Iniziative

 

 

Amici e colleghi ricordano Raffaele Masto

 

Riceviamo e pubblichiamo

Domenica 29 Marzo 2020

Alla Redazione di RADIO POPOLARE

Ieri sera ho appreso da RP della morte di Raffaele Masto. Non nascondo il profondissimo dolore che ho provato. Da quando seguo RP, era una delle “voci” che apprezzavo maggiormente perché era capace di farmi vivere l’Africa attraverso i suoi servizi. 

Sono un prete, ma la mia vocazione vera era già da bambino quella sì al sacerdozio, ma come medico. Ero poco più che bambino che mi scorrevano tra le mani decine e decine di foto scattate da una persona cara che lavorava in quello che era allora il Congo Belga. Era l’epoca, che ieri veniva ricordata, di Lumumba, della trasformazione del Congo da colonia a repubblica indipendente.

Quel sogno non ho potuto perseguirlo per motivi di salute, ma il “mal d’ Africa” lo vivo ancora oggi.

Raffaele mi faceva vivere in Africa ogni volta che mi regalava quella voce che scriveva dentro di me non dei fatti asettici, senza incidenza nella vita personale, ma la vita dell’Africa, del suo infinito fascino, del suo infinito mistero e delle inevitabili contraddizioni che sono lì dove è l’uomo. 

Mi sento più povero. Siamo tutti più poveri, ma la sua voce resta

La radio sta trasmettendo una sua “cartolina”, ma dico la verità, mi fa male ascoltarla. Sta parlando dell’Angola con la solita suggestione. Preferisco ascoltare la sua “voce” dentro di me, quella che non si spegnerà mai. Quella che scaturisce dalle sue pagine scritte.

Si dice che solo l’amore resta. Sì, è vero, ma la “voce” “dice” l’amore.

Vi chiedo scusa. Ormai sono anziano e un logorroico che tace più o meno 23 ore al giorno, anche quando non c’è la quarantena. Il telefono non squilla, tantomeno il campanello di casa. Mi resta RP e ogni vostra “voce” oltre la “voce” di Dio e della sua Parola.

Non so se Raffaele Masto fosse religioso o no. Io gli ho offerto quel che potevo: ho celebrato la Messa privatamente per lui. Un segno di riconoscenza a chi tanto ha scavato dentro la mia vita con la sua “voce”.

Un abbraccio a ciascuno di voi.

Don Piero – Genova


 

Quando la vita si accanisce, l’uomo si spezza. Era una delle tue massime. Non la pronunciavi quasi mai per intero, ci mettevi i puntini di sospensione. La abbiamo anche avuta appiccicata sul muro vicino alle nostre due scrivanie per un po’.

Ci hai provato a non spezzarti, ma caspita, quanto si è accanita la vita?

Potrei scrivere un romanzo su di te, Raffa.

La felicità, su quale treno della notte passerà, un’altra delle tue citazioni preferite. Questa ce la canticchiavi a mezza voce. Mi è venuta in mente il giorno del tuo matrimonio. Eri felice, si capiva, anche se con quell’aria sempre un po’ incredula, come dire: “Ma siete sicuri? Sta capitando proprio a me?”.

Era una delle cose che mi piacevano tanto di te, quell’aria. Che poi era un modo di affrontare la vita. Ti capitavano le cose più strabilianti, ma le raccontavi sempre così, un po’ sottotraccia, infarcendole di particolari divertentissimi. Anche delle situazioni più rischiose – quando raccontavi dei tuoi viaggi – trovavi i particolari comici. 

Ho avuto la fortuna di sentirli raccontare da te i tuoi viaggi, nel mezzo metro che separava le nostre due scrivanie faccia a faccia. E infatti, quando poi mi chiedevi se mi era piaciuto uno dei tuoi libri, ti dicevo che a dire il vero era più bello vederti e sentirti raccontare. 

In effetti eri sempre in giro a raccontare. Ogni tanto mi dicevi: “Caspita Silviéta, ho preso due appuntamenti la stessa sera”. Una volta ti avevano pure invitato a una conferenza in cui si parlava delle patate. Sostenevi fosse un errore, di non aver mai detto sì a una conferenza sulle patate. Ma non ci ho mai creduto. Alla fine poi mi sa che non ci sei andato.

Mi facevi ridere Raffa. Trovo sia una cosa bellissima saper fare ridere le persone. Ridevamo talmente tanto insieme, che poi ci scappava da ridere anche in onda. Molto spesso, così spesso che poi avevamo persino un po’ paura ad entrare soli nello studio a leggere un gr.

Potrei continuare per pagine e pagine, ma poi ci taglia la pubblicità. Ciao Raffuz

Silvia Giacomini


 

Una perdita insopportabile, quella di Raffaele. Un evento che mi provoca incredulità, rabbia e sconfinata nostalgia. Lo conoscevo da una vita Raffa, un uomo dolcissimo e forte. Un uomo umile, come sanno esserlo solo coloro che cercano, sempre pronti a farsi sorprendere e pronti a incespicare, se questo inciampo permette di avanzare. Il suo sguardo sull’Africa portava addosso il sudore e la polvere dei luoghi che raccontava, senza mai dare nulla per scontato. Perché nella narrazione di Raffaelle non si sono mai visti i facili stereotipi che purtroppo continuano ad avvolgere il continente nero. La sua è stata una voce rigorosa ed empatica, attenta e competente. La competenza inquieta di chi fa questo lavoro non rinunciando un istante di metterlo al servizio di un mondo più giusto, di una liberazione integrale dei popoli. Raffaele era una persona di curiosità infinita, disponibile sempre, aperta, generosa. Con lui e Chawki ho condiviso, negli anni ’90, progetti radiofonici entusiasmanti, quando entrambi mi sollecitavano a mandare  reportage dalla Cambogia, dall’Armenia, dall’Albania, negli anni in cui lavoravo per la televisione giapponese. E da allora, ho sempre considerato entrambi compagni di strada. Non c’era neppure bisogno di sentirsi, per saperlo. Le nostre conversazioni erano fatte di complicità. Per me Raffaele era un collega “vecchio stile”, lo prendevo in giro per questo, con stima infinita. Non c’era nulla di accademico in lui. Non ci posso e non ci voglio credere. Sento già un vuoto immenso. Una solitudine incolmabile. I suoi incoraggiamenti. La stima reciproca. La amicizia che viene da lontano. Non è possibile che te ne vai così, Raffa, nel giro di poche ore. E lasci questo buco. Non è possibile.

Nicoletta Dentico

  • Trasmissione podcast
  • Autore articolo
    Redazione
POTREBBE PIACERTI ANCHETutte le trasmissioni

Adesso in diretta

  • Ascolta la diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    Giornale Radio giovedì 26/06 07:30

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle tre edizioni principali del notiziario di Radio Popolare, al mattino, a metà giornata e alla sera.

    Giornale Radio - 26-06-2025

Ultimo giornale Radio in breve

  • PlayStop

    Gr in breve giovedì 26/06 10:29

    Edizione breve del notiziario di Radio Popolare. Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi.

    Giornale Radio in breve - 26-06-2025

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di giovedì 26/06/2025

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 26-06-2025

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di giovedì 26/06/2025 delle 07:15

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 26-06-2025

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    A come Atlante di giovedì 26/06/2025

    Trasmissione trisettimanale, il lunedì dedicata all’America Latina con Chawki Senouci, il mercoledì all’Asia con Diana Santini, il giovedì all’Africa con Sara Milanese.

    A come Atlante – Geopolitica e materie prime - 26-06-2025

  • PlayStop

    Note dell’autore di giovedì 26/06/2025

    Un appuntamento quasi quotidiano, sintetico e significativo con un autore, al microfono delle voci di Radio Popolare. Note dell’autore è letteratura, saggistica, poesia, drammaturgia e molto altro. Il tutto nel tempo di un caffè!

    Note dell’autore - 26-06-2025

  • PlayStop

    Tutto scorre di giovedì 26/06/2025

    Sguardi, opinioni, vite, dialoghi ai microfoni di Radio Popolare. Condotta da Massimo Bacchetta, a cura di Massimo Alberti

    Tutto scorre - 26-06-2025

  • PlayStop

    Presto Presto - Interviste e Analisi di giovedì 26/06/2025

    Show e accordi al vertice Nato, l'Europa per non perdere l'alleato Trump si allinea al 5% di spese militari del Pil, con calma, l'analisi di Federico Baccini da Bruxelles. L'indebitamento USA, il dollaro debole e la scelta di puntare tutto sulla forza e la minaccia militare, il commento di Alessandro Volpi, docente all’Università di Pisa. Un nuovo capitolo nella travagliata storia dell’area ex Gkn, le immobiliari che detengono l'area vogliono sfrattare gli operai che da 4 anni occupano e rilanciano il sito con un progetto di reindustrializzazione, l'appello alla mobilitazione di Dario Salvetti portavoce del Collettivo dei lavoratori. le badanti superano le Colf nella contribuzione INPS, ma sono tre le più invisibili donne nella società, il reportage della giornalista freelance Eleonora Dragotto per Lucy cultura prova a farcele conoscere e guardare.

    Presto Presto – Interviste e analisi - 26-06-2025

  • PlayStop

    Presto Presto - Lo stretto indispensabile di giovedì 26/06/2025

    Il kit di informazioni essenziali per potere affrontare la giornata (secondo noi).

    Presto Presto – Lo stretto indispensabile - 26-06-2025

  • PlayStop

    Rassegna stampa internazionale di giovedì 26/06/2025

    Notizie, opinioni, punti di vista tratti da un'ampia gamma di fonti - stampa cartacea, social media, Rete, radio e televisioni - per informarvi sui principali avvenimenti internazionali e su tutto quanto resta fuori dagli spazi informativi più consueti. Particolare attenzione ai temi delle libertà e dei diritti.

    Esteri – La rassegna stampa internazionale - 26-06-2025

  • PlayStop

    Presto Presto - Giornali e commenti di giovedì 26/06/2025

    La mattina inizia con le segnalazioni dai quotidiani e altri media, tra prime pagine, segnalazioni, musica, meteo e qualche sorpresa.

    Presto Presto – Giornali e commenti - 26-06-2025

Adesso in diretta