grave individuato nel paese nelle ultime settimane. Ieri le autorità di Pechino hanno comunicato la prima vittima legata alla pandemia da otto mesi, e oggi un gruppo di esperti dell’Oms è arrivato a Wuhan per studiare le origini del coronavirus.

L’andamento dell’epidemia di COVID-19 in Italia

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    Redazione
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    “L'abbiamo vista arrivare”. La tecnica dell’odio secondo chi la studia da anni

    L'uccisione negli Usa di Charlie Kirk rischia di innescare un incendio che travalica i confini americani. Da subito la destra “globale” ha lanciato in quasi in tutto l’occidente una campagna contro la sinistra – a tutte le latitudini e senza distinzioni - accusandola di essere complice se non responsabile di quella morte. È un passo in più, nel paradosso in cui siamo immersi: chi ha alimentato campagne di odio ora accusa gli altri di fomentarlo. Una confusione da cui sarebbe necessario uscire rimettendo in fila i fatti, le cause, gli effetti e il loro intreccio. L'intervista di Massimo Bacchetta a Federico Faloppa, docente di “linguaggio e discriminazione” all’Università di Reading (UK), prova a farlo. Federico Faloppa è anche referente scientifico per la “Rete per il contrasto ai discorsi e fenomeni d’odio”.

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    Le dita mozzate: un “very cold case” preistorico che indaga la sottomissione femminile inaugura la collana Sisters

    Edizioni le Assassine pubblica e continuerà a pubblicare letteratura gialla nei suoi molteplici sottogeneri, proponendo e riscoprendo autrici del presente e del passato. L'obiettivo è quello di mettere in luce la capacità dello sguardo femminile di descrivere, decifrare e interpretare vari contesti sociali, senza mai sacrificare la suspense che è tipica di questo genere. Con gli stessi obiettivi, nasce ora la nuova collana Sisters, che apre a voci inedite in grado di creare storie appassionanti e memorabili, portando il lettore su sentieri narrativi inaspettati. Il primo titolo di Sisters è "Le dita mozzate" di Hannelore Cayre, un noir atipico in cui il nostro passato remoto diventa lo sfondo perfetto per indagare la nascita della sottomissione femminile e le sue origini, ambientato nella preistoria ispirandosi alla scoperta, avvenuta in Francia esattamente quarant'anni fa, della famosa Grotta Chauvet, con le sue pareti ricoperte di misteriose impronte di mani femminili mutilate. Ne ha parlato a Cult la traduttrice Simonetta Badioli.

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    Musica leggerissima di lunedì 15/09/2025

    a cura di Davide Facchini. Per le playlist: https://www.facebook.com/groups/406723886036915

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    Prima puntata di Considera l'armadillo, noi e altri animali. In studio @Rosario Balestrieri, ornitologo della @Stazione Zoologica Anton Dohrn. Si è parlato di voci di uccelli estinti, di rondini, storni, bianconi e delle loro migrazioni. In studio Cecilia Di Lieto.

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    Oggi a Cult: il quotidiano culturale di Radio Popolare: Piero Colaprico sulla nuova stagione del Teatro Gerolamo; il libro "La valigia del fotografo" (Emuse); Fulvia Cipollari sul suo testo "Come un amuleto" che ha vinto ex-aequo il Premio Annoni per la Drammaturgia LGBTQ+ 2025; Sisters, una nuova collana per la casa editrice Le Assassine, il cui primo titolo è "Le dita mozzate" di Hannelore Cayre, tradotto da Simonetta Badioli; la rubrica GialloCrovi a cura di Luca Crovi...

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    Carceri. Pagano: “Serve lavorare sulle misure alternative alla detenzione”

    Luigi Pagano, già direttore di Bollate e San Vittore, ex provveditore regionale dell'amministrazione penitenziaria, è il nuovo garante dei detenuti di Milano e ci racconta cosa non funziona nel sistema carcerario ben oltre il sovraffollamento e il numero di suicidi e atti di autolesionismo fuori controllo: “La politica in atto mi sembra quella di utilizzare il carcere nell’ottica dell'ordine pubblico”. Decreti sicurezza e criminalizzazione di determinate fasce di popolazione riempiono le carceri delle questioni sociali: “Andando a guardare chi sono oggi i detenuti nella maggior parte sono irregolari, tossicodipendenti, malati di mente e poveri tout court che hanno commesso reati ma non hanno alcuna possibilità di ottenere misure alternative”. L'intervista di Cinzia Poli e Claudio Jampaglia a Presto Presto.

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    Pubblica di lunedì 15/09/2025

    A distanza di qualche giorno, il discorso di Mattarella del 10 settembre scorso a Lubiana, in Slovenia, prende sempre più la forma di un sincero grido di allarme sui pericoli che sta correndo l'Europa e il mondo. La Russia di Putin e i droni minacciosi di Mosca sconfinati in Polonia, da un lato, e i bombardamenti dell'aviazione israeliana su Doha, dall'altro, rappresentano un pericolo crescente, un «crinale - ha detto Mattarella da Lubiana - in cui anche senza volerlo si può scivolare in un baratro di violenza incontrollata». E a governare questa situazione sembrano essere tornati i "sonnanbuli" di un secolo fa, quei goveranti che - secondo l'ormai classica tesi dello storico di Cambridge Christopher Clark - nel 1914 portarono l'Europa e il mondo alla prima guerra mondiale. Ma le preoccupazioni di Mattarella non finiscono qui. Nel messaggio inviato agli ospiti del Forum Ambrosetti di Cernobbio dieci giorni fa, il capo dello stato ha denunciato «il ruolo straripante delle corporazioni globali (Big Tech, ndr), quasi delle nuove Compagnie delle Indie». Secondo Mattarella, tali società globali «si arrogano un'assunzione di poteri che - insieme all'impulso di dominio neo-imperialista di alcuni paesi - rischia di essere letale per il futuro dell'umanità». Parola del presidente Sergio Mattarella. Pubblica oggi ha ospitato lo storico Giovanni Gozzini, dell'università di Siena, autore insieme a Marcello Flores di "Perchè la guerra" (Laterza, 2024).

    Pubblica - 15-09-2025

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    a cura di Chawki Senouci con Alfredo Somoza

    A come Atlante – Geopolitica e materie prime - 15-09-2025

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