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Metamorfosi e nuove dimensioni

Dal 24 giugno 2016 al 22 gennaio 2017, Palazzo Reale di Milano ospita una mostra interamente dedicata a Maurits Cornelis Escher, incisore e grafico olandese. L’esposizione consta di 200 opere divise in sei sezioni. La organizza Palazzo Reale-Milano insieme ad Arthemisia Group e 24 Ore Cultura – Gruppo Sole 24 Ore in collaborazione con M. C. Escher Foundation.  I curatori sono Marco Bussagli e Federico Giudiceandrea.

Atmosfera sobria e raccolta, il percorso espositivo si apre con le prime opere in cui è evidente l’influenza dell’Art Nouveau. Proseguendo, si incontrano quelle più famose, come Mano con sfera riflettente, la serie sui Concavi e Convessi (materia che lo ha sempre affascinato), o ancora come Relatività, la famosa opera che rappresenta un edificio fatto di scale, dove un sapiente gioco di prospettiva, basato su tre diversi punti di fuga, permette di far convivere in un unico spazio tre mondi completamente diversi. Escher chiamava “relatività” i giochi che faceva esasperando e stravolgendo la prospettiva tradizionale.

Metamorfosi è una lunghissima xilografia di 4 metri, un capolavoro di Escher: forme geometriche si sviluppano in modo inaspettato e sorprendente, per poi ritornare al punto iniziale. È un viaggio nella metamorfosi delle forme che inizia con la parola olandese metamorphose. La parola si trasforma in piccole forme cubiche poi in api, in uccelli, in pesci e poi in edifici di forma cubica, che alludono all’abitato di Atrani, in provincia di Salerno, e ricordano i cristalli di fluorite.

Ci sono tutti gli elementi che caratterizzano il lavoro di Escher: dai particolari arabeschi e motivi grafici che adornano l’Alhambra, trecentesco palazzo moresco di Granada che tanto ha affascinato l’artista, fino al paesaggio italiano, a forme geometriche e a cristalli.

Un’altra opera notissima in mostra è Vincolo d’unione:  Escher ritrae se stesso e la moglie in un unico nastro a spirale che con le fronti unite formano un vincolo indissolubile, fluttuano nel vuoto fra sfere sospese che simboleggiano l’infinito di tempo e spazio.

Spazi impossibili, scale, esplorazioni dell’infinito, foglie che diventano uccelli, uccelli che diventano pesci opere visionarie ed estremamente affascinanti. Per i matematici era un artista, per gli artisti era un matematico.

Finalmente dopo Roma, Bologna e Treviso è arrivata a Milano la mostra interamente dedicata ad Escher, incisore, grafico ed intellettuale olandese classe 1898, scomparso nel 1972.

Spesso le sue opere sono molto più conosciute dello stesso artista. Sono infatti state riprodotte su magliette, manifesti, copertine di dischi come quella famosa dei Pink Floyd On the Run, o su copertine di libri e pubblicazioni scientifiche, ma anche su oggetti i più vari e l’ultima parte del percorso espositivo lo illustra ampiamente. La mostra è inoltre arricchita da giochi e postazioni ispirate alle visioni di Escher dove ci si può anche far fotografare.

Infine chiude il percorso un’opera di Studio Azzurro, da sempre punto di riferimento per la craetività legata alle nuove tecnologie: in una stanza scorrono a diverse altezze quattro rampe di Scale sognanti, nome che dà il titolo anche all’opera. Questa poetica video installazione è ispirata all’opera di Escher Relatività (o Casa di scale, del ’53), dove un universo profondo affonda sotto i piedi del visitatore. Tra le scale compaiono piccoli animali, sfuggiti alle metamorfosi di Escher e il video prosegue con soluzioni sorprendenti.

Marco Bussagli ha curato la mostra con Federico Giudiceandrea e noi lo abbiamo incontrato. Con lui abbiamo parlato anche della vita dell’artista, che aiuta molto a capire la natura della sua ricerca.

Ascolta l’intervista a Marco Busagli

Marco Busagli

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    Tiziana Ricci
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    Una casa editrice di estrema destra si iscrive alla Fiera nazionale della Piccola e Media Editoria “Più libri, Più liberi”, organizzata dall’Associazione editori italiani. Alcuni intellettuali si chiedono se sia opportuno ospitare pensieri razzisti o apologie del nazismo e come spiega la filosofa e scrittrice Donatella Di Cesare, esperta internazionale di "negazionismo" (l'ultimo suo libro per Einaudi si intitola “Tecnofascismo”): “Non discutiamo la libertà di pensiero e di pubblicazione per una casa editrice, ma l’idea della Fiera intitolata Più libri, Più Liberi a cui chiediamo se è giusto offrire questa vetrina ulteriore, così emblematica e significativa, dove verranno esposti autori e tematiche che in altri paesi europei come la Germania non sono tollerate”. “In Italia c’è una soglia molto bassa di attenzione, forse perché i temi storici non vengono approfonditi e siamo ancora nella vulgata del rigurgito del passato che ritorna o di temi folcloristici da non prendere seriamente e secondo me è un elemento critico e una mancanza di vigilanza culturale ed etica”. Ascolta l'intervista di Claudio Jampaglia e Cinzia Poli.

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    C’è un tesoro in Italia, ambito da sempre, ed è il tesoro delle Assicurazioni Generali. Chi comanda a Trieste, comanda su un pezzo importante del paese. Per 70 anni il tesoro delle Generali è stato controllato da Mediobanca, che una volta era il salotto del capitalismo familiare italiano e oggi è una solida banca milanese. Nell’ultimo anno, grosso modo, due capitalisti nostrani, non si sa se anche coraggiosi, Francesco Gaetano Caltagirone, insieme a Francesco Milleri, hanno portato a termine il colpo del secolo: con un’operazione di scambio di azioni – e con il concorso esterno del MPS, fino a qualche mese fa banca di stato - hanno cacciato i vecchi azionisti dagli uffici di piazzetta Cuccia a Milano (Mediobanca) e al loro posto ci hanno messo se stessi più alcuni amici. In questo modo l’immobiliarista e editore Caltagirone, insiene al socio un po’ litigioso degli eredi Luxottica, hanno preso il controllo di Mediobanca. E lo hanno fatto con l’aiuto del MPS, banca pubblica privatizzanda. Preso il controllo di Mediobanca, i “nostri” Caltagirone&Soci hanno cominciato a vedere terra, la costa triestina, la casa mitteleuropea di Generali. Ora, su tutta questa operazione – sommariamente sintetizzata – qualcosa non ha funzionato. La Procura di Milano sta indagando per il mancato rispetto di alcune importanti formalità da codice penale: il “concerto” non previsto, il rispetto del “mercato” e delle autorità di controllo. Aspettiamo fiduciosi che la giustizia faccia il suo corso, mentre la politica rivendica i suoi meriti, giusti o sbagliati che siano. Pubblica oggi ha ospitato il giornalista e saggista Vittorio Malagutti (Domani) e il senatore del Pd Antonio Misiani.

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    Mara Morini politologa dell’Università di Genova, coordinatrice dello Standing Group “Russia e spazio post-sovietico” della Società Italiana di Scienza Politica (SISP), lascia poche chance all'accettazione da parte di Putin del "piano" messo a punto in Florida e presentato oggi dall'inviato speciale Witkoff al Cremlino, mentre Gianpaolo Scarante, docente all'Università di Padova, già Ambasciatore e Capo di Gabinetto del ministero degli Esteri sottolinea come la tregua purtroppo si fissi sulla linea del fronte e poi le negoziazioni dovranno riuscire a ristabilire la sovranità dei territori, ma come anche l'aver affidato le trattative a uomini che non rispondo ai Parlamenti renda molto opaco tutto il processo. Donatella Di Cesare, filosofa e scrittrice, esperta internazionale di "negazionismo", l'ultimo suo libro per Einaudi si intitola Tecnofascismo, chiede conto alla fiera Più Libri Più Liberi promossa dall'Associazione italiana editori a Roma della presenza tra gli espositori della casa editrice di estrema dx Passaggio al Bosco. Infine Gianmarco Bachi annuncia "il corteo" di ascoltatrici, ascoltatori, lavoratori, collaboratrici e chi più ne ha più ne metta il prossimo 14 dicembre la mattina che dalla sede della radio in via Ollearo 5 si dirigerà alla Fabbrica del Vapore per la fine della maratona radiofonica di 50 ore e il via alle celebrazioni dei 50 anni di Radio Popolare.

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