Approfondimenti

L’Orchestra dei braccianti contro il caporalato

orchestra di migranti
Hanno grandi progetti, portare la loro musica in giro per l’Italia, e con la musica nel tour che progettano di fare, sperano di raccontare anche quello che accade nella grandi baraccopoli e ghetti del sud Italia, dove il caporalato trova braccia da sfruttare per il lavoro nelle terre e dove a volte si muore anche.

Questa mattina nella tendopoli di San Ferdinando in Calabria un uomo è morto nell’incendio della sua tenda, che si trova nel nuovo insediamento gestito prima dal Comune e ora dalla Caritas, una tendopoli creata dopo lo sgombero della vecchia baraccopoli dove in un anno sono morte tre persone.
I musicisti hanno dato al loro gruppo un nome semplice e chiaro: si chiamano l’Orchestra dei braccianti, 18 elementi che vengono da paesi e culture diverse, e che hanno incrociato la loro vita nella raccolta delle olive, dell’uva, dei pomodori, soprattutto in Puglia, dove esistono delle grandi baraccopoli, Borgo Mezzanone, Rignano ad esempio, nelle quali vivono in cattive condizioni quasi un migliaio di persone, sfruttati dai caporali che li portano nei campi della Capitanata.
Nel corso dei mesi ci sono stati dei blitz della polizia per sgomberarli, in alcuni casi vengono disposti container più dignitosi, ma non viene risolto il problema dello sfruttamento di queste persone, pagate pochi euro per una giornata di lavoro faticosissimo per raccogliere frutta e verdure che troviamo poi sulle nostre tavole.
Con i loro strumenti musicali sono entrati per qualche ora nei palazzi della politica, nella sala Polifunzionale della Presidenza del Consiglio, in conclusione della prima giornata di “Diversi ma unici”, la settimana contro il razzismo, promossa dall’Unar, l’Ufficio antidiscriminazioni guidato da Luigi Manconi.
L’Orchestra dei braccianti è un progetto nato dalla volontà di alcuni musicisti in viaggio tra i ghetti del caporalato, dove hanno suonato e hanno trovato dei veri talenti, e dal lavoro di Terra!, l’onlus che si occupa proprio di combattere lo sfruttamento nelle terre del sud. Dietro al palco mentre parlavano gli altri ospiti –  era la giornata delle testimonianze delle discriminazioni subite –  i 18 musicisti provavano le loro canzoni, tra questi un cantante nigeriano, un percussionista indiano e uno tunisino, insieme a professionisti italiani e un cantastorie francese e tante altri.
La musica che creano è un incrocio di culture e suoni, rap, musica africana, giamaicana. L’obiettivo è di portare in musica ciò che hanno vissuto, il viaggio dall’Africa per arrivare in Italia e la vita nei ghetti, che per alcuni ancora è una realtà. Omar viene dalla Libia, è chitarra e voce, “faccio il guardiano di cavalli, ma mi sfruttano, ho raccolto per mesi olive e uva”. Poi c’è Joshua, nigeriano albino, ulteriormente discriminato in Libia da dove è passato per venire in Italia perché bianco, “abbiamo cominciato a suonare l’anno scorso, stiamo crescendo, io suono alle tastiere, mi piace, mi hanno sfruttato nei ghetti del foggiano, ora lavoro a Barletta”. Tante storie e tante musiche, dalla canzone napoletana Cicirinella, alla giamaicana Kingston, fino ad una ballata pugliese su un’antica storia di caporali. Il coordinatore artistico, il talent scout, è Alessandro Nosenzo, cantautore pescarese, che insieme all’intuizione di Giulia di Terra! Onlus che lavora da anni nei ghetti hanno pensato di creare l’orchestra, cercando talenti naturali, selezionando i paesi principali di provenienza di queste persone. “Abbiamo lavorato sulle musiche, – racconta Alessandro Nosenzo – sui testi da cui sono venute fuori le problematiche pesanti di vita, alcuni di loro vivono ancora a Borgo Mezzanone, dove c’è anche una condizione di micro economia, da cui è difficile emergere e la musica è stato un modo per alcuni di uscire da quella situazione”. Era la quinta volta che si esibivano e l’intenzione è di continuare il giro in Italia e di incidere un disco.
[iframe id=”https://www.youtube.com/embed/tNJwt1r9BYE”]
  • Autore articolo
    Anna Bredice
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli
POTREBBE PIACERTI ANCHETutte le trasmissioni

Adesso in diretta

  • Ascolta la diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    Giornale Radio giovedì 04/12 12:30

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle tre edizioni principali del notiziario di Radio Popolare, al mattino, a metà giornata e alla sera.

    Giornale Radio - 04-12-2025

Ultimo giornale Radio in breve

  • PlayStop

    Gr in breve giovedì 04/12 17:29

    Edizione breve del notiziario di Radio Popolare. Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi.

    Giornale Radio in breve - 04-12-2025

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di giovedì 04/12/2025

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 04-12-2025

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di giovedì 04/12/2025 delle 07:15

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 04-12-2025

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    Greenwich Village, anni ‘60: un tuffo nel passato con Elijah Wald

    Questa settimana Elijah Wald è in Italia per portare sul palco, tra Milano, Torino e Piacenza, le sue storie su Bob Dylan e il Greenwich Village di New York. Chitarrista folk blues ma anche narratore e giornalista musicale, attraverso canzoni e racconti Wald ripercorre nel suo spettacolo il cammino di Dylan e dei tanti personaggi di quel periodo irripetibile. Da Woody Guthrie a Pete Seeger, da Eric Von Schmidt a Dave Van Ronk - quest’ultimo anche protagonista del film dei fratelli Coen “A proposito di Davis” e realizzato partendo proprio dal memoir scritto da Wald. Oggi Elijah è venuto a trovarci a Radio Popolare per raccontarci la sua storia e suonarci alcuni brani tra Mississippi John Hurt, Paul Clayton e Victor Jara. Ascolta l’intervista e il MiniLive di Elijah Wald.

    Clip - 04-12-2025

  • PlayStop

    Vieni con me di giovedì 04/12/2025

    Vieni con me è una grande panchina sociale. Ci si siedono coloro che amano il rammendo creativo o chi si rilassa facendo giardinaggio. Quelli che ballano lo swing, i giocatori di burraco e chi va a funghi. Poi i concerti, i talk impegnati e quelli più garruli. Uno spazio radiofonico per incontrarsi nella vita. Vuoi segnalare un evento, un’iniziativa o raccontare una storia? Scrivi a vieniconme@radiopopolare.it o chiama in diretta allo 02 33 001 001 Dal lunedi al venerdì, dalle 16.00 alle 17.00 Conduzione, Giulia Strippoli Redazione, Giulia Strippoli e Claudio Agostoni La sigla di Vieni con Me è "Caosmosi" di Addict Ameba

    Vieni con me - 04-12-2025

  • PlayStop

    Una mostra fotografica ripercorre i 50 anni di Radio Popolare. Dal 14 dicembre a Milano

    Domenica 14 dicembre alle ore 10, presso la Sala Cisterne della Fabbrica del Vapore, a Milano, inaugura la mostra "50 e 50. La mostra. Radio Popolare 1975 - 2025", una delle prime iniziative organizzate per celebrare il 50esimo anniversario dalla fondazione di Radio Popolare. La mostra racconta i cinque decenni "di onda" attraverso venti storie realizzate dai fotografi che in questi anni sono stati vicini alla radio. Inoltre, la mostra ospiterà un’interpretazione creativa realizzata da Studio Azzurro dei video che ricostruiscono la storia di Radio Popolare. La mostra sarà allestita fino al 25 gennaio. Tiziana Ricci ce la racconta insieme a Giovanna Calvenzi, che ne è la curatrice.

    Clip - 04-12-2025

  • PlayStop

    Volume di giovedì 04/12/2025

    Le statistiche di fine anno sugli artisti più ascoltati su Spotify e la rubrica LGBTQ+ a cura di Piergiorgio Pardo. Nella seconda parte l'intervista con mini live di Elijah Wald, che ci racconta le sue avventure nel Greenwich Village degli anni '60, il quiz sul cinema e il concerto dei Royal Otis di ieri sera al Fabrique

    Volume - 04-12-2025

  • PlayStop

    Musica leggerissima di giovedì 04/12/2025

    a cura di Davide Facchini. Per le playlist: https://www.facebook.com/groups/406723886036915

    Musica leggerissima - 04-12-2025

  • PlayStop

    Considera l’armadillo di giovedì 04/12/2025

    Noi e altri animali È la trasmissione che da settembre del 2014 si interroga su i mille intrecci di una coabitazione sul pianeta attraverso letteratura, musica, scienza, costume, linguaggio, arte e storia. Ogni giorno con l’ospite di turno si approfondisce un argomento e si amplia il Bestiario che stiamo compilando. In onda da lunedì a venerdì dalle 12.45 alle 13.15. A cura di Cecilia Di Lieto.

    Considera l’armadillo - 04-12-2025

  • PlayStop

    Cult di giovedì 04/12/2025

    Oggi a Cult, il quotidiano culturale di Radio Popolare: il ciclo di incontri "L'invenzione dell'Europa" al Piccolo Teatro, in collaborazione con Laterza Editore; Giovanna Calvenzi sulla mostra per il 50° di Radio Popolare alla Fabbrica del Vapore; Tommaso Sacchi, assessore alla cultura di Milano, lancia la Prima Diffusa del 7 dicembre; Francesco Lattuada, dell'orchestra del Teatro alla Scala, introduce l'iniziativa per la difesa della cultura in piazza Scala il 7 dicembre; Andrea Cegna parla della giornata "Attacco alla Cultura" organizzata da SLC CGIL alla Camera del Lavoro il 5 dicembre; la rubrica di lirica di Giovanni Chiodi...

    Cult - 04-12-2025

  • PlayStop

    Pubblica di giovedì 04/12/2025

    L’Europa e il bellicismo crescente delle sue classi dirigenti. L’ultimo caso, quello dell’ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone e la postura aggressiva che dovrebbe tenere la Nato. Cosa possono fare il pensiero e la cultura della pace per contrastare l’escalation bellicista e la normalizzazione della violenza? Le risposte possono non essere quelle consuete, soprattutto perché in Occidente stiamo assistendo ad un cambio delle coordinate geopolitiche costruite negli ultimi ottant’anni. Un esempio. Il settimanale «The Economist» ha scritto nella sua rubrica di geopolitica «The Telegram» apparsa oggi sulle pagine online: «In Europa le preoccupazioni per l’inaffidabilità dell’America sotto Donald Trump stanno lasciando il posto a un timore più grande: che, pur presentandosi come il campione della civiltà occidentale, egli consideri ormai le democrazie occidentali reali come avversarie. “Nella Washington di oggi” - scrive il nostro editorialista di The Telegram - l’Europa “è spesso descritta con maggiore disprezzo rispetto alla Cina o alla Russia”. Pubblica oggi ha ospitato Donatella Della Porta, scienziata della politica, e Agostino Giovagnoli, storico.

    Pubblica - 04-12-2025

  • PlayStop

    E allora me ne vado: una lettera sui Cpr

    Nell'ultima puntata di 37e2 abbiamo letto la lettera di una persona che ha lavorato come in un Cpr, Centro di permanenza per il rimpatrio, e che con molta amarezza ha deciso di abbandonare il lavoro. La lettera ci è arrivata attraverso la Rete Mai più lager - No ai Cpr con cui siamo in contatto per raccontarvi cosa accade nei Cpr.

    37 e 2 - 04-12-2025

  • PlayStop

    A come Atlante di giovedì 04/12/2025

    Trasmissione trisettimanale, il lunedì dedicata all’America Latina con Chawki Senouci, il mercoledì all’Asia con Diana Santini, il giovedì all’Africa con Sara Milanese.

    A come Atlante – Geopolitica e materie prime - 04-12-2025

  • PlayStop

    MATTEO MUZIO - SUPREMA INGIUSTIZIA

    MATTEO MUZIO - SUPREMA INGIUSTIZIA - presentato da Michele Migone

    Note dell’autore - 04-12-2025

  • PlayStop

    Tutto scorre di giovedì 04/12/2025

    Sguardi, opinioni, vite, dialoghi al microfono. Condotta da Massimo Bacchetta, in redazione Luisa Nannipieri.

    Tutto scorre - 04-12-2025

Adesso in diretta