Approfondimenti

Il fattore emulazione negli ultimi attentati

Adolescenti con disturbi psicologici fascinati dall’ideologia perversa dello Stato Islamico e spinti da uno spirito di emulazione. Ecco l’identikit degli ultimi terroristi che hanno sconvolto l’Europa. Lo Stato Islamico si è sempre appropriato dei loro gesti, per fomentare la sua propaganda antioccidentale.  Lo spiega il vicepresidente dell’Istitudio per gli Studi di Politica Internazionali (Ispi) Paolo Magri.

Magri ricorda che ci sono tre motivi per i quali la Francia continua ad essere un bersaglio: “La Francia ha una forte presenza di seconde e terze generazione, dove c’è più facilità di conversioni allo Stato Islamico. LA Francia ha poi una posizione molto attiva in Medio Oriente da sempre, che la rende un simbolo per chi considera l’Occidente un nemico. Terza motivazione è l’alto numero di combattenti andati in Iraq e in Siria, anche se finora di ritorni ce ne sono pochi. Quest’ultimo ragazzo di 19 anni coinvolto nell’attentao vicino a Rouen è un mancato foreign fighter“.

Gli ultimi episodi in Germania mettono in discussione questi ragionamenti?

“Sì, li mettono un po’ in discussione. Dobbiamo dirci con onestaà che stiamo facendo ragionamenti incalzati dagli eventi e che stiamo cercando di dare un senso a ciò che non ne ha. Siamo di fronte ad un cocktail tremendo tra disturbi individiali e sociali e un seocndo fattore che fa da cornice, che è il manto di Daesh, che si mescola al disagio semrpe più frequentemente in adolescenti”.

Quindi dobbiamo fare attenzione a mettere insieme episodi che sono così diversi.

“L’immagine più calzante per raccontare questo momento che mi viene in mente è quella dei sassi del cavalcavia, come accadeva qualche anno fa. Un fatto di cui si è parlato tanto, compiuto da un solo. Un episodio assurdo, che ha fatto  scattare in tanti altri questo meccansimo di emulazione. Certo, i due casi non sono paragonabili visto che negli attentati ci sono armi e questa variante ideologica perversa dello Stato Islamico. Ricordiamoci però che stiamo sempre parlando di legami che sono l’autoaffiliazione o la rivendicazione postiuma del gesto. Non parliamo di cellule mandate o tornate dai luoghi dello Stato Islamico, né di cellule dormienti attivate da lontano. Parliamo sempre di auto-organizzazione”.

Il fatto che si colpisca la Francia rende noto che c’è un deficit negli apparati di sicurezza?

“Dobbiamo sempre stare attenti, visto che girano sempre voci non confermate. Una di queste riguarda l’attentato di Nizza. Era girata la voce che l’attentatore avesse spedito 100mila euro alla famiglia, il che fa pensare ad un legame molto organico con l’Isis. Se fosse confermato poi che uno dei due attentatori di Rouen aveva un braccialetto per essere stato segnalato e per aver tentato di combattere in Siria ed era agli arresti doimiciliari senza però essere sottoposto ad un regime di vigilanza particolare nonostante il Paese sia sotto stato di emergenza, il fatto griderebbe vendetta aol cospetto degli dei”.

Ascolta l’intervista completa a Paolo Magri a cura di Danilo De Biasio

Paolo Magri

  • Autore articolo
    Redazione
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli
POTREBBE PIACERTI ANCHETutte le trasmissioni

Adesso in diretta

  • Ascolta la diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    Giornale Radio giovedì 16/10 12:30

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle tre edizioni principali del notiziario di Radio Popolare, al mattino, a metà giornata e alla sera.

    Giornale Radio - 16-10-2025

Ultimo giornale Radio in breve

  • PlayStop

    Gr in breve giovedì 16/10 18:31

    Edizione breve del notiziario di Radio Popolare. Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi.

    Giornale Radio in breve - 16-10-2025

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di domenica 12/10/2025

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 12-10-2025

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di giovedì 16/10/2025 delle 07:16

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 16-10-2025

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    Campagna abbonamenti di giovedì 16/10/2025 delle 17:00

    L’Abbonaggio di Radio Popolare minuto per minuto

    Campagna abbonamenti - 16-10-2025

  • PlayStop

    Campagna abbonamenti di giovedì 16/10/2025 delle 14:30

    A cura di Cecilia Di Lieto, Michele Migone, Lorenza Ghidini, Massimo Bacchetta

    Campagna abbonamenti - 16-10-2025

  • PlayStop

    Campagna abbonamenti di giovedì 16/10/2025 delle 12:02

    A cura di Barbara Sorrentini e Alessandro Principe

    Campagna abbonamenti - 16-10-2025

  • PlayStop

    Un consiglio per la pace a Gaza. Il "board" di Trump, un CdA che gestirà un business miliardario

    Si chiama “Board of Peace” e Donald Trump, il presidente degli Stati Uniti, l’ha pensato come il grande consiglio che guiderà – sulla carta - la ricostruzione di Gaza. Il disegno immaginato da Trump non prevede l'intervento degli organismi internazionali che hanno retto la sovranità del diritto per decenni. Nel futuro di Gaza – almeno per ora – non sono previste presenze come le Nazioni Unite, il Fondo Monetario Internazionale, la Banca Mondiale, l'Organizzazione Mondiale del Commercio. Il "Board of Peace" richiama molto l’idea di un consiglio di amministrazione (un “board”, appunto), che dovrà gestire un affare economico e finanziario colossale, un consiglio che avrà Trump come presidente. Il piano Trump in 20 punti, al paragrafo 9 recita: "Questo organismo (Board of Peace, ndr) definirà il quadro di riferimento e gestirà i finanziamenti per la ricostruzione di Gaza". Gestirà i soldi, proprio come un CdA che si rispetti. E le logiche finiranno per essere quelle del business e non della convivenza internazionale; dell’interesse privato e non dell’interesse pubblico; dell’autoritarismo che oscura la democrazia. Raffaele Liguori ha intervistato Fabio Armao, docente di relazioni internazionali all’università di Torino. È autore, insieme a Davide Pellegrino, di “Distopia americana. L’impatto della presidenza Trump sul sistema politico americano” (Mimesis, in uscita).

    Clip - 16-10-2025

  • PlayStop

    Campagna abbonamenti di giovedì 16/10/2025 delle 10:35

    A cura di Alessandro Diegoli, Niccolò Vecchia, Ira Rubini

    Campagna abbonamenti - 16-10-2025

  • PlayStop

    Campagna abbonamenti di giovedì 16/10/2025 delle 08:38

    A cura di Cinzia Poli e Claudio Jampaglia

    Campagna abbonamenti - 16-10-2025

Adesso in diretta