Approfondimenti

I combattimenti nelle strade di Mariupol, il decreto energia e profughi e le altre notizie della giornata

Ucraina, Mariupol

Il racconto della giornata di venerdì 18 marzo 2022 con le notizie principali del giornale radio delle 19.30. Le autorità di Mariupol hanno confermato che ormai si combatte nel centro della città, mentre i civili sono tutti nei rifugi. Le difficoltà maggiori nei negoziati – a parte le posizioni ufficiali – riguardano le questioni territoriali: Crimea e repubbliche separatiste del Donbass. Secondo gli ultimi dati dell’Onu, dall’inizio della guerra oltre tre milioni di ucraini hanno lasciato il paese. I punti principali del decreto che il consiglio dei ministri approverà questa sera. Infine, l’andamento della pandemia di COVID-19 in Italia.

A Mariupol si combatte nel centro della città

(di Emanuele Valenti)

Come già nei giorni scorsi anche in queste ore la strategia russa è quella di bombardare. Con l’eccezione di Mariupol e del sud le truppe di Mosca non avanzano ma i bombardamenti non si fermano.

Partiamo da Mariupol, dove invece c’è un’avanzata di terra. Il ministero della difesa di Mosca e le autorità locali hanno confermato che ormai si combatte nel centro della città, mentre i civili sono tutti nei rifugi. Con i militari russi ci sono i miliziani filo-russi della Repubblica Popolare di Donetsk. La città – per le immagini che vediamo e per i racconti che ci arrivano in buona parte distrutta – la città a un certo punto potrebbe cadere. E attenzione, darebbe a Mosca il totale controllo di quella fascia di territorio che collega Russia e Crimea. A prescindere da come finirà questa guerra, difficile pensare che Putin a un certo punto rinunci al suo controllo diretto.
Le operazioni di soccorso nel teatro colpito due giorni fa proseguono. Al momento sono uscite solo 130 persone, all’interno ce ne sarebbero più di mille. Questo è quello che dicono gli ucraini. Oggi sono riuscite ad andare via da Mariupol circa 500 persone.

Parlavamo di bombardamenti, in diverse zone del paese. Questa mattina presto vicino all’aeroporto di Leopoli, verso il confine polacco, quindi anche a ovest, dove sarebbero arrivati dei missili sparati dal Mar Nero. Anche questo segnerebbe un cambio di strategia.
E poi ancora Kiev – parti di un missile intercettato su un edificio residenziale – Miykolaiv, nel sud, tra la Crimea e Odessa – con decine di vittime militari – Kramatorsk, dove c’è il quartier generale dell’esercito ucraino nel sud-est.
E infine l’est, Kharkiv e scendendo la regione di Luhansk che si trova già nel Donbass.
Quest’ultimo quadrante è importante perché se i russi dovessero riuscire a collegare i territori che controllano nella zona di Khakriv e quelli nella zona di Luhansk e più giù Donetsk, fino ad arrivare a Mariupol, potrebbero circondare/bloccare/chiudere una parte dell’esercito ucraino che si trova nel Donbass.
Quindi è vero che i russi non avanzano, per ora, ma potrebbero concentrare qui le loro energie, come hanno fatto finora sulla costa sud a Mariupol.

Il negoziato prosegue

(di Emanuele Valenti)

Gli ultimi commenti delle due parti sono discordanti. Il capo-negoziatore russo, Medinsky, ha detto che sono stati fatti altri passi in avanti sulla neutralità e la demilitarizzazione dell’Ucraina e sul non ingresso nella NATO.
L’ucraino Podolyak ha invece commentato che la posizione di Kiev rimane sempre la stessa: prima di tutto un cessate il fuoco e il ritiro della truppe di Mosca.

Sappiamo che nella mediazione tra le parti, soprattutto se a un certo punto ci dovesse essere un incontro Putin-Zelensky, è molto attiva la Turchia. Secondo alcuni funzionari di Ankara le difficoltà maggiori – a parte le posizioni ufficiali – riguardano le questioni territoriali: Crimea e repubbliche separatiste del Donbass. E dicevamo prima quanto sia difficile ipotizzare che Mosca lasci il controllo diretto del sud, almeno fino alla Crimea.
Lo stesso Putin, oggi, in un intervento pubblico per ricordare l’annessione della Crimea nel 2014 ha detto che gli obiettivi verranno raggiunti e che l’intervento punta a difendere la comunità russofona dell’Ucraina.
Anche nei colloqui telefonici tra il capo del Cremlino e Scholz e Macron non sembra siano stati fatti grossi passi in avanti.
Comunque le cose si muovono e non rimangono ferme.ù

Dall’inizio del conflitto oltre tre milioni di ucraini hanno lasciato il paese

Sono oltre tre milioni gli ucraini che hanno lasciato il paese dall’inizio della guerra, secondo gli ultimi dati dell’Onu. Circa due milioni si sono rifugiati nella vicina Polonia. In Polonia a Zosin, valico di frontiera con l’Ucraina, si trova la nostra inviata Martina Stefanoni.

Un altro crocevia dei profughi è la città ucraina di Leopoli. Negli ultimi giorni i missili russi sono caduti anche qui, nell’ovest del paese. Oggi a Leopoli c’è stata una manifestazione di donne ucraine. 100 passeggini vuoti, a ricordare i bambini uccisi in guerra.
Gianluca Peciola, fa parte della missione di Mediterranea in Ucraina.

 

I punti principali del decreto energia e profughi

(di Anna Bredice)
Taglio delle accise, con circa dieci centesimi di riduzione del prezzo dei carburanti, bonus benzina per circa duecento euro che le aziende potranno dare ai loro dipendenti, rateizzazioni delle bollette per le famiglie e le imprese, cassa integrazione per le aziende in crisi e sette milioni e mezzo da stanziare per l’accoglienza dei profughi in Italia. Sono i punti principali del decreto che il consiglio dei ministri approverà questa sera e che verrà presentato in una conferenza stampa dal presidente del Consiglio Draghi e i ministri Cingolani e Franco. Sono le prime risposte soprattutto all’aumento della benzina definito ingiustificato dallo stesso Cingolani e per il caro bollette che da alcuni mesi rappresenta un problema per molte famiglie. Il taglio delle accise si applicherà solo per un mese e in maniera diversa per i vari tipi di carburante, si calcola che la riduzione si aggirerà intorno a 10 centesimi. Le imprese che sono clienti di energia elettrica e di gas possono chiedere la rateizzazione delle bollette per un numero di rate non superiore a 24. Un milione in più di famiglie rispetto ai 4 milioni finora potranno avere uno sconto nel pagamento delle bollette, una platea un po’ più vasta, ma nemmeno tanto, grazie al limite Isee che viene alzato. Per gli autotrasportatori verrà finanziato un fondo per la riduzione dei pedaggi. Arriveranno i crediti di imposta destinati alle imprese per l’acquisto di energia elettrica e gas naturale, sanzioni in vista per le imprese energetiche che aumenteranno i prezzi senza dare elementi spieghino la modifica del prezzo. Infine più cassa integrazione per le aziende che si troveranno a fronteggiare le difficoltà economiche dovute anche al costo delle materie prime e dell’energia, si tratta di 150 milioni stanziati per altre settimane di cassa in deroga fino al 31 dicembre. E infine sul fronte dell’accoglienza 7,5 milioni verranno dati a regioni ed enti locali per far fronte all’organizzazione dell’accoglienza dei profughi in Italia.

L’andamento dell’epidemia di COVID-19 in Italia

A due anni dal corteo di mezzi militari carichi di bare a Bergamo, si è celebrata la giornata in memoria delle vittime del covid. Una cerimonia al cimitero dove è stata scoperta una lapide con una poesia di Ernesto Olivero.

Il presidente della camera Fico, accompagnato dal vicesindaco perché il sindaco bergamasco Gori è risultato positivo, ha detto: “Qui è stata cancellata una generazione, le nostre radici”.

E mentre il governo ha annunciato la fine del green pass e la cadute di quasi tutte le restrizioni nelle prossime settimane, i dati fanno registrare un balzo degli attualmente positivi, che tornano sopra il milione e 100mila.
Nelle ultime 24 ore i contagi accertati sono stati oltre 76mila, il 43% in più rispetto alla settimana scorsa. 165 i morti. La curva si è ormai decisamente invertita a causa della sottovariante Omicron BA2 e per la prima volta da settimane si registra un aumento, seppur lieve, dei ricoveri in terapia intensiva e nei reparti covid. Il tasso di positività è salito al 15,5%.

In Austria, uno dei primi paesi europei ad allentare le restrizioni, il governo dati alla mano sta pensando di tornare all’obbligo di mascherina in tutti gli spazi chiusi.

  • Autore articolo
    Redazione
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli
POTREBBE PIACERTI ANCHETutte le trasmissioni

Adesso in diretta

  • Ascolta la diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    Giornale Radio mercoledì 19/11 12:31

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle tre edizioni principali del notiziario di Radio Popolare, al mattino, a metà giornata e alla sera.

    Giornale Radio - 19-11-2025

Ultimo giornale Radio in breve

  • PlayStop

    Gr in breve mercoledì 19/11 10:31

    Edizione breve del notiziario di Radio Popolare. Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi.

    Giornale Radio in breve - 19-11-2025

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di mercoledì 19/11/2025

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 19-11-2025

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di mercoledì 19/11/2025 delle 07:15

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 19-11-2025

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    Gaza vista dai suoi fotografi

    "I Grant You Refuge": è il titolo di una mostra ospitata alla Biblioteca Sormani di Milano fino al 6 dicembre. Sono le toccanti fotografie di un collettivo di sei fotografi palestinesi che permettono di vedere attraverso il loro sguardo ciò che è accaduto a Gaza. Alcuni di loro sono stati uccisi, altri minacciati, come Shadi Al-Tabatibi, che è stato costretto a fuggire in Egitto e ora si trova in Italia. Tiziana Ricci lo ha incontrato davanti alle sue fotografie.

    Clip - 19-11-2025

  • PlayStop

    Le politiche sulle droghe

    Il 7 e l'8 novembre si è tenuta a Roma la Conferenza Nazionale governativa sulle Droghe e, contemporaneamente, la contro-conferenza della rete delle organizzazioni della società civile per la riforma delle politiche sulle droghe. Cosa è emerso? Ne abbiamo parlato con Leopoldo Grosso, responsabile dell'area tossicodipendenza del Gruppo Abele.

    Clip - 19-11-2025

  • PlayStop

    Musica leggerissima di mercoledì 19/11/2025

    a cura di Davide Facchini. Per le playlist: https://www.facebook.com/groups/406723886036915

    Musica leggerissima - 19-11-2025

  • PlayStop

    Considera l’armadillo di mercoledì 19/11/2025

    Noi e altri animali È la trasmissione che da settembre del 2014 si interroga su i mille intrecci di una coabitazione sul pianeta attraverso letteratura, musica, scienza, costume, linguaggio, arte e storia. Ogni giorno con l’ospite di turno si approfondisce un argomento e si amplia il Bestiario che stiamo compilando. In onda da lunedì a venerdì dalle 12.45 alle 13.15. A cura di Cecilia Di Lieto.

    Considera l’armadillo - 19-11-2025

  • PlayStop

    Cult di mercoledì 19/11/2025

    Oggi a Cult, il quotidiano culturale di Radio Popolare: Bruno Fornasari firma la regia e la traduzione di "WILD Chi ricorda Edward Snowden?"; Tiziana Ricci ci porta alla Biblioteca Sormani di Milano per la mostra "I grant you refuge" con le immagini di sei fotografi di Gaza; Natalino Balasso arriva al Carcano con il suo "apocrifo brechtiano" dal titolo "Giovanna dei disoccupati"; Barbara Sorrentini intervista Gianmaria Fiorillo sul film "VAS"...

    Cult - 19-11-2025

  • PlayStop

    Carceri: meno rieducazione e più punizione

    Niente autorizzazione per “la squadra di rugby del carcere di Livorno, il corso di scrittura nel carcere di Parma, una serie di attività di Ristretti orizzonti nel carcere di Padova…”, così Susanna Marietti coordinatrice nazionale di Antigone (e da 16 anni voce di Jailhouse Rock il lunedì sera su Radio Popolare) racconta i primi effetti del passaggio al Ministero delle richieste di attività trattamentali (laboratori, corsi, formazione) che prima erano nelle disponibilità delle direzioni degli istituti carcerari. Una scelta del Governo che sta ridisegnando il sistema carcerario: “Tassello per tassello si compie la visione di un carcere chiuso, è la stessa idea di carcere che troviamo nel reato di rivolta penitenziaria [che punisce anche le proteste nonviolente, N.d.R.]: stai zitto, obbedisci agli ordini e non rivendicare mai i tuoi diritti”. Nessuna funzione rieducativa. Ascolta l’intervista di Cinzia Poli e Claudio Jampaglia a Susanna Marietti.

    Clip - 19-11-2025

  • PlayStop

    Pubblica di mercoledì 19/11/2025

    Lo stato dell’economia italiana. Il caso Italia è «un esempio per l’Europa», come ha scritto sul Financial Times una penna amica del governo Meloni un paio di settimane fa? Oppure – come sostiene invece Liberation (prima pagina 17 novembre ) – il governo Meloni è solo un miraggio economico? Pubblica ha ospitato l’economista Francesco Saraceno, il quale ha "spulciato" voce per voce le principali variabili dell'economia italiana: dal Pil ai prezzi, dall’occupazione ai salari, passando per la produttività, la gestione del debito pubblico e del fisco.

    Pubblica - 19-11-2025

  • PlayStop

    A come Asia di mercoledì 19/11/2025

    A cura di Chawki Senouci con Gabriele Battaglia

    A come Atlante – Geopolitica e materie prime - 19-11-2025

  • PlayStop

    ELISABETTA JANKOVIC - LA SCELTA DI ESHA

    ELISABETTA JANKOVIC - LA SCELTA DI ESHA - presentato da Barbara Sorrentini

    Note dell’autore - 19-11-2025

  • PlayStop

    Tutto scorre di mercoledì 19/11/2025

    Sguardi, opinioni, vite, dialoghi al microfono. Condotta da Massimo Bacchetta, in redazione Luisa Nannipieri.

    Tutto scorre - 19-11-2025

  • PlayStop

    Presto Presto - Interviste e Analisi di mercoledì 19/11/2025

    Zelensky oggi va in Turchia e incontra Witkoff, ma cosa si è portato a casa dalla tournée europea? Arturo Varvelli Senior Policy Fellow per l'European Council on Foreign Relations sostiene che l'appoggio dell'Europa all'Ucraina sarà lungo, duraturo e fino a una guerra con la Russia. Sul fronte corruzione Zelensky torna in patria col dovere di fare qualcosa: rimpasti, allontanamenti, mentre le inchieste si concentrano anche sulle forniture militari come spiega Sabato Angieri. Tra le proposte nella Legge di Bilancio c'è quella della Lega di portare a 5 anni la possibilità di contratti legali di somministrazione (una direttiva europea dice massimo 24 mesi) cosa significa e perché ci sono già lavoratori in somministrazione da anni ce lo spiega Claudia Di Stefano Segretaria generale Nidil Cgil Milano che denuncia gli abusi continui nella norma che nessuno riesce a far rispettare. Susanna Marietti, coordinatrice nazionale di Antigone, cura Jailhouse Rock il lunedì su Radio Popolare (in parte fatto dai detenuti) ci racconta divieti e impedimenti alle attività in carcere (dalla squadra di rugby al corso di struttura) che fioccano da quando i permessi sono stati tolti dalle direzioni delle carceri e centralizzati al ministero di grazia e giustizia.

    Presto Presto – Interviste e analisi - 19-11-2025

  • PlayStop

    Rassegna stampa internazionale di mercoledì 19/11/2025

    Notizie, opinioni, punti di vista tratti da un'ampia gamma di fonti - stampa cartacea, social media, Rete, radio e televisioni - per informarvi sui principali avvenimenti internazionali e su tutto quanto resta fuori dagli spazi informativi più consueti. Particolare attenzione ai temi delle libertà e dei diritti.

    Esteri – La rassegna stampa internazionale - 19-11-2025

Adesso in diretta