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Fase 2, Lainate: Villa Litta simbolo della ripartenza

Villa Litta Lainate

A poco più di 24 ore dalla grande riapertura in Italia, qual è la situazione nei comuni dell’hinterland milanese? Siamo tornati a Lainate, dove alla voglia di ripartire si affiancano la cautela e la necessità di capire bene quali sono le regole da rispettare.

L’intervista di Sara Milanese a Fino Alle Otto al primo cittadino di Lainate Andrea Tagliaferro.

Per Lainate quella di lunedì 18 maggio è stata davvero la giornata della riapertura o ha prevalso la cautela?

Ci sono stati entrambi gli aspetti: da una parte la voglia di ripartire con le attività commerciali e produttive; dall’altra c’è una certa cautela che si concretizza anche nella necessità di chi opera di capire bene quali sono le regole da rispettare, perché i decreti governativi e l’ordinanza regionale risalgono a poche ore prima della riapertura e giustamente gli operatori devono capire come organizzarsi. Al momento non abbiamo evidenze di servizi che non intendono riaprire per motivi strutturali, c’è un po’ di cautela e magari chi non ha ancora aperto lo farà nei prossimi giorni. Come comune stiamo chiedendo ai vari esercizi se ci sono problemi relativamente agli spazi per rispettare il distanziamento sociale, in particolare per i servizi di ristorazione, in modo da rispondere ai loro dubbi in tempi brevi.

C’è un luogo a Lainate che le sembra simbolico per la ripartenza?

Il luogo simbolico che rappresenta e rappresenterà la nostra ripartenza è sicuramente Villa Litta. Non è direttamente collegata ad attività commerciali, ma ne implica di turistiche, a partire dalle visite guidate. Da questo punto di vista, da un paio di settimane e ancor più da ieri, ci stiamo organizzando per ri-orientare le attività nei prossimi mesi, in particolare per il periodo estivo. Di solito le stagioni culturali a Villa Litta iniziavano in aprile, quest’anno ci stiamo organizzando per iniziare da giugno. Sarà una stagione diversa, che utilizzerà soprattutto gli spazi del grande e bellissimo parco storico; cercheremo di organizzare eventi all’aperto per rispettare le norme del distanziamento sociale. Ci sembra il modo migliore per ripartire, perché questo è il fulcro della città, che genera anche un indotto in quello che ci sta intorno.

Il parco di Villa Litta ha riaperto il 4 maggio. È tornato subito ad essere frequentato?

Certo. Il parco è stato il primo dei giardini pubblici a riaprire. È stato subito frequentato dai cittadini, devo dire anche in maniera molto corretta: in queste due settimane non abbiamo avuto nessun problema di assembramento. È un luogo di tranquillità, preposto a momento di svago per le persone, ed in questi ultimi giorni ha svolto questo ruolo. Per il momento la Villa è ancora chiusa; abbiamo delle idee per poter utilizzare degli spazi dove in genere vengono realizzate delle visite, si tratta però di spazi stretti. Noi eravamo abituati alle normali visite di gruppo, chiaramente questa modalità andrà ripensata, soprattutto nei numeri; stiamo pensando per esempio a servizi orientati molto alle famiglie, per esempio predisponendo delle attività all’interno della Villa per gruppi piccoli, magari fino a 5 persone.

Foto dalla pagina Facebook di Villa Litta

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