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Prestiti agli studenti: credito o usura?

Quando nel 2009 il governo di Pechino vietò la messa su mercato di carte di credito destinate agli studenti, lo fece perché in un mercato finanziario ancora non evoluto i problemi di sicurezza e di tutela dei consumatori erano enormi. Gli studenti si buttavano a capofitto nell’acquisto a debito di telefonini, articoli di moda e gadget tecnologici senza comprenderne le reali conseguenze e trovandosi poi con debiti insostenibili.
Tuttavia, il divieto, come spesso accade in Cina, creò quasi immediatamente un’altro tipo di offerta, questa volta basata su internet: le piattaforme per prestiti peer-to-peer, o P2P, cioè siti o applicazioni dove chi ha bisogno di soldi può liberamente incontrare che ne ha e contrarre un prestito. Qualcuno lo chiama vantaggio dell’arretratezza: non essendoci un sistema finanziario maturo, la Cina ha da subito adottato in massa sistemi innovativi di credito, basati generalmente sulla rete. Ma non necessariamente sicuri e soprattutto sempre meno controllabili. Proliferano e spesso applicano interessi altissimi che rovinano letteralmente gli studenti, ancora poco consapevoli di cosa significhi  comprare a debito. Non solo: in un caso che ha fatto notizia, i creditori chiedevano come collaterale a giovani studentesse che volevano accedere a un prestito foto discinte da distribuire online nell’eventualità di un inadempimento.
Oggi, quindi, il governo cinese interviene di nuovo e vieta il credito a studenti attraverso le piattaforme P2P. A febbraio c’erano circa 74 i siti coinvolti in questa attività. La direttiva richiede ora che tutti i finanziatori P2P sospendano le operazioni mirate ad attrarre studenti universitari, chi deve ancora esigere dei crediti deve presentare un piano per arrivare comunque alla chiusura dell’attività. I trasgressori non solo saranno costretti a smantellare completamente i propri servizi, ma rischiano anche di essere perseguiti per frode, uso di intimidazioni fisiche e diffusione di materiali osceni. Secondo fonti ufficiali, alcune donne indebitate sono state costrette a prostituirsi dagli strozzini. L’anno scorso, una studentessa universitaria del primo anno nella città di Hefei ha preso in prestito 2.000 yuan – cioè circa 260 euro – per poi trovarsi con un debito da 500mila yuan (65mila euro) con ben 59 creditori. Il tasso di interesse era del 30 per cento con scadenza settimanale.
  • Autore articolo
    Gabriele Battaglia
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    Fratellanza e spiritualità, dall’Italia alla Nigeria: Wayloz racconta "We All Suffer"

    È da poco uscito il secondo EP di Wayloz, artista italo-nigeriano che oggi è passato a trovarci a Volume per suonare alcuni brani. “Mentre nel precedente ep ho voluto catturare l’essenza di ciò che ero io con la chitarra in mano, qui c’è molto più spazio per gli arrangiamenti e per altri strumenti musicali”, spiega Wayloz. Tra folk primitivo, altrock, blues e suoni dell’Africa tribale, il disco è un viaggio tra atmosfere desertiche e rurali, che esplora il rapporto con la natura ma non solo: il titolo “We All Suffer” è più che altro un invito a riconoscere una condizione che è di tutti e a “trovare solidarietà e fratellanza con le altre persone”. L'intervista di Elisa Graci e Dario Grande e il MiniLive di Wayloz

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    Vieni con me è una grande panchina sociale. Ci si siedono coloro che amano il rammendo creativo o chi si rilassa facendo giardinaggio. Quelli che ballano lo swing, i giocatori di burraco e chi va a funghi. Poi i concerti, i talk impegnati e quelli più garruli. Uno spazio radiofonico per incontrarsi nella vita. Vuoi segnalare un evento, un’iniziativa o raccontare una storia? Scrivi a vieniconme@radiopopolare.it o chiama in diretta allo 02 33 001 001 Dal lunedi al venerdì, dalle 16.00 alle 17.00 Conduzione, Giulia Strippoli Redazione, Giulia Strippoli e Claudio Agostoni La sigla di Vieni con Me è "Caosmosi" di Addict Ameba

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    Da Cortina a Milano in 12 giorni errando per antiche vie

    Errando per Antiche Vie è una grande azione performativa in cui artisti e pubblico percorrono a piedi la distanza che separa Cortina e Milano, tra il 5 e il 16 dicembre, a un mese dall’inizio delle Olimpiadi, per raccontare un territorio incredibile, contraddittorio che per la prima volta viene messo in luce dalle Olimpiadi. Un cammino lungo oltre 250 km, spettacoli teatrali e di danza, letture, pasti di comunità, incontri e dibattiti: un racconto della montagna fatto di sostenibilità, di protagonismo dei territori alpini e prealpini, di chi decide di vivere e lavorare in quota e nei territori periferici, al di là della spettacolarizzazione del momento olimpico. Michele Losi di Campsirago Residenza ha raccontato a Cult tutto il percorso. L'intervista di Ira Rubini.

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