Visto da Roma il “Fattore N” può avere esiti di assoluta imprevedibilità. Le conseguenze che la nevicata sta determinando nella capitale e nei trasporti di mezza Italia può influire sul voto di domenica, in questa ultimissima tranche di campagna elettorale?
Oltre ai numerosi temi, ben più gravi, che hanno contraddistinto la campagna elettorale, i partiti forse si interrogano e temono pure questo “incidente di percorso”.
Sono i giorni che da sempre definiscono se quello zoccolo più o meno duro di indecisi andrà a votare e che cosa sceglierà, oppure se resterà definitivamente a casa.
Quest’anno è una percentuale piuttosto importante e ora tutti si chiedono: quelle migliaia di persone bloccate sul treno regionale per sette ore in partenza da Roma per Torino, i treni regionali soppressi con conseguente attacco di bile dei pendolari, oppure l’automobilista con l’auto a due metri dall’albero crollato sotto il peso della neve a Roma cosa voteranno se non hanno ancora deciso, o peggio cambieranno idea e voteranno altro?
E così Roma sotto il manto di dieci centimetri di neve ha deciso di evitare il più possibile danni metropolitani: con un gran tempismo la sindaca Virginia Raggi, da Città del Messico dove si trova in queste ore, ha stabilito la chiusura delle scuole di ogni ordine e grado lunedì e martedì per evitare spostamenti che potevano causare il caos come era accaduto con Alemanno nel 2012, ma non ha previsto che la scarsa manutenzione degli alberi avrebbe provocato diversi crolli, che non hanno per fortuna fatto vittime.
Meglio prevenire piuttosto che generare critiche sulla gestione della città che al Movimento cinque stelle avrebbe potuto arrecare danni domenica nei seggi. Ma è probabile che le amministrazioni di ogni colore avrebbero ragionato così a sei giorni dal voto.
E tra l’altro giovedì è prevista altra neve a Roma e se le scuole rimarranno ancora chiuse fino ad allora, cosa accadrà se, come già allarmate scrivono le mamme sulle chat delle scuole dei figli, qualcuno pensasse di andare in montagna per un mega ponte-neve?
Meglio partire e astenersi dal voto o restare e andare ai seggi arrabbiati (o indulgenti) verso Comune, Regione e Governo?
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Austerità, armi, aiuti alle aziende, stretta alle pensioni: la manovra per il 2026 è legge
Una legge di bilancio nel segno dell’austerità e nell’ottica del riarmo. La manovra economica del Governo Meloni è arrivata all’approvazione definitiva ed è confermato il profilo del testo già emerso nelle scorse settimane, con in più l’inserimento - nell’ultima fase - di aiuti alle aziende e di una stretta sulle pensioni. Ne abbiamo parlato con Mario Pianta, professore di politica economica alla Scuola Normale Superiore a Firenze e tra i fondatori della campagna Sbilanciamoci. L'intervista di Andrea Monti.
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