Popolari e destre hanno bloccato la missione in Italia sullo stato di diritto dell’Europarlamento. Si tratta del monitoraggio annuale che la Commissione libertà civili di Strasburgo effettua nei paesi dell’Unione per verificare il rispetto dei diritti e l’equilibrio tra i poteri.
Alla missione sono sempre invitati a contribuire anche i governi, oltre a parlamentari nazionali, sindacati, associazioni. Alla fine viene prodotto un rapporto sulla situazione che viene presentato all’Europarlamento e ha valore politico, anche se non è vincolante. L’ultimo monitoraggio, l’anno scorso, venne osteggiato dal governo italiano che non inviò i ministri invitati, Nordio e Piantedosi, né tanto meno la presidente Meloni. Ci fu invece una conferenza stampa polemica di Nicola Procaccini, Fratelli d’Italia, vice presidente del gruppo del Conservatori e luogotenente di Giorgia Meloni a Strasburgo.
I rilievi europei riguardavano giustizia, libertà di stampa, diritto di manifestare, decreti del governo. Sono rilievi analoghi a quelli mossi in questi anni all’Ungheria di Orban e che poi hanno portato la Commissione ad aprire un contenzioso con Budapest. Questa mattina lo stesso Procaccini ha rivendicato lo stop alla missione in Italia come un successo. E come un avvertimento. “Per le sinistre non è più facile come un tempo utilizzare le missioni parlamentari all’estero per fini politici”.


