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Scontro Regione-Comune sull’allerta arancione

Una bomba d’acqua, 250 ml di pioggia caduti in poche ore: a Livorno la situazione è drammatica. I torrenti sono esondati e l’acqua ha invaso le strade. Sei persone sono morte. Un’altra è ancora dispersa, mentre una settima vittima è stata causata da un incidente stradale, probabilmente favorito dalla situazione. Quattro morti appartenevano a una stessa famiglia: mamma, papà, una bambina e il nonno che si è sacrificato per salvare un secondo nipotino. Una tragedia. I danni sono molto rilevanti e il Comune ha chiesto lo stato di calamità. Ma in queste ore c’è da registrare anche uno scontro tra il sindaco di Livorno, Filippo Nogarin, del Movimento 5 Stelle, e il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi, Mdp – Articolo 1. 

Un scontro che verte sull’allarme diramato dalla Protezione civile regionale alla vigilia dell’arrivo della perturbazione. La scala di valutazione della gravità dell’emergenza è stabilita dalla Protezione civile nazionale: gialla, arancione o rossa. E’ il dipartimento regionale a emettere l’allerta, stabilendone l’entità. La comunicazione viene data alle amministrazioni locali (Province e Comuni) che si attivano di conseguenza sulla base dei piani di intervento prestabiliti da ogni singolo Comune.

Nel caso di Livorno, l’allerta regionale è stato “arancione”. Secondo il sindaco di Livorno Nogarin, si è trattato di una sottovalutazione. Un allarme, cioè, non sufficiente a far prevedere una situazione tanto grave come quella che poi si è verificata.

Per il presidente della Regione Rossi, al contrario, è stato il Comune di Livorno a farsi trovare impreparato: l’allerta “arancione”, ha dichiarato a Radio Popolare, era più che sufficiente a fare scattare misure emergenziali.

Un’accusa che il sindaco Nogarin respinge sdegnato: e a Radio Popolare parla di speculazione politica per “impallinarlo”.

Ma cosa dice la Protezione civile? Cosa prevede il protocollo nazionale? Ecco quali sono gli effetti prevedibili in caso di “allarme arancione”:

“Si possono verificare fenomeni diffusi di:

– significativi innalzamenti dei livelli idrometrici dei corsi d’acqua maggiori con fenomeni di inondazione delle aree limitrofe e delle zone golenali, interessamento degli argini;

– fenomeni di erosione delle sponde, trasporto solido e divagazione dell’alveo;

– occlusioni, parziali o totali, delle luci dei ponti dei corsi d’acqua maggiori”.

A questo indirizzo si può legge l’intero documento ufficiale della Protezione civile:

http://www.protezionecivile.gov.it/resources/cms/documents/allegato_1_livelli_di_criticita_e_allerta_e_relativi_scenario_di_evento.pdf

 

Questo dunque il documento da considerare per poter valutare se le contromisure prese dal Comune di Livorno siano state o meno all’altezza delle prevedibili conseguenze dell’alluvione.

 

  • Autore articolo
    Alessandro Principe
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