Approfondimenti

Elezioni in Sardegna: il ritorno del bipolarismo

Con percentuali che in tarda serata ancora variano tra il nove e il dieci per cento, il risultato in Sardegna rappresenta per i cinque stelle una debacle, una sconfitta che il candidato nell’isola ammette, sottolineando che ha fatto sostanzialmente la campagna da solo, ma che a Roma cercano di camuffare assicurando che non c’è nessun problema per il governo.
Il giorno dopo il voto in Sardegna, si fanno i conti soprattutto nel Movimento di Di Maio che nelle prossime settimane in Basilicata rischia di fare il terzo tonfo. Salvini evita i toni trionfalistici, anche perché, se ha certamente vinto con la coalizione di centrodestra, il risultato della Lega non ha fatto grandi salti in avanti, considerando che per due settimane il ministro dell’interno aveva lasciato il Viminale e si era trasferito in Sardegna per incontrare ogni giorno pastori e altre categorie. Ma evita i toni vittoriosi anche per non incrinare ancora di più l’asse di governo ormai sempre più spostato verso se stesso. E questo rischia di diventare un problema, di trovarsi costretto a dover trascinare fino alle europee un Movimento sempre più in crisi, e con un’area di dissenso interno che ora chiede pubblicamente che Di Maio si faccia da parte. Si rischia di non arrivare nemmeno alle europee.
Per questo Salvini preferisce il silenzio: la politica del doppio forno e cioè vincere con Berlusconi e Meloni le regionali e governare con i Cinque stelle inizia ad essere difficile da sostenere. Dal canto suo invece il capo dei Cinque stelle anticipa una riorganizzazione del Movimento a livello locale e nazionale che dovrebbe riportare linfa nei territori: riferimenti forti nelle Regioni, alleanze con liste civiche, il superamento del doppio mandato, un capovolgimento dei principi originari, ma necessari adesso per riportare fiducia e nuovi legami, come ai tempi dei Meetup. Ma è la perdita di voti che preoccupa, consensi che in Sardegna potrebbero essere andati ad arricchire il bottino della Lega e del centrosinistra, non si può più nemmeno dire che il M5s è primo partito, arriva addirittura terzo. Voto regionale e nazionale sono diversi, ma i due test finora avvenuti segnano un distacco dell’elettorato grillino, forse deluso dalla subalternità rispetto alla Lega, dalla scarsa incisività e dalla mancanza ancora concreta del reddito di cittadinanza, che tarda ad arrivare.
Osservando l’altra parte, nel centrosinistra non c’è stato quel testa a testa che i dirigenti del Pd speravano, certo c’è delusione, ma i risultati creano ottimismo per il futuro, soprattutto per l’area di Zingaretti, con questo intreccio tra regionali e primarie così ravvicinate.
L’ottimismo per il Pd è dato dal fatto che la Sardegna, più che l’Abruzzo, ha di nuovo portato in superficie un bipolarismo tra centrodestra e centrosinistra che i democratici pensavano perduto, lasciando terzo il M5s. Il 33% della coalizione è un risultato molto più alto delle ultime politiche, i voti del Pd sono pressoché invariati, aumentano i consensi delle liste civiche, e ciò vuol dire che non rubano voti al partito principale ma sono una risorsa. E’ stato un laboratorio soprattutto per Zingaretti che ha potuto verificare la capacità di successo di un’alleanza simile a quella che ha costruito nel Lazio, aperta agli altri partiti di sinistra, a liste civiche e al sostegno di sindaci come Zedda e Pisapia, se quest’ultimo accetterà. I flussi elettorali diranno nelle prossime ore se i voti persi dai Cinque stelle sono andati anche a sinistra.
In ogni caso è un segnale per tutti i candidati alla segreteria, anche per i renziani che avvertono come un Pd da solo o spostato al centro non basta più. Tra poche settimane si vota anche in Basilicata e si vedrà se il risultato verrà ripetuto, ci sarà già un segretario in carica che dovrà pensare alle liste e ad impostare una campagna elettorale per le Europee.

Foto | Wikipedia

  • Autore articolo
    Anna Bredice
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli
POTREBBE PIACERTI ANCHETutte le trasmissioni

Adesso in diretta

  • Ascolta la diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    Giornale Radio giovedì 18/09 07:29

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle tre edizioni principali del notiziario di Radio Popolare, al mattino, a metà giornata e alla sera.

    Giornale Radio - 18-09-2025

Ultimo giornale Radio in breve

  • PlayStop

    Gr in breve giovedì 18/09 09:31

    Edizione breve del notiziario di Radio Popolare. Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi.

    Giornale Radio in breve - 18-09-2025

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di giovedì 18/09/2025

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 18-09-2025

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di giovedì 18/09/2025 delle 07:15

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 18-09-2025

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    Presto Presto - Interviste e Analisi di giovedì 18/09/2025

    Separazione delle carriere in approvazione in seconda lettura oggi in Parlamento, la maggioranza porta a compimento la riforma della giustizia che voleva Berlusconi e l’Anm si prepara al referendum per dire "no" come ci racconta Marcello De Chiara vicepresidente dell'Associazione nazionale magistrati. il 21 settembre è giornata internazionale della pace e Filomena Grasso presidente degli scout Cngei ci presenta il progetto "La pace non si scioglie" che consegnerà 21 nodi ad altrettante ambasciate. Francesco Giorgini ci racconta la giornata di sciopero generale in Francia con manifestazioni e proteste un avviso al governo che non c'è.

    Presto Presto – Interviste e analisi - 18-09-2025

  • PlayStop

    Rassegna stampa internazionale di giovedì 18/09/2025

    Notizie, opinioni, punti di vista tratti da un'ampia gamma di fonti - stampa cartacea, social media, Rete, radio e televisioni - per informarvi sui principali avvenimenti internazionali e su tutto quanto resta fuori dagli spazi informativi più consueti. Particolare attenzione ai temi delle libertà e dei diritti.

    Esteri – La rassegna stampa internazionale - 18-09-2025

  • PlayStop

    Presto Presto - Lo stretto indispensabile di giovedì 18/09/2025

    Il kit di informazioni essenziali per potere affrontare la giornata (secondo noi).

    Presto Presto – Lo stretto indispensabile - 18-09-2025

  • PlayStop

    Presto Presto - Giornali e commenti di giovedì 18/09/2025

    La mattina inizia con le segnalazioni dai quotidiani e altri media, tra prime pagine, segnalazioni, musica, meteo e qualche sorpresa.

    Presto Presto – Giornali e commenti - 18-09-2025

  • PlayStop

    The Box di mercoledì 17/09/2025

    la sigla del programma è opera di FIMIANI & STUMP VALLEY La sigla è un vero e proprio viaggio nel cuore pulsante della notte. Ispirata ai primordi del suono Italo, Stump Valley e Fimiani della scuderia Toy Tonics, label berlinese di riferimento per il suono italo, disco e house, ci riportano a un'epoca di neon e inseguimenti in puro stile Miami Vice, un viaggio nella notte americana alla guida di una Ferrari bianca. INSTAGRAM @tommasotoma

    The Box - 17-09-2025

  • PlayStop

    News della notte di mercoledì 17/09/2025

    L’ultimo approfondimento dei temi d’attualità in chiusura di giornata

    News della notte - 17-09-2025

  • PlayStop

    Doppio Click di mercoledì 17/09/2025

    Doppio Click è la trasmissione di Radio Popolare dedicata ai temi di attualità legati al mondo di Internet e delle nuove tecnologie. Ogni settimana, dal lunedì al giovedì, approfondiamo le notizie più importanti, le curiosità e i retroscena di tutto ciò che succede sul Web e non solo. Ogni settimana approfondiamo le notizie più importanti, le curiosità e i retroscena di tutto ciò che succede sul Web e non solo. A cura di Marco Schiaffino.

    Doppio Click - 17-09-2025

  • PlayStop

    Il giusto clima di mercoledì 17/09/2025

    Ambiente, energia, clima, uso razionale delle risorse, mobilità sostenibile, transizione energetica. Il giusto clima è la trasmissione di Radio Popolare che racconta le sfide locali e globali per contrastare il cambiamento climatico e ridurre la nostra impronta sul Pianeta. Il giusto clima è realizzato in collaborazione con è nostra, la cooperativa che produce e vende energia elettrica rinnovabile, sostenibile, etica. In onda tutti i mercoledì, dalle 20.30 alle 21.30. In studio, Gianluca Ruggieri ed Elena Mordiglia. In redazione, Sara Milanese e Marianna Usuelli.

    Il giusto clima - 17-09-2025

  • PlayStop

    L'Orizzonte delle Venti di mercoledì 17/09/2025

    A fine giornata selezioniamo il fatto nazionale o internazionale che ci è sembrato più interessante e lo sviluppiamo con il contributo dei nostri ospiti e collaboratori. Un approfondimento che chiude la giornata dell'informazione di Radio Popolare e fa da ponte con il giorno successivo.

    L’Orizzonte delle Venti - 17-09-2025

Adesso in diretta