Approfondimenti

Non attaccano te, attaccano tutti quanti

“Rispondo a due obiezioni comuni in materia. Non è che stanno attaccando proprio te: attaccano proprio tutti. Inoltre è falso che a te non sia mai successo: non te ne sei accorto”.

Così Davide Del Vecchio, responsabile del Security Operation Center di Fastweb e membro del comitato direttivo di Clusit. L’associazione, nata dall’unione di alcuni professionisti del settore con l’obiettivo di diffondere la cultura della sicurezza informatica, ha diffuso il suo rapporto 2016 sui rischi tecnologici nel nostro Paese. Il documento, che analizza i diversi tipi di attacchi informatici in Italia e nel mondo, restituisce una galassia di istituzioni, aziende e privati cittadini divenuta sempre più un bersaglio. E mette sotto accusa un sistema di anticorpi non adeguato.

Nel 2015 nella penisola il numero degli attacchi gravi è stato il più alto degli ultimi cinque anni: 1012 contro gli 873 del 2014. Si tratta solo dei casi di dominio pubblico, è lecito ipotizzare che numerosi altri non siano stati tracciati.

Interessanti, e inquietanti, alcuni dei trend fotografati dal report di Clusit. Anzitutto la crescita del cosiddetto cybercrime, che segna un +30% rispetto all’anno precedente e rappresenta il 68% del totale degli attacchi. Questo grazie all’esplosione di strumenti quali ransomware e cryptoransomware, codici che criptano i documenti presenti nei sistemi degli utenti allo scopo di chiedere poi riscatti per il ritorno alla normalità.

“Gli attaccanti sono davvero bravi a fare il loro lavoro – dice Alessio Pennasilico del Comitato Direttivo di Clusit -. Le richieste di riscatto, seppur in crescita, solitamente avvengono in bitcoin e non sono mai eccessive: cifre importanti, ma sempre pagabili. E, seppur sbagliato, non poche aziende decidono di pagare, mentre sarebbe chiaramente più intelligente spendere quei soldi per rinforzare i sistemi di protezione dei propri dati”.

Crescono molto anche le attività di spionaggio (9%), mentre numericamente è ancora rilevante, seppur in calo, l’hacktivism (21%). Da tempo le attività più “politiche” in rete sono in diminuzione.

Sono sempre più sotto attacco anche i servizi online e Cloud (webmail, social network, e-Commerce e piattaforme Cloud pubbliche), così come non sono risparmiati media e piattaforme di blogging e gaming. Tra i settori nel mirino anche quello dell’automotive, che nel 2015 ha ricevuto il 67% di tentativi di penetrazione in più rispetto all’anno precedente. Senza dimenticare le critical infrastructures, una serie di strutture fondamentali per il funzionamento della nostra vita digitale sempre più attenzionate dai criminali informatici.

“Vogliamo suonare un campanello di allarme: la maggioranza degli attacchi gravi nel 2015 è stato sferrato tramite tecniche banali quali SQLi, DDoS, semplici malware. La loro efficacia testimonia una inadeguata capacità di difesa da parte di privati e istituzioni e la sconfinata libertà di agire delle organizzazioni criminali” dice il segretario generale di Clusit Paolo Giudice.

Meglio è andata per quanto riguarda Expo: secondo l’organizzazione di sicurezza informatica sono stati più di mezzo milioni i tentativi di attacco sventati in occasione dell’esposizione, con 300 domini fasulli chiusi e 8 rivenditori di ticket non autorizzati bloccati.

A livello mondo, si legge ancora sul rapporto di Clusit realizzato in collaborazione con Akamai, quasi la metà degli attacchi avviene in America, contro il 21% dell’Europa e il 18 asiatico.

“Voglio infine stigmatizzare una catastrofe annunciata: quella dell’Internet of Things – spiega l’esperto di cyber security Andrea Zapparoli Manzoni -. Webcam e gli altri prodotti intelligenti con cui stiamo riempiendo le nostre case sono estremamente deboli da un punto di vista difensivo. Così ogni giorno aumentano i rischi a cui andiamo incontro”.

  • Autore articolo
    Dario Falcini
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli
POTREBBE PIACERTI ANCHETutte le trasmissioni

Adesso in diretta

  • Ascolta la diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    Giornale Radio sabato 06/12 08:30

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle tre edizioni principali del notiziario di Radio Popolare, al mattino, a metà giornata e alla sera.

    Giornale Radio - 06-12-2025

Ultimo giornale Radio in breve

  • PlayStop

    Gr in breve sabato 06/12 10:30

    Edizione breve del notiziario di Radio Popolare. Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi.

    Giornale Radio in breve - 06-12-2025

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di sabato 06/12/2025

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 06-12-2025

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di venerdì 05/12/2025 delle 19:48

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 05-12-2025

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    Il demone del tardi di sabato 06/12/2025

    a cura di Gianmarco Bachi

    Il demone del tardi - 06-12-2025

  • PlayStop

    Apertura Musicale di sabato 06/12/2025

    Svegliarsi con la musica libera di Radio Popolare

    Apertura musicale - 06-12-2025

  • PlayStop

    Slide Pistons – Jam Session di sabato 06/12/2025

    La frizzante trasmissione di Luciano Macchia e Raffaele Kohler. Tutti i sabati su Radio Popolare dalla mezzanotte all'una. In onda le scorribande musicali dei due suonatori d’ottone in giro per la città, assecondate da artisti formidabili e straordinari.

    Slide Pistons – Jam Session - 05-12-2025

  • PlayStop

    Doppia Acca di venerdì 05/12/2025

    Dal 2011 è la trasmissione dedicata all’hip-hop di Radio Popolare.

    Doppia_Acca - 05-12-2025

  • PlayStop

    News della notte di venerdì 05/12/2025

    L’ultimo approfondimento dei temi d’attualità in chiusura di giornata

    News della notte - 05-12-2025

  • PlayStop

    Percorsi PerVersi di venerdì 05/12/2025

    Poesie, liriche, sonetti, slam poetry, rime baciate, versi ermetici, poesie cantate. Ogni settimana Percorsi PerVersi incontra a Radio Popolare i poeti e li fa parlare di poesia. Percorriamo tutte le strade della parola poetica, da quella dei poeti laureati a quella dei poeti di strada e a quella – inedita – dei nostri ascoltatori.

    Percorsi PerVersi - 05-12-2025

  • PlayStop

    Musiche dal mondo di venerdì 05/12/2025

    Musiche dal mondo è una trasmissione di Radio Popolare dedicata alla world music, nata ben prima che l'espressione diventasse internazionale. Radio Popolare, partecipa alla World Music Charts Europe (WMCE) fin dal suo inizio. La trasmissione propone musica che difficilmente le radio mainstream fanno ascoltare e di cui i media correntemente non si occupano. Un'ampia varietà musicale, dalle fanfare macedoni al canto siberiano, promuovendo la biodiversità musicale.

    Musiche dal mondo - 05-12-2025

  • PlayStop

    Sui Generis di venerdì 05/12/2025

    Una trasmissione che parla di donne e altre stranezze. Attualità, cultura, approfondimenti su femminismi e questioni di genere. A cura di Elena Mordiglia.

    Sui Generis - 05-12-2025

  • PlayStop

    L'Orizzonte delle Venti di venerdì 05/12/2025

    A fine giornata selezioniamo il fatto nazionale o internazionale che ci è sembrato più interessante e lo sviluppiamo con il contributo dei nostri ospiti e collaboratori. Un approfondimento che chiude la giornata dell'informazione di Radio Popolare e fa da ponte con il giorno successivo.

    L’Orizzonte delle Venti - 05-12-2025

  • PlayStop

    Esteri di venerdì 05/12/2025

    1) Giornata mondiale del suolo: l’ecocidio di Gaza. La terra della striscia è sommersa da 61 milioni di tonnellate di macerie e in due anni la quasi totalità delle coltivazioni è stata distrutta. (Alice Franchi) 2) Anche la musica è politica. Spagna, Irlanda, Slovenia e Paesi Bassi si ritirano dall’Eurovision per protestare contro la partecipazione di Israele al contest musicale. (Giulio Maria Piantedosi) 3) “Per affrontare il futuro abbiamo bisogno della giustizia”. Reportage dalla Siria che, a un anno dalla caduta del regime di Assad, prova a guardare avanti. (Emanuele Valenti) 4) Germania, generazione disarmata. Mentre il governo approva la riforma sulla leva militare, gli studenti di tutto il paese scendono in piazza contro la militarizzazione. (Alessandro Ricci) 5) Regno Unito, nel tentativo di tagliare la spesa sociale, il ministro della salute vuole diminuire le diagnosi le diagnosi dei problemi di salute mentale e di disturbi ADHD. (Elena Siniscalco) 6) Mondialità. L’America Latina tra la Cina e la politica del “cortile di casa” degli Stati Uniti. (Alfredo Somoza)

    Esteri - 05-12-2025

Adesso in diretta