
Non è ancora iniziata la conferenza stampa e già Salvini prova a dettare il titolo per i giornali: “È una giornata storica – sottolinea il leader leghista in una nota – la si aspettava dai tempi degli antichi romani”. Sorriso smagliante delle grandi occasioni, snocciola numeri e cronoprogramma, scherzando anche sulla cabala. È raggiante, e non a torto, a vederla dal suo punto di vista. Dopo un lungo periodo in cui non ha toccato palla, politicamente parlando, può piantare la bandierina sul progetto che più di tutti è stato al centro della propaganda leghista negli ultimi anni. Lontani i tempi di federalismo e secessione, di Prima il Nord e di Roma ladrona, la Lega salviniana ha puntato tutto sulla grande opera che sconfiggerà Scilla e Cariddi. Al suo fianco, la presidente del consiglio Giorgia Meloni prova a rubargli la scena, parlando di progetto condiviso da tutto il governo. Lui non si scompone e un po’ ruffiano ringrazia tutti, dall’ex ministro Lunardi a Silvio Berlusconi, ma la macchina social leghista viaggia già a pieno ritmo. Diretta della conferenza stampa, post ogni dieci minuti, persino il meme con la faccia del leader e la scritta “insieme scriviamo la storia, grazie Capitano”. “Il ponte sullo Stretto si farà”, chiosa lui. Che poi non sia così scontato, tra altri passaggi tecnici da superare e ricorsi che si annunciano copiosi, poco importa. Basta far passare l’idea che sia una vittoria straordinaria della Lega, se non di Salvini in persona. Vittoria che potrebbe pure essere l’unica. Nelle prossime settimane il leader leghista dovrà affrontare la difficile partita interna alla destra per comporre il puzzle delle regionali. Il Veneto resta la sua spina nel fianco. Riuscirà a convincere Luca Zaia a non presentare la sua lista personale? Troverà una sistemazione adeguata al presidente veneto per il futuro? Se anche ci riuscisse, saprebbe poi contenere gli appetiti di Fratelli d’Italia sulla Lombardia? Il rischio per Salvini è di inanellare una serie di sconfitte. E che la “giornata storica” del ponte sullo stretto si trasformi in una vittoria di Pirro.