Lo sforzo russo a Pokrovs’k e la pressione sugli altri fronti del Donbass sono ai massimi, Putin vorrebbe la caduta della città entro poche settimane per poter poi tornare al tavolo con Trump con in mano un argomento che ritiene incontrovertibile. Pure le azioni di guerra ibrida russa in Europa sono ai massimi, non solo i droni ma anche la guerra psicologica. E i filo russi sono scatenati. In Italia la Lega e Salvini hanno approfittato delle notizie sulla corruzione per tornare alla carica e chiedere che Roma smetta di sostenere Kiev, aprendo un nuovo fronte interno. Cosa pensa di ottenere Salvini? In primis, un annacquamento delle scelte italiane. In prospettiva, la rimessa in discussione di tutta la politica estera. Nel 2026 il Parlamento dovrà ridiscutere il mandato al governo per l’invio di armi all’Ucraina e Salvini confida nella battaglia. Anche perché le opposizioni sono divise quanto se non più della maggioranza. In questo contesto oggi Mattarella riunisce il Consiglio Superiore di Difesa e all’ordine del giorno c’è proprio la guerra ibrida russa contro l’Europa. Ieri a Berlino, davanti al Parlamento tedesco, Mattarella ha ribadito la sua linea di condanna dell’aggressione russa e di sostegno all’Ucraina. Il ministro della Difesa Crosetto si è scontrato con Salvini nei giorni scorsi e ora sulla lotta alla guerra ibrida si potrebbe aprire un altro contrasto importante, tra Crosetto e il sottosegretario alla presidenza del consiglio Mantovano. Attualmente l’agenzia per la cybersicurezza è alle “dipendenze” di Mantovano a Palazzo Chigi. Crosetto punta alla creazione di una nuova Agenzia per la Cybersicurezza Militare gestita dal ministero della Difesa. Un conflitto di poteri nel Governo che rende ancora più difficili da sostenere le rassicurazioni su una “linea unitaria” sull’Ucraina.


