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Le geografie di Pasolini | 02 marzo 2022
Pasolini e il calcio
A cura di:a cura di Claudio Agostoni
“Il calcio è l'ultima rappresentazione sacra del nostro tempo. È rito nel fondo, anche se è evasione. Mentre altre rappresentazioni sacre, persino la messa, sono in declino, il calcio è l'unica rimastaci. Il calcio è lo spettacolo che ha sostituito il teatro. Il cinema non ha potuto sostituirlo, il calcio sì. Perché il teatro è rapporto fra un pubblico in carne e ossa e personaggi in carne e ossa che agiscono sul palcoscenico. Mentre il cinema è un rapporto fra una platea in carne e ossa e uno schermo, delle ombre. Invece il calcio è di nuovo uno spettacolo in cui un mondo reale, di carne, quello degli spalti dello stadio, si misura con dei protagonisti reali, gli atleti in campo, che si muovono e si comportano secondo un rituale preciso. Perciò considero il calcio l'unico grande rito rimasto al nostro tempo. Il calcio come ultima rappresentazione sacra del nostro tempo”. Intervista di Guido Gerosa a Pier Paolo Pasolini per l'Europeo del 31 dicembre 1970. FOTO: Una foto di Pasolini calciatore sui muri di fianco allo studio di Silvio Parrello conosciuto come il Pecetto, uno dei ‘Ragazzi di Vita’ raccontati da Pasolini.
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