Approfondimenti

40 anni tra vittorie e nuovi problemi

Legge 194
Legge 194
Foto dalla pagina FB della Casa Internazionale delle Donne https://www.facebook.com/casaintdelledonneroma/

Oggi la legge 194, che ha legalizzato l’interruzione volontaria di gravidanza in Italia compie 40 anni. Era il 22 maggio 1978 quando la legge fu approvata, dopo anni di battaglie e manifestazioni, per poi venire confermata nel 1981 dal fallimento del referendum abrogativo.

Dopo anni di interruzioni di gravidanza praticati di nascosto con pezzi di ferro, uncini delle stampelle con gravissime conseguenze per la salute, quella legge ha cambiato la vita delle donne rendendole libere di scegliere.

Oggi, a 40 anni da quel grande traguardo, però ci sono ancora molti problemi e un rinnovato slancio di movimenti antiabortivi. Ne abbiamo parlato con Silvana Agatone, ginecologa all’ospedale Pertini di Roma e presidentessa della Laiga, Libera associazione italiana ginecologi per l’applicazione della legge 194.

Come stanno le cose attualmente?

Premetto che è un’ottima legge, il discorso è che non si è sorvegliato sull’applicazione e questo è il grosso problema. L’obiezione è andata sempre più aumentando, dal 2005, quando era 58% siamo arrivati al 2016 con circa il 71% di obiettori, con punte del 92/93%.
In più l’articolo 9 della legge dice che tutti gli ospedali devono effettuare le interruzioni di gravidanza ma solo il 60% degli ospedali le effettua. Il 40%, quindi, è inadempiente e continuano ad aumentare. Inoltre, sempre l’articolo 9 della legge dice che gli ospedali devono fare tutti e due i tipi di aborto, quello entro le prime 12 settimane e quello dopo i 90 giorni per gravi malformazioni o pericolo di vita della madre. Ebbene, di questo 60% che effettua gli aborti, solo una minima parte effettua tutti e due i tipi. Il problema è la carenza di non obiettore che fa sì che gli ospedali non ottemperino alla legge. E chi deve controllare, cioè i dirigenti ospedalieri, non se ne occupa. Di fatto, più aumenterà l’obiezione e più sarà difficile usufruire di una legge che corre il rischio di rimanere carta scritta.

Quindi questo compleanno si festeggia, perché è stata una legge importante, che ancora funziona e ma ci si sono ancora molte cose da fare.

Esattamente, diciamo che bisogna sorvegliare attentamente e fare pressioni, perché molti sembrano non rendersi conti che vi sono delle criticità. Per esempio, la relazione che ogni anno il ministro presenta al parlamento studia solamente gli aborti fatti. Il ministro Lorenzin ha rassicurato che l’aumento degli obiettore non inficia il diritto di una donna ad abortire secondo la legge, dal momento che il calo dei medici disponibili è direttamente proporzionale al calo degli aborti ma è un controsenso perché in realtà gli aborti diminuiscono perché non ci sono medici non obiettori che praticano l’interruzione di gravidanza, alla luce del sole almeno.

Quindi stanno aumentando gli aborti clandestini?

Ma sicuramente sì. Tanto per fare un esempio, l’anno scorso a Trapani c’era un solo medico non obiettore che faceva circa 80 aborti al mese. Quando è andato in pensione, il servizio è stato sospeso e non ci sono stati più aborti. Ma non è che dall’oggi al domani non ci sono state più donne che richiedevano l’interruzione di gravidanza. Ne’ gli ospedali accanto hanno aumentato la loro capienza e affluenza. Quindi di quelle 80 donne al mese non si è saputo più nulla. E sono spartite, dove sono andate? E questo succede spesso.
Un’altro esempio. Nella provincia di Caserta c’è una clinica convenzionata abilitata a fare aborti che però ha un budget che puntualmente esaurisce già a settembre e quindi chiude.
Ma non è che dopo settembre non ci sono più donne che richiedono di abortire. Dove vanno? E’ chiaro che dell’aborto clandestino non sappiamo nulla. Sicuramente è in aumento e infatti cominciano ad arrivare donne, soprattutto straniere, con problemi legati a pratiche abortive fai-da-te, proprio come una volta, prima della legge 194.Solo che oggi non si usano ferri da maglia, ma farmaci come il Cytotec, un anti ulcera che a dosi massicce compromette la gravidanza. Sono medicinali che si comprano online, al mercato nero vicino alle stazioni delle grandi città, o anche in farmacia, con una ricetta che non è difficile procurarsi. Il ministero sembra non volere, non potere, non volere…. Rendersi conto di tutto questo trincerandosi dietro al fatto che nessuna donna denuncia. Ma è chiaro che nessuna donna da sola può fare una cosa del genere.

In tutto ciò c’è anche un rinnovato movimento antiabortivo….

Infatti, ne sono una prova quei cartelloni affissi per Roma, molto feroci devo dire. Ma non è tutto. Io sono stata qualche giorno fa una conferenza organizzata da Lega e Fratelli d’Italia che hanno iniziato a raccogliere firme per chiedere al governo una campagna per rendere edotte le donne delle gravi conseguenze di un aborto. Guardate, le conseguenze sono rarissime, ovviamente negli aborti praticati in ospedalie. Nel frattempo un gruppo di avvocati di Roma ha fatto un convegno sulla denatalità, perché secondo loro il problema della mancanza di nascite in Italia non è legata a fattori economici, alla mancanza di lavoro, ma all’aborto. Ma tutto ciò ha un disegno. Fare un manifesto, chiamare dei pubblicitari, studiare la campagna, pagare lo spazio, fare campagne per chiedere alle farmacie di non avere in scorta la pillola del giorno dopo e la pillola abortiva ha un grosso lavoro dietro, è anche una grossa spesa. Sembra tutto causale, in verità è una strategia antiaborto ben organizzata e studiata al tavolino da gruppi che ritengono di voler imporre il loro ordine morale. In Italia e anche all’estero.

  • Autore articolo
    Bianca Senatore
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli
POTREBBE PIACERTI ANCHETutte le trasmissioni

Adesso in diretta

  • Ascolta la diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    Giornale Radio mercoledì 10/12 07:29

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle tre edizioni principali del notiziario di Radio Popolare, al mattino, a metà giornata e alla sera.

    Giornale Radio - 10-12-2025

Ultimo giornale Radio in breve

  • PlayStop

    Gr in breve mercoledì 10/12 10:31

    Edizione breve del notiziario di Radio Popolare. Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi.

    Giornale Radio in breve - 10-12-2025

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di mercoledì 10/12/2025

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 10-12-2025

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di mercoledì 10/12/2025 delle 07:15

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 10-12-2025

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    Piazza Fontana: ricordiamo la strage e la risposta democratica

    Anniversario numero 56 per la Strage di Piazza Fontana, quest’anno oltre alle istituzioni nella celebrazione del pomeriggio parleranno una studentessa di un liceo milanese e uno dei vigili del fuoco che entrarono per primi dopo lo scoppio della bomba, ci spiega Federico Sinicato, presidente dell’Associazione dei Familiari delle vittime di Piazza Fontana. “L’importanza del 12 dicembre va al di là della celebrazione e del ricordo che si fa in piazza, è una data storica per l’intero Paese perché è l’inizio della strategia della tensione che produce effetti devastanti e blocca di fatto il grande movimento di riforma del Paese nato dalle lotte dei lavoratori e degli studenti, basta pensare che l’approvazione del Senato dello Statuto dei lavoratori è del 11 dicembre, il giorno prima, il momento fu scelto come risposta all’avanzata dei diritti e se pensiamo che oggi questi valori vengono rimessi in discussione. E’ una data sacra per il Paese”, In Piazza dopo le celebrazioni istituzionali ci sarà il corteo dei movimenti con partenza alle 18.30 da Piazza XXIV Maggio. E ci sarà anche l’inaugurazione del memoriale “Non dimenticarmi“, un’installazione permanente nata dal basso che ricorda le vittime delle stragi, donata al Comune di Milano e installata in Piazza Fontana. L'intervista di Cinzia Poli e Claudio Jampaglia.

    Clip - 10-12-2025

  • PlayStop

    Note dell’autore di mercoledì 10/12/2025

    Un appuntamento quasi quotidiano, sintetico e significativo con un autore, al microfono delle voci di Radio Popolare. Note dell’autore è letteratura, saggistica, poesia, drammaturgia e molto altro. Il tutto nel tempo di un caffè!

    Note dell’autore - 10-12-2025

  • PlayStop

    Presto Presto - Interviste e Analisi di mercoledì 10/12/2025

    Federico Sinicato presidente associazione Familiari Vittime di Piazza Fontana ci racconta cosa sarà questo 12 dicembre e il percorso di avvicinamento nelle scuole, nei racconti e nelle testimonianze. Valter Boscarello Fondatore di Memoria Antifascista, ci presenta il corteo delle 18h30 (da Piazza 24 maggio fino a piazza fontana) dedicato ai movimenti e alla repressione delle lotte. Nel pomeriggio verrà inaugurato il memoriale “Non dimenticarmi“, un’installazione permanente dedicata a tutte le vittime delle stragi, voluta dal basso e accolta dal Comune di Milano. Linda Maggiori, giornalista freelance e attivista di The Weapon Watch l'osservatorio sul traffico d'armi nei portio italiani, ci racconta la sua inchiesta sulla "flotta del genocidio": le rotte delle armi dai porti italiani pubblicata per Altra economia dove dimostra come l'industria italiana e i porti italiani abbiano rifornito Israele per tutta la durata dell'attacco a Gaza in barba alla legge 185 che lo vieta e alle dichiarazioni del governo. Tiziana Ricci ci presenta la mostra alla Fabbrica del vapore sui 50 anni della radio, gratuita, libera e bellissima.

    Presto Presto – Interviste e analisi - 10-12-2025

  • PlayStop

    Rassegna stampa internazionale di mercoledì 10/12/2025

    Notizie, opinioni, punti di vista tratti da un'ampia gamma di fonti - stampa cartacea, social media, Rete, radio e televisioni - per informarvi sui principali avvenimenti internazionali e su tutto quanto resta fuori dagli spazi informativi più consueti. Particolare attenzione ai temi delle libertà e dei diritti.

    Esteri – La rassegna stampa internazionale - 10-12-2025

  • PlayStop

    Presto Presto - Lo stretto indispensabile di mercoledì 10/12/2025

    Il kit di informazioni essenziali per potere affrontare la giornata (secondo noi).

    Presto Presto – Lo stretto indispensabile - 10-12-2025

  • PlayStop

    Presto Presto - Giornali e commenti di mercoledì 10/12/2025

    La mattina inizia con le segnalazioni dai quotidiani e altri media, tra prime pagine, segnalazioni, musica, meteo e qualche sorpresa.

    Presto Presto – Giornali e commenti - 10-12-2025

Adesso in diretta