Approfondimenti

Parigi: “La polizia ha ucciso mio figlio”. La storia del rider Cédric Chouviat

Polizia di Parigi

Il padre di Cédric Chouviat, rider motociclista di 42 anni morto a Parigi dopo un controllo della polizia, non ha dubbi e non esita a ribadirlo: “Hanno assassinato mio figlio”.

Cédric Chouviat, che lascia una moglie e cinque figli di età compresa tra i 3 e i 20 anni, era stato fermato da tre poliziotti lo scorso venerdì mattina, il 3 gennaio, per un controllo. È morto tre giorni dopo in ospedale, asfissiato e con la laringe fratturata, secondo l’autopsia.

Nel verbale dei poliziotti si parla di un uomo aggressivo, che avrebbe spintonato e insultato gli agenti dopo essere stato fermato perché guidava il motorino mentre parlava al cellulare. Ammanettato, Chouviat si sarebbe sentito male per via dei problemi cardiaci di cui soffriva.

Una versione che stona con il referto del medico legale che parla piuttosto di un’asfissia che ha provocato un arresto cardiocircolatorio. “Mio figlio aveva ripreso a fare sport un mese fa, con il certificato di buona salute fornito dal medico”, si è indignato Christian Chouviat davanti ai giornalisti prima di aggiungere che non ha più alcuna fiducia nella polizia.

Nemmeno nell’IGPN, l’ispezione nazionale, che ha aperto un’inchiesta interna. Tra le altre cose, dovrà verificare se Cédric stesse davvero maneggiando un telefono visto che, ricordano gli avvocati della famiglia, aveva un casco dotato di microfono incorporato proprio per ricevere le chiamate di lavoro.

In parallelo la procura di Parigi ha aperto un’inchiesta per omicidio involontario e i familiari hanno chiesto ai testimoni dei fatti di farsi avanti. Alcuni video della scena condivisi sui social mostrano Cédric Chouviat che, con ancora il casco in testa, fa un video della scena e filma i poliziotti, cosa vietata dalla legge in Francia.

Tre di loro lo placcano al suolo, ventre a terra. Gli salgono sopra e lo tengono a terra anche se l’uomo non sembra più riuscire a muoversi. Una tecnica sempre più usata dalla polizia francese ma denunciata da molte associazioni. In alcuni Paesi, ma anche a New York e Los Angeles, è stata vietata perché considerata troppo pericolosa.

Come spiegare quello che è successo ai nipoti? Si è chiesto il padre di Cédric durante la conferenza stampa. “Cosa posso dirgli, che sono degli assassini? Con che diritto si uccide un lavoratore, un padre di famiglia? Non è stato un criminale ad uccidere mio figlio. È stata la polizia. La polizia nazionale. Con mia nuora, sua moglie, abbiamo deciso: entriamo in guerra. Lo dico direttamente a Macron, siamo in guerra con voi. Siamo in guerra contro questo Stato”.

Foto dalla pagina ufficiale della Prefettura di Parigi su Facebook

  • Autore articolo
    Luisa Nannipieri
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli
POTREBBE PIACERTI ANCHETutte le trasmissioni

Adesso in diretta

  • Ascolta la diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    Giornale Radio venerdì 11/07 12:30

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle tre edizioni principali del notiziario di Radio Popolare, al mattino, a metà giornata e alla sera.

    Giornale Radio - 11-07-2025

Ultimo giornale Radio in breve

  • PlayStop

    Gr in breve venerdì 11/07 15:30

    Edizione breve del notiziario di Radio Popolare. Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi.

    Giornale Radio in breve - 11-07-2025

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di venerdì 11/07/2025

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 11-07-2025

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di giovedì 10/07/2025 delle 19:51

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 10-07-2025

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    Rock is dead di venerdì 11/07/2025

    Stagione XI - ep 5 - Erriquez

    A tempo di parola - 11-07-2025

  • PlayStop

    Rock is dead di venerdì 11/07/2025

    Stagione XI - ep 5 - Erriquez

    Rock is dead - 11-07-2025

  • PlayStop

    Conduzione musicale di venerdì 11/07/2025 delle 14:01

    Un viaggio musicale sempre diverso insieme ai nostri tanti bravissimi deejay: nei giorni festivi, qua e là, ogni volta che serve!

    Conduzione musicale - 11-07-2025

  • PlayStop

    Addio a Goffredo Fofi, il ricordo del critico Mauro Gervasini

    "Quando si parla di critica cinematografica non si può non partire da Goffredo Fofi. Un punto di riferimento, anche nel dissenso. C'è lui, e poi si scende". Così lo ricorda il critico Mauro Gervasini nell'intervista di Ira Rubini

    Clip - 11-07-2025

  • PlayStop

    Puntata di venerdì 11/07/2025

    Il meglio della festa di Radio Popolare, All You Need Is Pop del 6, 7 e 8 giugno 2025

    All you need is pop 2025 - 11-07-2025

  • PlayStop

    Goffredo Fofi, elogio della disobbedienza civile

    Era uno dei più importanti intellettuali italiani viventi. È morto a 88 anni Goffredo Fofi. Saggista, critico cinematografico, scrittore, fu vicino ai movimenti studenteschi e alla sinistra extraparlamentare tra gli anni ‘60 e ‘70, e in quegli anni fondò o partecipò a diverse riviste, come quella di cinema “Ombre rosse” e i “Quaderni piacentini”, insieme a Piergiorgio Bellocchio e Grazia Cherchi. Dalla metà degli anni ‘90 a una decina di anni fa aveva diretto “Lo straniero”, che si occupava di letteratura. In questa intervista del 2015 a Radio Popolare conversa con Roberto Festa a partire dal libro “Elogio della disobbedienza civile”, uscito in quell’anno.

    Clip - 11-07-2025

  • PlayStop

    Cult di venerdì 11/07/2025

    Cult è condotto da Ira Rubini e realizzato dalla redazione culturale di Radio Popolare. Cult è cinema, arti visive, musica, teatro, letteratura, filosofia, sociologia, comunicazione, danza, fumetti e graphic-novels… e molto altro! Cult è in onda dal lunedì al venerdì dalle 10.00 alle 11.30. La sigla di Cult è “Two Dots” di Lusine. CHIAMA IN DIRETTA: 02.33.001.001

    Cult - 11-07-2025

  • PlayStop

    Summertime di venerdì 11/07/2025

    La guerra in Ucraina: da un lato di parla di ricostruzione, dall'altro il conflitto si prospetta ancora lungo. Ne parliamo con Nello Scavo, da Odessa, inviato di Avvenire e Francesco Strazzari, professore di relazioni internazionali alla scuola superiore Sant'Anna di Pisa. Il rapporto annuale sulle ecomafie di Legambiente: i reati contro l'ambiente continuano a crescere, con Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente. Il libro "Etnografie Trap: il potere delle vite immaginate", intervista di Roberto Maggioni all'autrice Francesca Buscaglia. Trent'anni dal genocidio di Srebrenica: tra memoria e presente. Dalla Bosnia a Gaza. Con Nicole Corritore da Srebrenica, giornalista dell'Osservatorio Balcani e Caucaso e Christian Elia, giornalista, grande conoscitore di Balcani e Medio Oriente.

    Summertime - 11-07-2025

Adesso in diretta