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USA, Joe Biden annuncia la task force contro il COVID-19

Joe Biden COVID

Joe Biden l’aveva detto nel discorso della vittoria, sabato, che il COVID sarebbe stata la priorità dei primi giorni della sua amministrazione. Oggi ha presentato una task force di 13 tra medici e ricercatori che si occuperanno del COVID-19.

A capo del gruppo c’è Vivek Murthy, che è stato surgeon general, cioè la persona responsabile in materia di salute pubblica, di Barack Obama. Biden ha parlato, poco fa, ha detto che la mascherina non è un simbolo politico, come pensano molti conservatori qui negli Stati Uniti, ma un modo per limitare la diffusione del virus COVID-19. Tra le misure previste, oltre appunto alla task force, c’è anche l’obbligo della mascherina all’interno degli spazi federali e nei viaggi tra Stati americani.

Il presidente eletto cerca con questa sua strategia, anche mediatica, di trasmettere l’idea di una gestione completamente diversa della pandemia rispetto a Donald Trump, che da mesi dice che il virus sta scomparendo. In realtà i contagi hanno superato i dieci milioni qui negli Stati Uniti, nei prossimi mesi altri 200mila americani potrebbero morire.

Pfizer, la società farmaceutica statunitense, ha annunciato stamane che il vaccino che sta sperimentando da mesi ha un’efficacia del 90 per cento. È una buona notizia, che però ancora non risolve la situazione. Come ha detto Biden agli americani oggi: ci aspetta un inverno buio.

La situazione resta bloccata dal rifiuto di Donald Trump di concedere la vittoria. Peraltro, i repubblicani non sembrano fare molto per sbloccarla e mantengono un atteggiamento ambiguo, di silenzio, sulla questione. Oggi pomeriggio Mitch McConnell, il leader repubblicano del Senato, terrà una conferenza stampa con i nuovi senatori repubblicani eletti. McConnell non ha ancora detto una parola chiara sull’esito del voto per la Casa Bianca, vedremo se lo farà.

Per ora Trump, i suoi avvocati, i suoi alleati, non hanno ancora offerto le prove di quella vasta azione di brogli e illegalità nel voto di cui parlano. Ci sarebbero, per il momento, casi di persone presunte defunte che avrebbero votato. Nulla è accertato, e sono comunque episodi non in grado di cambiare un risultato elettoale che ha dato a Biden una maggiornaza di decine di migliaia di voti ngli Stati contesi. L’obiettivo ovviamente è indebolire Biden, togliendogli la legittimità del voto popolare.

Intanto però ci sono fonti di stampa che dicono che Donald Trump sta pensando a correre per la presidenza nel 2024. Ne sta parlando con i suoi collaboratori. Da questo desumiamo due cose: che il presidente ha capito che ha perso, quest’anno. E che non pensa a lasciare la politica. In realtà, Trump continua a comportarsi come un presidente a tutti gli effetti. Poco fa ha licenziato Mark Esper, il capo del Pentagono, con cui da mesi era in cattivi rapporti. Esper si era rifiutato di appoggiare la richiesta di Trump di usare le forze armate contro I dimostranti anti-razzismo.

  • Autore articolo
    Roberto Festa
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    “Jazz in un giorno d’estate”: il titolo ricalca quello di un famoso film sul jazz girato al Newport Jazz Festival nel luglio del ’58. “Jazz in un giorno d’estate” propone grandi momenti e grandi protagonisti delle estati del jazz, in particolare facendo ascoltare jazz immortalato nel corso di festival che hanno fatto la storia di questa musica. Dopo avere negli anni scorsi ripercorso le prime edizioni dei pionieristici festival americani di Newport, nato nel '54, e di Monterey, nato nel '58, "Jazz in un giorno d'estate" rende omaggio al Montreux Jazz Festival, la manifestazione europea dedicata al jazz che più di ogni altra è riuscita a rivaleggiare, anche come fucina di grandi album dal vivo, con i maggiori festival d'oltre Atlantico. Decollato nel giugno del '67 nella rinomata località di villeggiatura sulle rive del lago di Ginevra, e da allora tornato ogni anno con puntualità svizzera, il Montreux Jazz Festival è arrivato nel 2017 alla sua cinquantunesima edizione.

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