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Sogni

marco garzonio - l'ambrosiano

Ha avuto pochi echi l’altro ieri la Giornata Mondiale dei Sogni. Da una parte è bene: l’appuntamento nasce in terre di coaching, counseling, carriere, stage motivazionali, ambizioni, aspettative: piccoli sogni d’un piccolo Io. Aspetto negativo è che il senso pregnante del sogno è resettato nel sentire diffuso e che il tema Dreams For The Future era fuori dalla realtà. Non si sa che sogni di futuro possa avere un mondo prigioniero di guerre, diplomazie impotenti, Onu delegittimato dai prepotenti, occupanti della cosa pubblica (molti non meritano l’appellativo di politici: non hanno il senso di polis, convivenza, bene comune) che cercano di trasformare gli Stati in nazioni, di svuotare parlamenti e popoli di poteri democratici, regredire a mentalità tribali. Gli unici ad avere sogni (non è un paradosso) sono i migranti, che immaginano un’esistenza diversa, libertà, diritti elementari della persona. Fan lavori rischiosi, smaltiscono “a casa loro” rifiuti elettronici prodotti in Occidente e furtivamente scaricati in Africa (vedi “Presa diretta” di Iacona sul Ghana) per comprare il passaggio su un barchino da Paesi che l’Europa paga per non lasciarli partire (e Meloni va all’Onu col “Piano Mattei” come modello mondiale!). Sognano e rischiano la vita per un futuro umano, anche se l’Europa sempre più destrorsa e la destra italiana son cocciutamente determinate nel tenerli svegli, ricacciarli nei gironi infernali da cui cercan di affrancarsi, a creargliene di nuovi in centri detentivi, con Ong costrette a portarli al Nord con ulteriori sofferenze. L’accanimento porta ora a negare a chi non è morto in mare l’acquisto d’una sim per chiamare casa. Efferato sadismo. Una destra senza senso del pudore civico ora accomuna migranti e italiani nel ddl sicurezza: repressione per sit-in; giornalisti; chi dissente; cortei. Uno spettro illiberale s’aggira. Sogni per il futuro rischian di doverli coltivare quelli che non son di destra, nemmeno ciechi, né nostalgici del “Sol dell’avvenire”: han solo a cuore la Costituzione, valori e pratica di essa: una cittadinanza attiva che sia tessuto connettivo del Paese, per un mondo senza guerre, persecuzioni, ingiustizie; i sogni d’un’umanità umana, con e per tutti.

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    Marco Garzonio
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    La casa editrice "Passaggio al Bosco", che pubblica testi fascisti e nazisti, non è stata esclusa da "Più libri Più liberi", la fiera dell’editoria di Roma. E ieri il ministro della Cultura Giuli, che a sua volta proviene dalla destra radicale, ha cercato di mettere a tacere le proteste in nome del pluralismo. La decisione di alcuni autori, come Zero Calcare, di non partecipare alla manifestazione e l’appello per l’estromissione della casa editrice che ha in catalogo buona parte dell’armamentario ideologico del nazifascismo, firmato da decine di personalità della cultura, non sono serviti a nulla. "Passaggio al Bosco" è legata al gruppo Casaggi di Firenze, che è una cerniera tra la destra neofascista e i giovani di Fratelli d’Italia. Luigi Ambrosio ne ha parlato con Valerio Renzi, giornalista esperto di estrema destra.

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