Approfondimenti

Covid, Ricciardi: “Bilancio riapertura scuole? Servono altre 2 settimane”

COVID Chiusure

Covid e scuola, possibili lockdown territoriali e l’importanza dei tamponi. Sono i temi trattati questa mattina, durante la trasmissione Prisma, dove è intervenuto Walter Ricciardi, professore ordinario di Igiene all’Università Cattolica di Milano e consigliere del ministro della Salute Roberto Speranza. L’intervista di Roberto Maggioni.

L’Italia è accerchiata da paesi in cui le cose con il virus stanno andando piuttosto male. Nel nostro paese le cose sembrano andare in maniera diversa. Si parla di seconda ondata per tanti paesi. L’Italia in che fase si trova?

L’Italia è in una fase migliore perché di fatto ha messo in atto una serie di misure che, seppur un po’ scardinate durante l’estate, hanno permesso di gestire e controllare il contagio da Covid. Misure che hanno inciso sul comportamento dei cittadini, anche attraverso la messa in atto di una serie di protocolli e di misure che riguardano tutta una serie di aspetti della vita quotidiana, a partire dalla scuola che ha visto 10 milioni di studenti e operatori ritornare. Per cui il nostro paese, in questo momento, cerca di non farsi contagiare dai comportamenti sbagliati che hanno tenuto altri governi e altre popolazioni.

È troppo presto per fare valutazioni sulla riapertura delle scuole? Un bilancio?

Ma, è possibile fare una valutazione superficiale e iniziale. Le cose sembrano essere andate abbastanza bene. Però per essere certi che le cose siano andate effettivamente bene dobbiamo aspettare almeno due settimane e vedere i dati. L’Italia è grande, molto eterogenea. Ogni istituto scolastico, pur avendo delle linee guida generali per arginare la diffusione del Covid, implementa i suoi protocolli in maniera diversa. Per questo servono un paio di settimane per essere certi che la ripartenza sia andata a buon fine.

L’Italia è grande e le varie regioni affrontano fasi con sfumature diverse. Il presidente della Campania, De Luca, proprio ieri diceva di aver firmato la penultima ordinanza restrittiva su movida e locali. La prossima che firmerà, ha detto, sancirà la chiusura totale. Il lock-down. Ci sono regioni, secondo lei, che preoccupano più di altre?

Sì, una di queste è proprio la Campania. Il presidente ha ragione, perché di fatto nelle ultime settimane c’è stato quasi un raddoppio dei casi. L’altra regione sotto esame è il Lazio. Poi ci sono Sardegna e la Sicilia. Queste sono le 4 regioni che hanno fatto registrare, nelle ultime 2 settimane, aumenti importanti di contagi da Covid.

Il presidente del Consiglio Conte ha escluso un nuovo lock-down totale. Al di là della dichiarazione rassicurante è una strategia quella di non puntare più su una chiusura totale del paese ma intervenire con misure specifiche lì dove c’è necessità?

Sì, le misure devono essere proporzionate alla circolazione del virus. Se in certe aree del paese emerge una circolazione del virus che può andare fuori controllo la chiusura, come ha detto il governatore De Luca, può essere l’ultima strada. Però la circolazione del virus nel paese, ad oggi, non è tale da non poter nemmeno ipotizzare un lockdown nazionale.

Una novità di ieri è l’OK del Cts ai test rapidi nelle scuole. Di cosa si tratta?

Questi sono i test che in questo momento applichiamo negli aeroporti. Cioè quando grandi masse della popolazione devono essere testate rapidamente, non tanto per una diagnostica, perché quella va fatta col tampone molecolare, ma per obiettivi di screening per identificare rapidamente soggetti positivi. I test sono migliorati, rispetto ad alcuni mesi fa. Ancora non hanno una sensibilità al 100%, viaggiano su percentuali vicine all’85. Questo significa che su 100 persone testate ci sono 15 falsi negativi, il che non è poco. Però ci consente di identificare sicuramente i quelli con una carica molto alta. I più pericolosi per la diffusione. Quindi hanno una loro importanza e una loro validità. Ricordiamo che l’Italia è stata la prima ad utilizzarli e crediamo che sia uno strumento utile per combattere il virus.

La preoccupa quello che sta succedendo nel calcio?

Dal punto di vista epidemiologico ritengo che sia opportuno approfondire quello che è successo tra Genoa e Napoli. 14 positivi sono un vero e proprio focolaio quindi bisogna capire con chi queste persone sono entrate in contatto. Fare una vera e propria inchiesta epidemiologica. Dal punto di vista della regolamentazione calcistica certo, questo è un inedito. Ma viviamo ogni giorno situazioni mai vissute prima e bisogna essere innovativi. Adesso vediamo che scelta prenderanno le autorità calcistiche.

Il caso del Genoa calcio è stato definito da qualcuno come la “Waterloo dei tamponi”. Lei la pensa così?

Mi sembra un’affermazione alquanto pittoresca. Dal punto di vista scientifico non esiste altro strumento per fare diagnosi laboratoristiche. Le analisi cliniche sono importanti ma quello che serve sono i tamponi, che hanno un grado di sensibilità del 98%. Al momento i tamponi non possono essere sostituiti.

  • Autore articolo
    Redazione
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli
POTREBBE PIACERTI ANCHETutte le trasmissioni

Adesso in diretta

  • Ascolta la diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    Giornale Radio martedì 23/12 19:29

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle tre edizioni principali del notiziario di Radio Popolare, al mattino, a metà giornata e alla sera.

    Giornale Radio - 23-12-2025

Ultimo giornale Radio in breve

  • PlayStop

    Gr in breve martedì 23/12 17:30

    Edizione breve del notiziario di Radio Popolare. Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi.

    Giornale Radio in breve - 23-12-2025

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di martedì 23/12/2025

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 23-12-2025

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di martedì 23/12/2025 delle 19:47

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 23-12-2025

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    PoPolaroid di mercoledì 24/12/2025

    Basil Baz evoca il suo amore per la Polaroid, per la bellezza dello spazio bianco intorno all’immagine, che gli permetteva di scrivere la data e dare un titolo alla foto; spesso era ispirato da una canzone. Come le fotografie, le canzoni sono memorie nel tempo, e in PoPolaroid accompagno la musica con istantanee sonore; scatti personali, sociali e soprattutto sentimentali.

    PoPolaroid – istantanee notturne per sognatori - 23-12-2025

  • PlayStop

    No Manches Guey di martedì 23/12/2025

    Un viaggio musicale dentro le culture latino americane.

    No Manches Guey - 23-12-2025

  • PlayStop

    News della notte di martedì 23/12/2025

    L’ultimo approfondimento dei temi d’attualità in chiusura di giornata

    News della notte - 23-12-2025

  • PlayStop

    Soulshine di martedì 23/12/2025

    Soulshine è un mix eclettico di ultime uscite e classici immortali fra soul, world music, jazz, funk, hip hop, afro beat, latin, r&b, ma anche, perchè no?, un po’ di sano rock’n’roll. L’obiettivo di Soulshine è ispirarvi ad ascoltare nuova musica, di qualsiasi decennio: scrivetemi i vostri suggerimenti e le vostre scoperte all’indirizzo e-mail cecilia.paesante@gmail.com oppure su Instagram (cecilia_paesante) o Facebook (Cecilia Paesante).

    Soulshine - 23-12-2025

  • PlayStop

    Gli speciali di martedì 23/12/2025 - ore 20:32

    I reportage e le inchieste di Radio Popolare Il lavoro degli inviati, corrispondenti e redattori di Radio Popolare e Popolare Network sulla società, la politica, gli avvenimenti internazionali, la cultura, la musica.

    Gli speciali - 23-12-2025

  • PlayStop

    Popsera di martedì 23/12/2025

    Popsera è lo spazio che dedicheremo all'informazione nella prima serata. Si comincia alle 18.30 con le notizie nazionali e internazionali, per poi dare la linea alle 19.30 al giornale radio. Popsera riprende con il Microfono aperto, per concludersi alle 20.30. Ogni settimana in onda un giornalista della nostra redazione.

    Popsera - 23-12-2025

  • PlayStop

    Poveri ma belli di martedì 23/12/2025

    Un percorso attraverso la stratificazione sociale italiana, un viaggio nell’ascensore sociale del Belpaese, spesso rotto da anni e in attesa di manutenzione, che parte dal sottoscala con l’ambizione di arrivare al roof top con l’obiettivo dichiarato di trovare scorciatoie per entrare nelle stanze del lusso più sfrenato e dell’abbienza. Ma anche uno spazio per arricchirsi culturalmente e sfondare le porte dei salotti buoni, per sdraiarci sui loro divani e mettere i piedi sul tavolo. A cura di Alessandro Diegoli e Disma Pestalozza

    Poveri ma belli - 23-12-2025

  • PlayStop

    Vieni con me di martedì 23/12/2025

    Vieni con me è una grande panchina sociale. Ci si siedono coloro che amano il rammendo creativo o chi si rilassa facendo giardinaggio. Quelli che ballano lo swing, i giocatori di burraco e chi va a funghi. Poi i concerti, i talk impegnati e quelli più garruli. Uno spazio radiofonico per incontrarsi nella vita. Vuoi segnalare un evento, un’iniziativa o raccontare una storia? Scrivi a vieniconme@radiopopolare.it o chiama in diretta allo 02 33 001 001 Dal lunedi al venerdì, dalle 16.00 alle 17.00 Conduzione, Giulia Strippoli Redazione, Giulia Strippoli e Claudio Agostoni La sigla di Vieni con Me è "Caosmosi" di Addict Ameba

    Vieni con me - 23-12-2025

  • PlayStop

    Gli speciali di martedì 23/12/2025 - ore 15:36

    I reportage e le inchieste di Radio Popolare Il lavoro degli inviati, corrispondenti e redattori di Radio Popolare e Popolare Network sulla società, la politica, gli avvenimenti internazionali, la cultura, la musica.

    Gli speciali - 23-12-2025

  • PlayStop

    Manovre pericolose

    L’undicesimo episodio del podcast dell’Alleanza Clima Lavoro, a cura di Massimo Alberti, è dedicato a un tema centrale del dibattito pubblico: la Legge di Bilancio, ovvero lo strumento chiave per orientare la nostra spesa pubblica. Da sempre l’Alleanza Clima Lavoro richiama la necessità di sostenere il percorso di transizione verso un’economia a zero emissioni, integrando politiche climatiche, industriali e del lavoro, e rafforzando al contempo il welfare e la qualità della vita delle persone. La manovra economico-finanziaria del Governo per il 2026 procede purtroppo in direzione opposta: è una “manovra pericolosa” che, oltre a non offrire una prospettiva di decarbonizzazione, prevede un aumento delle spese militari cui si accompagnano tagli o mancati investimenti in sanità, istruzione, ambiente e politiche industriali. Nel corso della puntata emergono tutte le criticità di una Legge di Bilancio che rinuncia a svolgere un ruolo di indirizzo strategico per il futuro del Paese. Il confronto tra l’analisi della manovra e le proposte alternative per migliorarla rilancia una domanda di fondo: quale modello di sviluppo intendiamo davvero perseguire?

    A qualcuno piace verde - 23-12-2025

  • PlayStop

    Musica leggerissima di martedì 23/12/2025

    a cura di Davide Facchini. Per le playlist: https://www.facebook.com/groups/406723886036915

    Musica leggerissima - 23-12-2025

  • PlayStop

    Considera l’armadillo di martedì 23/12/2025

    Considera l'armadillo di martedì 23 dicembre 2025 ospite Alessandra Abidin che ci ha parlato dei 10 anni di @Ernesto's Sanctuary for Cats in Syria, @houseofcatsernestos il santuario nato per ricordare il gatto di Alessandra e che ora ospita 2380 gatti e altre centinaia di altri animali dando lavoro a 18 persone in Siria. A cura di Cecilia Di Lieto.

    Considera l’armadillo - 23-12-2025

Adesso in diretta