Approfondimenti

“Una terra promessa”, la recensione delle memorie di Barack Obama

Barack Obama Una terra promessa

Gli Obama sono anche un caso letterario. Becoming, l’autobiografia di Michelle, pubblicato nel 2018, finora ha venduto 14 milioni di copie in tutto il mondo. Una Terra Promessa, le memorie di Barack Obama, uscito nella prima settimana di novembre, ha già venduto quasi due milioni di copie e le prenotazioni sfiorano già i quattro milioni.

Questi record sono il segno di quanto sia ancora potente la loro capacità di ispirare le persone, non solo negli Stati Uniti. Ed è per questo che il libro di Obama era tanto atteso ed è stato subito un successo. Quattro anni fa, poco prima dell’insediamento di Donald Trump, un giornale americano pubblicò una vignetta: Barack usciva dalla Casa Bianca e spegneva la luce, tutta l’America rimaneva al buio. Obama in questi anni non è mai sparito. Anzi, nei mesi precedenti alla vittoria di Biden si è impegnato a fondo per spingere le persone ad andare a votare per il candidato democratico.

La luce è tornata sugli Stati Uniti e l’uscita del libro pochi giorni dopo la sconfitta di Trump é sembrata simboleggiare la ripresa di un percorso storico di un’America che guarda al futuro, un percorso interrotto bruscamente dalla sconfitta a sorpresa nelle presidenziali del 2016.

In “Una Terra Promessa“, Barack Obama racconta i suoi anni alla Casa Bianca, dall’affermazione nelle primarie nel 2008 all’uccisione di Osama Bin Laden nel 2011. Il secondo mandato sarà oggetto di un altro volume. L’entusiasmo delle folle, che hanno fatto di lui un’icona mondiale, la voglia di lasciarsi alle spalle gli anni di Bush, la più grave crisi economica dal ’29, le due guerre, la lotta per la riforma sanitaria, le scelte fatte, il giudizio sui personaggi, gli errori commessi, le delusioni ricevute dalla palude di Washington e date agli elettori che si aspettavano di più da lui, i traguardi non raggiunti, i successi, gli aspetti privati: tutto viene trattato con una tensione verso una lettura il più possibile equilibrata del proprio operato, a volte incline all’indulgenza, ma sempre sostanzialmente onesta.

Gli aneddoti e i retroscena sono all’insegna della sobrietà, lo stile che, insieme all’empatia, lo hanno sempre contraddistinto. Tra i presidenti più intellettuali nella storia degli Usa, Barack Obama, il primo afroamericano a sedersi nello Studio Ovale, guarda ai suoi anni alla Casa Bianca in una prospettiva storica e li vede come il frutto dell’onda lunga delle battaglie per i diritti civili e sociali degli anni precedenti e come una tappa verso il compimento di una democrazia piena, in grado di dare pari dignità a tutte le minoranze, dagli afroamericani alle donne, dai Latinos ai giovani, dagli attivisti Lgbt a coloro che si battono per un salario minimo decente, che costruiranno il futuro del Paese.

È importante per noi che la realtà dell’America corrisponda agli ideali su cui è stata fondata? Non solo per le future generazioni di americani, ma per l’umanità intera?” si chiede riecheggiando così il Lincoln del discorso di Gettysburg.

Queste domande si trovano nell’introduzione del libro, scritta qualche mese prima delle elezioni. Dalle urne è arrivata una risposta positiva ma Barack Obama sa bene che, in un’America divisa, il viaggio verso la Terra Promessa è ancora lungo. Ora il cammino sembra ripreso. La sua eredità politica non è stata cancellata, le sue memorie possono guardare al futuro.

Barack Obama, “Una Terra Promessa”, Garzanti Editore, 794 pagine, 28 euro

  • Autore articolo
    Michele Migone
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli
POTREBBE PIACERTI ANCHETutte le trasmissioni

Adesso in diretta

  • Ascolta la diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    Giornale Radio martedì 29/04 19:30

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle tre edizioni principali del notiziario di Radio Popolare, al mattino, a metà giornata e alla sera.

    Giornale Radio - 29-04-2025

Ultimo giornale Radio in breve

  • PlayStop

    Gr in breve mercoledì 30/04 07:00

    Edizione breve del notiziario di Radio Popolare. Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi.

    Giornale Radio in breve - 30-04-2025

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di mercoledì 30/04/2025

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 30-04-2025

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di mercoledì 30/04/2025 delle 07:16

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 30-04-2025

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    Rassegna stampa internazionale di mercoledì 30/04/2025

    Notizie, opinioni, punti di vista tratti da un'ampia gamma di fonti - stampa cartacea, social media, Rete, radio e televisioni - per informarvi sui principali avvenimenti internazionali e su tutto quanto resta fuori dagli spazi informativi più consueti. Particolare attenzione ai temi delle libertà e dei diritti.

    Esteri – La rassegna stampa internazionale - 30-04-2025

  • PlayStop

    Presto Presto - Giornali e commenti di mercoledì 30/04/2025

    La mattina inizia con le segnalazioni dai quotidiani e altri media, tra prime pagine, segnalazioni, musica, meteo e qualche sorpresa.

    Presto Presto – Giornali e commenti - 30-04-2025

  • PlayStop

    PoPolaroid di martedì 29/04/2025

    Basil Baz evoca il suo amore per la Polaroid, per la bellezza dello spazio bianco intorno all’immagine, che gli permetteva di scrivere la data e dare un titolo alla foto; spesso era ispirato da una canzone. Come le fotografie, le canzoni sono memorie nel tempo, e in PoPolaroid accompagno la musica con istantanee sonore; scatti personali, sociali e soprattutto sentimentali.

    PoPolaroid – istantanee notturne per sognatori - 29-04-2025

  • PlayStop

    News della notte di martedì 29/04/2025

    L’ultimo approfondimento dei temi d’attualità in chiusura di giornata

    News della notte - 29-04-2025

  • PlayStop

    Delorean di martedì 29/04/2025

    Un mezzo di trasporto specializzato in viaggi del tempo musicali, per intercettare le frequenze di dischi storici o di nicchie sfigatissime, attraverso gli occhi della “generazione boh”. Tutti i martedì dalle 21:30, a cura di Luca Santoro. IG: @lucaa.santoro

    Delorean - 29-04-2025

  • PlayStop

    Tutti in classe di martedì 29/04/2025

    a cura di Alex Corlazzoli e Lara Pipitone

    Tutti in classe - 29-04-2025

  • PlayStop

    Le proteste arrivano anche nei fast food: lo sciopero nei McDonald's di Orio Center

    La mobilitazione di lavoratrici e lavoratori di McDonald’s proseguirà anche nei punti vendita gestiti da affiliati, se l’azienda continuerà a rifiutare di aprire un tavolo di trattativa per il contratto integrativo aziendale. Lo dicono i sindacati, che lo scorso fine settimana hanno indetto uno sciopero di otto ore per i dipendenti diretti di Mc Donald's Italia. L’azienda sostiene che – con il 92% dei ristoranti gestito da affiliati – non sarebbe dovuto un integrativo per i pochi punti vendita diretti, che in Italia sono solo 60 su 740. A Bergamo, dove McDonald’s ne gestisce direttamente due all’interno del centro commerciale Orio Center, con più di 70 dipendenti, hanno aderito in tante e tanti. Daria Locatelli di Filcams CGIL Bergamo ha seguito la vicenda.

    Clip - 29-04-2025

  • PlayStop

    L'Orizzonte delle Venti di martedì 29/04/2025

    Nella puntata dell'Orizzonte delle Venti del 29 aprile 2025, condotta da Luigi Ambrosio, torniamo al blackout che ha lasciato senza energia elettrica Spagna e Portogallo. È partito l'attacco alle rinnovabili, un attacco interessato, mentre i gestori della rete escludono un episodio di guerra ibrida. Ma resta la domanda: perché due episodi anomali in pochi minuti? Il blackout iberico ci dice quanto le reti da cui dipendiamo, elettriche ed informatiche, siano a rischio. È un problema economico e strategico. Forse non si è trattato di guerra ibrida questa volta, ma ora sappiamo quanto il rischio sia reale. Ne discutiamo con Lorenzo Tecleme, giornalista che vive e lavora in Spagna; Gianluca Ruggeri, professore all'Università dell'Insubria, ingegnere ambientale, Marco Schiaffino, esperto informatico.

    L’Orizzonte delle Venti - 29-04-2025

  • PlayStop

    Esteri di martedì 29/04/2025

    1) A Gaza un genocidio in diretta streaming. L’accusa di Amnesty International a Israele nel suo rapporto annuale sui diritti umani nel mondo. (Riccardo Noury - Amnesty Italia) 2) 100 giorni di Donald Trump. Il presidente Usa celebra il traguardo in Michigan nella patria dell'automobile. L’obiettivo è riaffermare il suo impegno per ricostruire l’industria americana. Intanto, però, cala nei sondaggi. (Roberto Festa) 3) Canada, alle elezioni vincono i liberali di Carney. Il prezzo pagato dai conservatori per la vicinanza a Donald Trump. (Chawki Senouci) 4) Spagna, il giorno dopo il grande blackout le autorità escludono l’attacco hacker. Il crollo dell’energia elettrica, però, è già diventato una nuova occasione per attaccare la transizione ecologica. (Giulio Maria Piantadosi) 5) Nel parlamento francese oggi un minuto di silenzio per il ragazzo ucciso in moschea venerdì. Ma il governo si rifiuta di parlare di islamofobia. (Francesco Giorgini) 6) Rubrica Sportiva. Il miracolo del Wrexham, il club calcistico gallese che ha raggiunto una storica promozione. (Luca Parena)

    Esteri - 29-04-2025

  • PlayStop

    Poveri ma belli di martedì 29/04/2025

    Un percorso attraverso la stratificazione sociale italiana, un viaggio nell’ascensore sociale del Belpaese, spesso rotto da anni e in attesa di manutenzione, che parte dal sottoscala con l’ambizione di arrivare al roof top con l’obiettivo dichiarato di trovare scorciatoie per entrare nelle stanze del lusso più sfrenato e dell’abbienza. Ma anche uno spazio per arricchirsi culturalmente e sfondare le porte dei salotti buoni, per sdraiarci sui loro divani e mettere i piedi sul tavolo. A cura di Alessandro Diegoli e Disma Pestalozza

    Poveri ma belli - 29-04-2025

Adesso in diretta