La nave di Penelope

Studenti in mare

“Molti studenti non parlano più, faccio fatica anche a fare l’appello, a volte, perché non rispondono”. Me lo racconta una professoressa di lettere di un blasonato liceo milanese. È preoccupata, come tanti colleghi, per i ragazzi. Questa volta non si parla di difficoltà legate alla Dad per mancanza di mezzi o di connessione, come capita altrove. Qui si parla di un liceo del centro, con famiglie per lo più benestanti. I ragazzi hanno tutti i mezzi e gli stimoli culturali, il contesto è favorevole. Non hanno problemi a connettersi e a seguire le lezioni, eppure qualcosa non va. Sono stati investiti da un’altra “epidemia”. Quella dei disturbi psichiatrici che sta abbattendosi sulla generazione Dad senza pietà e senza favoritismi.

I professori e i genitori lo raccontano: i ragazzi non trovano più la motivazione. Non provano più interesse in quello che fanno o studiano. Alcuni faticano anche a trovare una ragione per alzarsi al mattino. La scuola smette di essere uno stimolo.

Non vale neanche la scusa del “certo, se fanno tutti lezione frontale, come se fossero in aula, gli studenti fanno fatica a seguire”. Questa docente, come tanti altri durante questa pandemia, utilizza la Dad per sperimentare metodi didattici diversi e innovativi, come quello della classe capovolta. Spinge gli studenti a fare ricerche e poi a presentare i loro elaborati e le loro riflessioni alla classe e generare un confronto, chiede loro di realizzare video-schede, riporta gli argomenti di studio all’attualità.

Questi sono alcuni degli “espedienti Dad” messi in campo per sfruttare gli strumenti digitali ed evitare le lezioni frontali, cercando di stimolare e coinvolgere i ragazzi anche a distanza. Ma se durante la prima ondata la risposta era ancora abbastanza positiva, quest’anno i professori vedono gli studenti spegnersi lentamente. Non sono più interessati.

Un problema nascosto tra le curve della pandemia ma che, come tutto quello che non è strettamente connesso al coronavirus, viene messo in secondo piano. Eppure la mancanza di relazioni umane, di confronto, dello sport, della vita normale di un adolescente lascerà tracce. Lo sta già facendo. Dal punto di vista della preparazione, secondo i docenti, ci sarà un abisso rispetto ai diplomati precedenti. Per quanto riguarda gli apprendimenti, certo, non potrebbe essere altrimenti. Ma a preoccupare più di tutto i professori è quello che succederà ai loro studenti dal punto di vista della crescita personale e della salute mentale.

Negli ultimi mesi gli psichiatri hanno lanciato l’allarme. Si parla di un raddoppio delle richieste di ricovero nei reparti di Neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza. Depressione, ansia, autolesionismo, disturbi alimentari gravi, comportamenti aggressivi. E tentativi di suicidio. Tanti.

Maria Antonella Costantino, direttrice dell’unità operativa di Neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza del Policlinico di Milano e presidente della Società italiana di neuropsichiatria infantile, sul Corriere della Sera, ha presentato dei dati sconvolgenti: “A gennaio, gli accesi alle neuropsichiatrie infantili per tentato suicidio, in Lombardia, sono stati 86, quasi un raddoppio su un anno prima”.

Stesso trend che mi aveva spiegato Renato Borgatti, direttore di Neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza della Fondazione Mondino dell’Istituto neurologico nazionale di Pavia, durante un’intervista per il Gr di Radio Popolare poco tempo fa. E questo, aveva detto, “non è un dato solo lombardo”, anche i colleghi di altre regioni confermano la tendenza.

Borgatti aveva anche condotto, durante la prima ondata, uno studio che aveva coinvolto oltre 1.600 adolescenti a livello nazionale tra i 12 e 17 anni. Erano emersi già i primi campanelli d’allarme. Che poi, in parte, si sono tradotti in disturbi più o meno gravi negli ultimi mesi. Alla base, secondo Borgatti, la mancanza di relazioni dei ragazzi, costretti alla didattica a distanza, senza poter frequentare luoghi d’aggregazione e senza adulti intorno in grado di leggere i segnali. Così i sintomi si sono aggravati.

La soluzione per Borgatti è riaprire le scuole e i luoghi di socialità. E pensa che si sarebbe dovuto partire da lì con i vaccini, dando la priorità ai ragazzi e agli insegnanti. Ora però è tardi per fare queste considerazioni. Resta da capire come si affronterà questa “nuova epidemia” che sta riempiendo i posti letto nei reparti di neuropsichiatria infantile.

  • Claudia Zanella

    Sono nata a Milano nel 1987. Ma è più il tempo che ho passato in viaggio, che all’ombra della Madonnina. Sono laureata in Filosofia e ho sempre una citazione di Nietzsche nel taschino. Mi piacciono tante cose ma, se devo scegliere tra le mie passioni quali sono quelle che più parlano di me, direi: la Spagna, il rock e il giornalismo. Dopo averci vissuto, Madrid è la mia città d’elezione; il rock scandisce il mio ritmo di vita e venero le mie chitarre come oggetti magici; infine, fare la giornalista soddisfa il mio impulso alla Jessica Fletcher di voler sempre vedere chiaro e poi raccontare. Ho lavorato per cinque anni per La Repubblica, come cronista e responsabile del settore “Educazione e scuola” a Milano. Cofondatrice del progetto di storytelling su Milano ai tempi del coronavirus: “Orange is the new Milano”. Sono approdata a Radio Popolare nel 2019, occupandomi di un po’ di tutto, ma mantenendo sempre un occhio vigile sul mondo della scuola.

ALTRO DAL BLOGVedi tutti
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli

Adesso in diretta

  • Ascolta la diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    Giornale Radio martedì 25/11 19:29

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle tre edizioni principali del notiziario di Radio Popolare, al mattino, a metà giornata e alla sera.

    Giornale Radio - 25-11-2025

Ultimo giornale Radio in breve

  • PlayStop

    Gr in breve martedì 25/11 18:31

    Edizione breve del notiziario di Radio Popolare. Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi.

    Giornale Radio in breve - 25-11-2025

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di martedì 25/11/2025

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 25-11-2025

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di martedì 25/11/2025 delle 19:48

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 25-11-2025

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    PoPolaroid di martedì 25/11/2025

    Basil Baz evoca il suo amore per la Polaroid, per la bellezza dello spazio bianco intorno all’immagine, che gli permetteva di scrivere la data e dare un titolo alla foto; spesso era ispirato da una canzone. Come le fotografie, le canzoni sono memorie nel tempo, e in PoPolaroid accompagno la musica con istantanee sonore; scatti personali, sociali e soprattutto sentimentali.

    PoPolaroid – istantanee notturne per sognatori - 25-11-2025

  • PlayStop

    No Manches Guey di martedì 25/11/2025

    Un viaggio musicale dentro le culture latino americane.

    No Manches Guey - 25-11-2025

  • PlayStop

    News della notte di martedì 25/11/2025

    L’ultimo approfondimento dei temi d’attualità in chiusura di giornata

    News della notte - 25-11-2025

  • PlayStop

    Soulshine di martedì 25/11/2025

    Soulshine è un mix eclettico di ultime uscite e classici immortali fra soul, world music, jazz, funk, hip hop, afro beat, latin, r&b, ma anche, perchè no?, un po’ di sano rock’n’roll. L’obiettivo di Soulshine è ispirarvi ad ascoltare nuova musica, di qualsiasi decennio: scrivetemi i vostri suggerimenti e le vostre scoperte all’indirizzo e-mail cecilia.paesante@gmail.com oppure su Instagram (cecilia_paesante) o Facebook (Cecilia Paesante).

    Soulshine - 25-11-2025

  • PlayStop

    Fuori registro di martedì 25/11/2025

    Voci tra i banchi di scuola. A cura di Lara Pipitone, Chiara Pappalardo e Sara Mignolli

    Fuori registro - 25-11-2025

  • PlayStop

    L'Orizzonte delle Venti di martedì 25/11/2025

    A fine giornata selezioniamo il fatto nazionale o internazionale che ci è sembrato più interessante e lo sviluppiamo con il contributo dei nostri ospiti e collaboratori. Un approfondimento che chiude la giornata dell'informazione di Radio Popolare e fa da ponte con il giorno successivo.

    L’Orizzonte delle Venti - 25-11-2025

  • PlayStop

    Esteri di martedì 25/11/2025

    1) 25 novembre, quando lo stupro è un’arma di guerra. Nel Sudan sconvolto dalla più grave crisi umanitaria al mondo, migliaia di donne e bambini sono vittime di violenza di genere. (Stefano Piziali - Cesvi) 2) Ucraina, mentre i negoziati per un accordo tra Mosca e Kiev continuano, il piano per la pace Statunitense spacca l’amministrazione americana. (Roberto Festa) 3) La peggiore crisi economica mai registrata. L’occupazione israeliana in Cisgiordania e la distruzione e Gaza hanno provocato un crollo senza precedenti nell’economia palestinese, riportando il paese indietro di decenni. (Allegra Pacheco - West Bank Protection Consortium) 4) “A Dankirque non si vive, si sopravvive”. Sulle coste francesi la situazione umanitaria delle persone migranti peggiora giorno dopo giorno e lo stato non si assume le sue responsabilità. (Veronica Gennari) 5)Lo scandalo di pedofilia che ha sconvolto il vescovo di Cadice è un caso senza precedenti nella chiesa spagnola. (Giulia Maria Piantedosi) 6) Rubrica sportiva. Dopo 52 anni, la nazionale di calcio di Haiti si qualifica per i mondiali. Un risultato storico e prezioso per un paese distrutto dalla violenza. (Luca Parena)

    Esteri - 25-11-2025

  • PlayStop

    L'Orizzonte di martedì 25/11 18:36

    L'Orizzonte è l’appuntamento serale con la redazione di Radio Popolare. Dalle 18 alle 19 i fatti dall’Italia e dal mondo, mentre accadono. Una cronaca in movimento, tra studio, corrispondenze e territorio. Senza copioni e in presa diretta. Un orizzonte che cambia, come le notizie e chi le racconta. Conducono Luigi Ambrosio e Mattia Guastafierro.

    L’Orizzonte - 25-11-2025

  • PlayStop

    Quando lo stupro è un'arma di guerra. Le donne vittime di violenza in Sudan

    In Sudan la violenza di genere e lo stupro usato come arma di guerra sono all’ordine del giorno. Nel mezzo della crisi umanitaria più grave del mondo, migliaia di donne e bambini sono vittime di un conflitto che si consuma anche sui loro corpi. La ong italiana Cesvi lavora sul campo per offrire supporto psicologico alle donne e alle loro famiglie. Martina Stefanoni ne ha parlato con Stefano Piziali, direttore generale di Cesvi

    Clip - 25-11-2025

  • PlayStop

    Poveri ma belli di martedì 25/11/2025

    Un percorso attraverso la stratificazione sociale italiana, un viaggio nell’ascensore sociale del Belpaese, spesso rotto da anni e in attesa di manutenzione, che parte dal sottoscala con l’ambizione di arrivare al roof top con l’obiettivo dichiarato di trovare scorciatoie per entrare nelle stanze del lusso più sfrenato e dell’abbienza. Ma anche uno spazio per arricchirsi culturalmente e sfondare le porte dei salotti buoni, per sdraiarci sui loro divani e mettere i piedi sul tavolo. A cura di Alessandro Diegoli e Disma Pestalozza

    Poveri ma belli - 25-11-2025

  • PlayStop

    Musica come atto terapeutico: il nuovo album di Marco Giudici

    È appena uscito “Trovarsi soli all’improvviso”, il nuovo album del musicista e produttore milanese Marco Giudici, oggi ospite di Volume. “Volevo fare dalla musica ambient, come atto terapeutico per me stesso… ma poi si è trasformata in qualcos’altro”, racconta il cantautore sulla genesi dei brani. Il disco, che per il titolo trae ispirazione da una poesia scritta dal nonno dell'artista, è un racconto intimo e delicato che parla di solitudine, fragilità e distacco, ma anche del coraggio di andare avanti e di cambiare, lasciando indietro alcune parti di sé. L'intervista e il MiniLive di Marco Giudici.

    Clip - 25-11-2025

  • PlayStop

    Vieni con me di martedì 25/11/2025

    Le iniziative del 25 novembre e DonneXstrada che di violenza di genere, parla tutto l'anno. Vuoi segnalare un evento, un’iniziativa o raccontare una storia? Scrivi a vieniconme@radiopopolare.it o chiama in diretta allo 02 33 001 001 Dal lunedi al venerdì, dalle 16.00 alle 17.00 Conduzione, Giulia Strippoli Redazione, Giulia Strippoli e Claudio Agostoni La sigla di Vieni con Me è "Caosmosi" di Addict Ameba

    Vieni con me - 25-11-2025

  • PlayStop

    Le comedians contro la violenza sulle donne al Teatro Lirico di Milano

    Oggi a Cult Mary Sarnataro ci ha parlato di “Zitte mai!”, la serata speciale in scena al teatro Lirico di Milano, che un gruppo di comedians, capitanate da Deborah Villa, dedica all'associazione Cerchi nell'Acqua, che da anni è vicina alle donne vittime di violenza. A partire dalla libertà di esprimersi, la prima che viene a mancare quando una relazione diventa prevaricante, l'appuntamento sarà l'occasione per riflettere sulla violenza sulle donne, usando lo strumento della comicità. L’intervista di Ira Rubini.

    Clip - 25-11-2025

Adesso in diretta