Approfondimenti

DowDuPont, i padroni del seme

Dai tempi antichi le piante hanno sempre prodotto semi che davano vita a nuove piante e a nuovi semi. Poi le industrie , dalla metà del secolo scorso, hanno cominciato a sostenere e quindi a decidere che alcune di queste essenziali fonti della vita non appartenevano più ai contadini.

Da allora, con le grandi produzioni di massa, i cambiamenti sono stati epocali. E oggi la concentrazione nelle mani dei “ padroni del seme “, di poche multinazionali , è diventata crescente, tanto da condizionare sempre di più i governi, l’ambiente , l’agricoltura e la vita delle persone.

L’ultima mega fusione è quella tra i due colossi americani Dow Chemical e Du Pont. Nasce una delle più grandi società del settore chimico, per un valore di 130 miliardi di dollari (118 miliardi di euro) .

L’operazione di fusione avverrà tramite lo scambio di azioni, senza denaro contante. Gli azionisti delle due attuali aziende possiederanno in parti uguali la nuova società, che si chiamerà DowDuPont. Un accordo che ridisegna la mappa del potere chimico e agrario.

La spinta finale alla fusione è arrivata dalla bassa crescita mondiale, ampia liquidità societaria e la necessità di ridurre i costi, di tagliare le attività meno redditizie e il personale. Du Pont annuncia il licenziamento del 10 per cento del personale, come scrive anche la BBC.

Ora la fusione dovrà passare l’esame dell’organismo Antitrust degli Stati Uniti, la Federal Trade Commission (FTC).

Intanto il Wall Street Journal valuta che il nuovo gruppo venderebbe il 17 per cento dei pesticidi del mondo mentre , secondo la banca d’affari Morgan Stanley , diventerebbe il terzo più grande fornitore di prodotti chimici. Inoltre controllerebbe il 41 per cento del commercio nei soli Stati Uniti dei semi di mais, e il 38 per cento del mercato della soia.

La Dow Chemical ha molti scheletri nell’armadio: fino al 1975 produceva il plutonio per le bombe nucleari del Pentagono e da un suo impianto, fuoriuscirono delle particelle radioattive che inquinarono l’atmosfera. Durante la guerra del Vietnam forniva il napalm per le bombe sganciate dai bombardieri B-52. E nel 1984 ci fu il grande disastro di Bhopal, in India, dove un incendio nella fabbrica di pesticidi causò la morte di migliaia di persone. Greenpeace , nel 2014 a Davos (città svizzera, dove si tiene annualmente il vertice dei potenti del mondo) , ha nuovamente messo sotto accusa Dow Chemical perchè “a trenta anni dalla catastrofe chimica di Bhopal continua a rifiutare di assumersi fino in fondo le proprie responsabilità”.

Dow Chemical, dall’inizio del 2000, ha cominciato ad abbandonare alcune delle produzioni più pericolose per puntare progressivamente su attività più sofisticate della cosiddetta “chimica verde” , con maggiori margini di guadagno e a più basso impatto ambientale.

Anche il gruppo Du Pont ha violato le leggi ambientali. Nel 2014 ha subito una pesante multa , quasi due miliardi di dollari. Cifra concordata tra l’Environmental Protection Agency (EPA, l’agenzia per la tutela dell’ambiente negli Stati Uniti) e il gruppo chimico, accusato di aver violato le norme relative ai pesticidi, fungicidi e diserbanti..

La fusione tra Dow Chemical e Du Pont riporta in primo piano un tema cruciale e preoccupante: circa il 90 per cento dei semi è in mano a poche multinazionali che sono anche leader nell’agrochimica, quindi della produzione di pesticidi ed erbicidi . In sostanza detengono di fatto il monopolio delle sementi, il controllo della produzione alimentare e dei prezzi.

L’ultimo rapporto del 2014 dei Verdi – ambientalisti , raccolti nel Greens European Free Alliance del Parlamento europeo, ha denunciato che questa concentrazione di potere delle multinazionali ha un impatto negativo sugli agricoltori, la biodiversità e la sicurezza alimentare.

La stessa organizzazione dell’Onu, la Fao (Food and Agriculture Organization of the United Nations) ha sostenuto che le varietà di cereali coltivate si stanno omologando, con una perdita del 75 per cento della biodiversità.

Il rischio – sostengono gli ambientalisti – è che se il monopolio sui semi si concentrerà sempre di più nelle mani di poche multinazionali, il mercato finirà per essere pieno solo di varietà sementiere standardizzate e sempre più geneticamente modificate (gli Ogm, sui quali c’è da tempo un acceso e contrastato dibattito, tra favorevoli e contrari)

Un contesto a cui si aggiunge la questione dell’estensione dei brevetti in mano alle multinazionali , che permetterebbe a pochi gruppi grandi industriali e finanziari di estendere ancora di più il controllo della catena alimentare- denunciano i Verdi– a partire dalla decisione sul cosa e come coltivare, per finire ai prezzi da stabilire sui mercati.

  • Autore articolo
    Piero Bosio
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli
POTREBBE PIACERTI ANCHETutte le trasmissioni

Adesso in diretta

  • Ascolta la diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    Giornale Radio lunedì 29/12 12:30

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle tre edizioni principali del notiziario di Radio Popolare, al mattino, a metà giornata e alla sera.

    Giornale Radio - 29-12-2025

Ultimo giornale Radio in breve

  • PlayStop

    Gr in breve lunedì 29/12 10:30

    Edizione breve del notiziario di Radio Popolare. Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi.

    Giornale Radio in breve - 29-12-2025

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di lunedì 29/12/2025

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 29-12-2025

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di mercoledì 24/12/2025 delle 19:48

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 24-12-2025

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    Musica leggerissima di lunedì 29/12/2025

    a cura di Davide Facchini. Per le playlist: https://www.facebook.com/groups/406723886036915

    Musica leggerissima - 29-12-2025

  • PlayStop

    Considera l’armadillo di lunedì 29/12/2025

    Noi e altri animali È la trasmissione che da settembre del 2014 si interroga su i mille intrecci di una coabitazione sul pianeta attraverso letteratura, musica, scienza, costume, linguaggio, arte e storia. Ogni giorno con l’ospite di turno si approfondisce un argomento e si amplia il Bestiario che stiamo compilando. In onda da lunedì a venerdì dalle 12.45 alle 13.15. A cura di Cecilia Di Lieto.

    Considera l’armadillo - 29-12-2025

  • PlayStop

    Ucraina, dopo l’incontro Trump-Zelensky dichiarazioni di ottimismo ma nessuna svolta

    Dichiarazioni di ottimismo, soprattutto da parte di Trump, ma nessuna svolta concreta. L’incontro di Mar-a-Lago tra il presidente degli Stati Uniti e quello ucraino Zelensky prolunga le trattative sulla possibile fine della guerra, che però continuano a non mostrare segnali di accelerazione. Ne abbiamo parlato con Gianluca Pastori, che insegna storia delle relazioni politiche tra il Nord America e l’Europa all’Università Cattolica di Milano. L'intervista di Andrea Monti.

    Clip - 29-12-2025

  • PlayStop

    Absolute Beginners - ep.1 Irish Invasion

    Negli ultimi tempi l’Irlanda ha invaso le mappe della cultura pop. In particolare la sua scena musicale alternativa, che non sono solo Fontaines DC e Kneecap ma tutta una nuova generazione di band post punk e artisti di colore figli dell’immigrazione, che stanno ridefinendo il concetto stesso di identità irlandese.

    A tempo di parola - 29-12-2025

  • PlayStop

    La conversazione di lunedì 29/12/2025

    Incontri radiofonici con autori, musicisti, giornalisti, personaggi del mondo della radio e della televisione. Il tempo lungo di una conversazione per raccontare storie, biografie, progetti e mondi. Dal lunedì al venerdì, dalle 10.35 alle 11.30 fino al 3 gennaio

    La conversazione - 29-12-2025

  • PlayStop

    Gli speciali di lunedì 29/12/2025 - ore 10:00

    I reportage e le inchieste di Radio Popolare Il lavoro degli inviati, corrispondenti e redattori di Radio Popolare e Popolare Network sulla società, la politica, gli avvenimenti internazionali, la cultura, la musica.

    Gli speciali - 29-12-2025

  • PlayStop

    Radiosveglia di lunedì 29/12/2025

    Radiosveglia è il nostro “contenitore” per l’informazione della mattina. Dalle 7.45 alle 10, i fatti del giorno, (interviste, commenti, servizi), la rassegna stampa, il microfono aperto, i temi d’attualità. E naturalmente la musica. Ogni settimana in onda uno dei giornalisti della nostra redazione

    Radiosveglia – Prima parte - 29-12-2025

  • PlayStop

    Apertura Musicale di lunedì 29/12/2025

    Svegliarsi con la musica libera di Radio Popolare

    Apertura musicale - 29-12-2025

Adesso in diretta