Approfondimenti

25 Aprile, Carlo Smuraglia: “Oggi analogie impressionanti con gli anni ’20”

Carlo Smuraglia

Il 25 Aprile 2020, per la prima volta dalla fine della Seconda Guerra Mondiale, non si terrà il tradizionale corteo dell’ANPI, l’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia. Le misure di contenimento dell’epidemia di coronavirus COVID-19, però, non fermeranno quel momento di celebrazione, ricordo ed unità, seppur nel massimo rispetto delle regole di distanziamento sociale.

Carlo Smuraglia, presidente onorario dell’ANPI, aveva 20 anni nel 1945 e oggi a Prisma ha parlato con noi di questo anomalo 25 aprile, ma anche dell’emergenza COVID-19 e di come la crisi economica evochi in lui il rischio che la storia si ripeta.

L’intervista di Lorenza Ghidini e Roberto Maggioni.

Qual è il significato di quel corteo che non è mai saltato dal dopoguerra ad oggi?

Il significato è importantissimo. È un modo di ritrovarsi e festeggiare il 25 aprile ricordando che è una festa di tutti, una festa di importanza straordinaria perché ricorda il momento in cui l’Italia si è liberata dalla dittatura e dalla guerra ed è diventata un Paese che si avviava verso la democrazia. Quel giorno è bello perché viene gente da tante parti. Mi ricordo momenti grandiosi e bellissimi, ma anche più difficili come nel 1994 quando piovve per tutto il tempo. È uno di quegli eventi che ci ricordano chi siamo e da dove veniamo e per questo è importante festeggiarlo anche in questa occasione difficilissima e molto preoccupante.

In questo momento di emergenza sanitaria si utilizza molto la metafora della guerra. A lei, che la guerra l’ha vista, che effetto fa questo paragone?

È un paragone che viene spontaneo, seppur con delle differenze notevoli. Viene spontaneo perché c’è un nemico, invisibile in questo caso, che non si conosce, ci colpisce e richiede un impegno di energie diverse da quelle di sparare e reagire. A volte sembra di dover soccombere di fronte al nemico e invece bisogna reagire. Si può fare anche il paragone con la guerra, ma tenendo presente che le differenze sono enormi. Qui nessuno è escluso e potenzialmente tutti sono in pericolo e vorrei che tutti ci pensassero un po’ di più. Sento con troppa leggerezza dire che bisogna ripartire senza preoccuparci fino in fondo del fatto che una seconda ondata sarebbe davvero molto pericolosa.

Davanti al fatto che questa emergenza sanitaria ha già innescato una crisi economica che sembra destinata a diventare ancora più drammatica nei prossimi mesi, a lei viene in mente un altro periodo storico in cui una forte crisi economica e una certa inclinazione degli italiani ad apprezzare la figura dell’uomo forte hanno portato a quello di cui ci siamo dovuti liberare nell’aprile 1945.

Se potessi dare un consiglio direi a tutti quelli che hanno in casa un qualsiasi libro di storia un po’ aggiornata di riguardare un po’ gli anni 20. Ci sono delle analogie impressionanti. Si usciva da una guerra e da un problema molto grave anche per la vita delle persone. C’era una gravissima crisi economica, c’era molta incertezza e c’era una grande difficoltà nel capire quale fosse la strada da intraprendere. La strada fu intrapresa dal fascismo in Italia e dal nazismo in Europa. Io vorrei che tutti rileggessero quelle pagine e facessero attenzione. Io temo che quando arriveremo all’autunno ci troveremo di fronte ad una delle crisi più gravi che abbiamo attraversato, forse la più grave. Più grave anche rispoetto a quella che vivemmo dopo il 25 aprile ’45 in un Paese distrutto da ricostruire. Oggi stiamo affrontando spese miliardarie che graveranno su un debito pubblico già altissimo: speriamo arrivi un aiuto dall’Europa, perché molte attività potrebbero non riaprire. Io penso continuamente a questo momento e ho scritto una lettera ai membri del Comitato Nazionale dell’ANPI per esprimere queste mie riflessioni e dire “vorrei che riflettessimo tutti su questo per arrivare preparati a quel momento“. Di fronte alle difficoltà, anche sul piano politico, emerge l’idea che l’uomo forte può governare meglio. Sento discorsi strani anche adesso. Secondo me il governo sta facendo bene a chiedere il parere agli esperti e far riferimento alle competenze per uscire dalle situazioni, anziché pensare all’uomo forte: mi pare che sia salutare per il bene del nostro Paese.

Cosa faremo quest’anno il 25 aprile?

Alle 15 chi ama l’ANPI, la Resistenza e la libertà metterà una bandiera alla finestra e canterà “Bella Ciao“. Persino gli stonati come me. Sarà un modo di dire tutti insieme che guardiamo al passato, ma anche e soprattutto al futuro, con preoccupazione ed impegno.
Canteremo tutti insieme per sentirci uniti dietro un ideale di libertà, di democrazia e di antifascismo. In quel momento non dimenticheremo tutto il resto, siamo ben consapevoli che stiamo vivendo giorni tristissimi, pericolosi e dolorosi. Però non crediamo che questo sia incompatibile col pensare che vogliamo un futuro senza lutti, senza più questa malattia e senza una gravissima crisi economica che ci porti chissà dove. Vogliamo che la democrazia riesca ancora una volta a vincere rispetto ai suoi tanti nemici.

ANPI 25 aprile 2020

Foto dalla pagina Facebook dell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia – ANPI

  • Autore articolo
    Redazione
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli
POTREBBE PIACERTI ANCHETutte le trasmissioni

Adesso in diretta

  • Ascolta la diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    Giornale Radio lunedì 15/12 19:31

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle tre edizioni principali del notiziario di Radio Popolare, al mattino, a metà giornata e alla sera.

    Giornale Radio - 15-12-2025

Ultimo giornale Radio in breve

  • PlayStop

    Gr in breve lunedì 15/12 18:30

    Edizione breve del notiziario di Radio Popolare. Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi.

    Giornale Radio in breve - 15-12-2025

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di lunedì 15/12/2025

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 15-12-2025

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di lunedì 15/12/2025 delle 19:49

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 15-12-2025

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    Jazz Anthology di lunedì 15/12/2025

    "Jazz Anthology", programma storico di Radio Popolare, esplora la lunga evoluzione del jazz, dalla tradizione di New Orleans al bebop fino alle espressioni moderne. Il programma, con serie monografiche, valorizza la pluralità e la continuità del jazz, offrendo una visione approfondita di questo genere musicale spesso trascurato dai media. La sigla del programma è "Straight Life" di Art Pepper, tratto da "Art Pepper Meets The Rhythm Section" (1957).

    Jazz Anthology - 15-12-2025

  • PlayStop

    News della notte di lunedì 15/12/2025

    L’ultimo approfondimento dei temi d’attualità in chiusura di giornata

    News della notte - 15-12-2025

  • PlayStop

    Il Suggeritore Night Live di lunedì 15/12/2025

    Il Suggeritore Night Live, ogni lunedì dalle 21:30 alle 22:30 dall’Auditorium Demetrio Stratos, è un night talk-show con ospiti dello spettacolo dal vivo che raccontano e mostrano estratti dei loro lavori. Gli ascoltatori possono partecipare come pubblico in studio a partire dalle 21.00. E spesso, il Suggeritore NL vi propone serate speciali di stand up, slam poetry, letture di drammaturgia contemporanea, imprò teatrale. Vi aspettiamo!

    Il Suggeritore Night Live - 15-12-2025

  • PlayStop

    Jailhouse Rock di lunedì 15/12/2025

    "Jailhouse Rock", trasmissione di Radio Popolare e Popolare Network, esplora il legame tra musica e carcere. Ogni lunedì dalle 20.30 alle 21.30, a cura di Patrizio Gonnella e Susanna Marietti, il programma include storie e suoni dal mondo delle prigioni, con la partecipazione di detenuti dei carceri di Rebibbia e Bollate che realizzano un Giornale Radio dal Carcere e cover di artisti. Scopri di più su http://www.jailhouserock.it/ e https://www.facebook.com/Jailhouse-Rock-451755678297925/

    Jailhouse Rock - 15-12-2025

  • PlayStop

    L'Orizzonte delle Venti di lunedì 15/12/2025

    A fine giornata selezioniamo il fatto nazionale o internazionale che ci è sembrato più interessante e lo sviluppiamo con il contributo dei nostri ospiti e collaboratori. Un approfondimento che chiude la giornata dell'informazione di Radio Popolare e fa da ponte con il giorno successivo.

    L’Orizzonte delle Venti - 15-12-2025

  • PlayStop

    Esteri di lunedì 15/12/2025

    1) Jose Antonio Kast è il nuovo presidente del Cile. Sulla promessa di sicurezza, il paese elegge un nostalgico della dittatura di Pinochet. (Alfredo Somoza) 2) Australia, la strage antisemita di Bondi Beach riapre la discussione sulle armi. (Alice Franchi) 3) Decine di migliaia di persone in piazza in Brasile contro l’indulto all’ex presidente Bolsonaro. In prima linea ancora gli artisti che lottarono contro la dittatura militare. (Luigi Spera) 4) Hong Kong, l’editore pro democrazia Jimmy Lai condannato per sedizione e collusione rischia l’ergastolo. È la pietra tombale sulla speranza di essere una democrazia dell’ex colonia britannica. (Ilaria Maria Sala - Lettera22) 5) Stati Uniti. Sanità, costo della vita e crisi abitativa possono aspettare, la priorità di Trump è costruire il suo personale arco di trionfo. (Roberto Festa) 6) La crisi senza fine del Louvre. Dopo il furto del secolo, i lavoratori del museo più famoso del mondo vanno in sciopero. “Siamo l’ultimo baluardo prima del collasso”. (Francesco Giorgini) 7) Serie Tv. L’affaire Warner Bros e l’accentramento dell’industria dei media e dell’intrattenimento. (Alice Cucchetti)

    Esteri - 15-12-2025

  • PlayStop

    L'Orizzonte di lunedì 15/12 18:35

    L'Orizzonte è l’appuntamento serale con la redazione di Radio Popolare. Dalle 18 alle 19 i fatti dall’Italia e dal mondo, mentre accadono. Una cronaca in movimento, tra studio, corrispondenze e territorio. Senza copioni e in presa diretta. Un orizzonte che cambia, come le notizie e chi le racconta. Conducono Luigi Ambrosio e Mattia Guastafierro.

    L’Orizzonte - 15-12-2025

  • PlayStop

    Poveri ma belli di lunedì 15/12/2025

    Un percorso attraverso la stratificazione sociale italiana, un viaggio nell’ascensore sociale del Belpaese, spesso rotto da anni e in attesa di manutenzione, che parte dal sottoscala con l’ambizione di arrivare al roof top con l’obiettivo dichiarato di trovare scorciatoie per entrare nelle stanze del lusso più sfrenato e dell’abbienza. Ma anche uno spazio per arricchirsi culturalmente e sfondare le porte dei salotti buoni, per sdraiarci sui loro divani e mettere i piedi sul tavolo. A cura di Alessandro Diegoli e Disma Pestalozza

    Poveri ma belli - 15-12-2025

  • PlayStop

    "Sempre più vicini" è il disco della svolta dei Casino Royale: Alioscia racconta l'album

    È uscita venerdì 5 dicembre 2025 la ristampa celebrativa di "Sempre più vicini", che venne pubblicato 30 anni fa, nel 1995: un disco fondamentale per la carriera dei Casino Royale e un album che ha influenzato in modo importante la musica alternativa italiana di quegli anni, grazie a un suono frutto dell'incontro della band milanese con il produttore inglese Ben Young. Alioscia Bisceglia, voce e leader dei Casino Royale, è passato dai nostri studi per raccontare questa ristampa e soprattutto quel disco, che diede un'impronta decisiva alla storia della band. L'intervista è a cura di Niccolò Vecchia.

    Clip - 15-12-2025

  • PlayStop

    Vieni con me di lunedì 15/12/2025

    Vieni con me è una grande panchina sociale. Ci si siedono coloro che amano il rammendo creativo o chi si rilassa facendo giardinaggio. Quelli che ballano lo swing, i giocatori di burraco e chi va a funghi. Poi i concerti, i talk impegnati e quelli più garruli. Uno spazio radiofonico per incontrarsi nella vita. Vuoi segnalare un evento, un’iniziativa o raccontare una storia? Scrivi a vieniconme@radiopopolare.it o chiama in diretta allo 02 33 001 001 Dal lunedi al venerdì, dalle 16.00 alle 17.00 Conduzione, Giulia Strippoli Redazione, Giulia Strippoli e Claudio Agostoni La sigla di Vieni con Me è "Caosmosi" di Addict Ameba

    Vieni con me - 15-12-2025

  • PlayStop

    Zerocalcare: un fumetto per lottare contro il fascismo

    “Nel nido dei serpenti” è l’ultimo fumetto di Zerocalcare, che lo ha presentato recentemente al CSA Baraonda di Segrate nell’ambito della Campagna Free All Antifas - Associazione Dax. Il volume, nato dalla collaborazione fra BAO e Momo Edizioni, raccoglie le storie di Zerocalcare sul processo ungherese a Ilaria Salis e altri, con una storia inedita sulla vicenda giudiziaria di Maja T. Una riflessione sul ritorno di ideologie a torto ritenute sconfitte. Andrea Cegna ha intervistato Zerocalcare per Cult.

    Clip - 15-12-2025

  • PlayStop

    Volume di lunedì 15/12/2025

    I Primal Scream assurdamente accusati di antisemitismo per delle immagini proiettate sul palco, "Blizzard" di Dove Ellis come nuovo disco della settimana, Roy Menarini che ricorda il regista Rob Reiner appena scomparso e l'intervista di Niccolò Vecchia ai Casino Royale per i 30 anni di "Sempre più vicini".

    Volume - 15-12-2025

Adesso in diretta