Scene come quella di Bologna, dove una famiglia con un figlio minorenne è stata sfrattata con la violenza, muri sfondati, urla, manganellate, non bastano al cattivismo di Salvini: ha annunciato un nuovo decreto sicurezza che conterrà anche norme per facilitare gli sfratti. Non pago, ha vomitato nuovo odio contro tutti i bersagli tradizionali: “Via dalle palle gli stranieri che non rispettano l’Italia” per riportare fedelmente le sue parole; “chi spacca le scuole durante l’occupazione poi paghi”; “la difesa è sempre legittima”. È una gara con Meloni che praticamente in contemporanea è tornata a bullizzare la Cgil per lo sciopero generale del 12 dicembre: “Non sia mai una rivoluzione di martedì”. Lega e Fratelli d’Italia, in attesa di essere messi in difficoltà dalle opposizioni, si contendono lo stesso mercato elettorale. In questo caso quello dei proprietari di casa, quello dei redditi medio-alti favoriti dalla legge di bilancio, quello di chi non vuole la società plurale. Quello della sempiterna “sicurezza”. Tema che vale molto sul piano locale. Emblematico il caso di Milano dove, a un anno e mezzo dalle elezioni comunali, si punta molto sul racconto di una città ostaggio di “maranza” e criminali vari. Nonché ostaggio delle ciclabili che sono diventate un’ossessione a destra, incubo di ogni reazionario che lotta per impedire che le città italiane somiglino un po’ di più a quelle, civili, europee. Ieri, pure La Russa, invece che fare il presidente del Senato, ha proposto di spostare altrove la ciclabile di corso Buenos Aires.


