Approfondimenti

In Brasile non è solo l’Amazzonia a bruciare: allarme per il Pantanal

Pantanal

In Brasile non è solo l’Amazzonia a bruciare: centinaia di roghi stanno devastando anche il Pantanal, la più grande zona umida del mondo, patrimonio dell’Unesco.

Una distesa spoglia e brulla, annerita dal fuoco; giaguari affamati e assetati, con le zampe bruciate, caimani, serpenti e altri rettili bruciati vivi, intrappolati dalla fiamme; volatili senza più un solo ramo su cui posarsi: queste alcune delle immagine drammatiche descritte dai primi volontari e soccorritori che sono riusciti a farsi strada, tra i fumi, nelle aree del Pantanal colpite dagli incendi.

Quella che si estende tra Brasile, Bolivia e Paraguay è la regione umida più grande al mondo, il Pantanal, un’immensa pianura alluvionale che si estende per circa 150.000 km quadrati, che in questo 2020 è stata duramente devastata dalle fiamme: rispetto all’anno precedente gli incendi sono più che triplicati, soprattutto negli ultimi 3 mesi.

La situazione è grave, come ci conferma Julio Sampaio, responsabile Pantanal di WWF Brasile:

In base ai dati raccolti fino al 3 ottobre, le fiamme hanno raggiunto il 26% del territorio del Pantanal. Dal gennaio di quest’anno, con gli incendi abbiamo perso 13 milioni di ettari di foresta, comprese oasi protette. E potrebbe non essere finita qui: c’è ancora il rischio di nuovi roghi.
Alcune cause sono naturali, a partire dalla siccità che in questa regione perdura ormai da oltre un anno. Il rio Paraguay, che è il principale fiume responsabile dell’alluvione tipica del Pantanal, è al livello più basso della sua storia.
Vuol dire che in questa regione umida non ha piovuto per molto tempo, e non ci sono state le consuete inondazioni. Un contesto ideale per la propagazione dei fuochi, che sono però causati dall’uomo. Nelle fazenda, per il lavoro agricolo e per le attività produttive, la nostra legislazione permette di accendere fuochi, che sempre più spesso sfuggono al controllo. Gli incendi non sono ancora stati completamente domati: nonostante il lavoro dei pompieri, degli agenti, delle comunità, il Pantanal sta ancora bruciando. La nostra ultima speranza sono le piogge previste per questa settimana; se non dovesse piovere, purtroppo questa situazione di calamità continuerà.

A causare questa situazione è quindi un insieme di fattori: non solo la grave siccità, ma anche la deforestazione, che dall’inizio del mandato di Jair Bolsonaro alla guida del Paese è aumentata esponenzialmente. C’è poi, come abbiamo sentito, l’azione dell’uomo: sono soprattutto gli allevatori, che per guadagnare spazi da dedicare ai bovini, accendono il fuoco per aggiudicarsi nuove terre da sfruttare. Ma, con un suolo così secco, le fiamme sfuggono facilmente al controllo. Da parte delle autorità locali e federali ci sono pesanti responsabilità

Il governo federale e quelli degli stati che ospitano il Pantanal, cioè Mato Grosso e Mato Grosso do Sul, hanno deciso di intervenire vietando i fuochi, ma l’hanno fatto quando ormai gli incendi nel Pantanal avevano già assunto proporzioni gigantesche. Il governo federale dice che la situazione è ormai sotto controllo, e che sono stati attivati tutti gli sforzi possibili per contenere gli incendi, ma noi vediamo che questo non è vero: gli interventi sono arrivati tardi e procedono troppo lentamente.
Non ci sono molte strade nel Pantanal, è una regione che non si può girare coi mezzi di superficie, ci sono intere aree di difficile accesso. L’uso dei canadair sarebbe fondamentale, ma non ce ne sono abbastanza . Questi fattori hanno contributo a rendere la situazione grave, e la responsabilità è del governo federale.

WWF Brasil, con altre associazioni ambientaliste, sta portando avanti campagne informative e di raccolta fondi, che nell’immediato serviranno soprattutto per salvare e curare le migliaia di specie animali che abitano il Pantanal, una delle regioni a più alta biodiversità del mondo. La conta dei danni purtroppo non è ancora finita.

Foto dal sito ufficiale di WWF Brasil

  • Autore articolo
    Sara Milanese
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli
POTREBBE PIACERTI ANCHETutte le trasmissioni

Adesso in diretta

  • Ascolta la diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    Giornale Radio lunedì 15/09 12:30

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle tre edizioni principali del notiziario di Radio Popolare, al mattino, a metà giornata e alla sera.

    Giornale Radio - 15-09-2025

Ultimo giornale Radio in breve

  • PlayStop

    Gr in breve lunedì 15/09 10:31

    Edizione breve del notiziario di Radio Popolare. Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi.

    Giornale Radio in breve - 15-09-2025

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di lunedì 15/09/2025

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 15-09-2025

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di lunedì 15/09/2025 delle 07:15

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 15-09-2025

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    Considera l’armadillo di lunedì 15/09/2025

    Noi e altri animali È la trasmissione che da settembre del 2014 si interroga su i mille intrecci di una coabitazione sul pianeta attraverso letteratura, musica, scienza, costume, linguaggio, arte e storia. Ogni giorno con l’ospite di turno si approfondisce un argomento e si amplia il Bestiario che stiamo compilando. In onda da lunedì a venerdì dalle 12.45 alle 13.15. A cura di Cecilia Di Lieto.

    Considera l’armadillo - 15-09-2025

  • PlayStop

    Cult di lunedì 15/09/2025

    Oggi a Cult: il quotidiano culturale di Radio Popolare: Piero Colaprico sulla nuova stagione del Teatro Gerolamo; il libro "La valigia del fotografo" (Emuse); Fulvia Cipollari sul suo testo "Come un amuleto" che ha vinto ex-aequo il Premio Annoni per la Drammaturgia LGBTQ+ 2025; Sisters, una nuova collana per la casa editrice Le Assassine, il cui primo titolo è "Le dita mozzate" di Hannelore Cayre, tradotto da Simonetta Badioli; la rubrica GialloCrovi a cura di Luca Crovi...

    Cult - 15-09-2025

  • PlayStop

    Carceri. Pagano: “Serve lavorare sulle misure alternative alla detenzione”

    Luigi Pagano, già direttore di Bollate e San Vittore, ex provveditore regionale dell'amministrazione penitenziaria, è il nuovo garante dei detenuti di Milano e ci racconta cosa non funziona nel sistema carcerario ben oltre il sovraffollamento e il numero di suicidi e atti di autolesionismo fuori controllo: “La politica in atto mi sembra quella di utilizzare il carcere nell’ottica dell'ordine pubblico”. Decreti sicurezza e criminalizzazione di determinate fasce di popolazione riempiono le carceri delle questioni sociali: “Andando a guardare chi sono oggi i detenuti nella maggior parte sono irregolari, tossicodipendenti, malati di mente e poveri tout court che hanno commesso reati ma non hanno alcuna possibilità di ottenere misure alternative”. L'intervista di Cinzia Poli e Claudio Jampaglia a Presto Presto.

    Clip - 15-09-2025

  • PlayStop

    Pubblica di lunedì 15/09/2025

    Pubblica, mezz’ora al giorno di incontri sull’attualità e le idee con Raffaele Liguori

    Pubblica - 15-09-2025

  • PlayStop

    A come America Latina di lunedì 15/09/2025

    a cura di Chawki Senouci con Alfredo Somoza

    A come Atlante – Geopolitica e materie prime - 15-09-2025

  • PlayStop

    LAVINIA BIANCA - LA VITA POTENZIALE

    LAVINIA BIANCA - LA VITA POTENZIALE - presentato da Ira Rubini

    Note dell’autore - 15-09-2025

  • PlayStop

    Tutto scorre di lunedì 15/09/2025

    Sguardi, opinioni, vite, dialoghi al microfono. Condotta da Massimo Bacchetta, in redazione Luisa Nannipieri.

    Tutto scorre - 15-09-2025

  • PlayStop

    Presto Presto - Interviste e Analisi di lunedì 15/09/2025

    Mentre i tank israeliani circondano Gaza pronti per l'operazione di terra, la Sumud Global Flotilla, si prepara a prendere il mare, come ci racconta Barbara Schiavulli, inviata di guerra e direttrice di Radio Bullets, a bordo di una delle barche a vela pronte a salpare dalla Sicilia. Oxfam rilancia in un rapporto di 65 pagine la richiesta all'Europa di vietare il commercio con gli insediamenti illegali israeliani in Cisgiordania, compresa Gerusalemme est, Paolo Pezzati, Portavoce Oxfam Italia, ci racconta cosa dice il rapporto. Luigi Pagano, già direttore di Bollate e San Vittore, ex provveditore regionale dell'amministrazione penitenziaria, è il nuovo garante dei detenuti di Milano e ci racconta cosa non funziona nel sistema carcerario ben oltre il sovraffollamento e il numero di suicidi ormai questione sociale.

    Presto Presto – Interviste e analisi - 15-09-2025

  • PlayStop

    Rights now di lunedì 15/09/2025

    Viviamo un’epoca in cui la forza e la sopraffazione prevalgono su giustizia e solidarietà. Per questo occuparsi di diritti umani è ancora più importante. La Fondazione Diritti Umani lo fa utilizzando più linguaggi: qui con Rights Now, ogni lunedì alle 8. A cura di Danilo De Biasio. Per suggerimenti: direzione@fondazionedirittiumani.org

    Rights now – Il settimanale della Fondazione Diritti Umani - 15-09-2025

  • PlayStop

    Presto Presto - Lo stretto indispensabile di lunedì 15/09/2025

    Il kit di informazioni essenziali per potere affrontare la giornata (secondo noi).

    Presto Presto – Lo stretto indispensabile - 15-09-2025

Adesso in diretta