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Le dimissioni del sindaco di Quarto

Sette mesi di amministrazione che le sono sembrati sette anni e poi la resistenza durata una decina di giorni. Da quando il leader del movimento, Beppe Grillo, dal suo blog ne ha chiesto ufficialmente le dimissioni, all’espulsione dai Cinque stelle fino poi a quello che lei ha definito lo “stillicidio delle dimissioni dei consiglieri comunali“. Il sindaco di Quarto, Rosa Capuozzo, oggi si è dimesso: “Non è una resa, ma un gesto di responsabilità per Quarto. Ho fatto giuramento e l’ho rispettato finché ho potuto. Gli altri, quelli che si sono dimessi, forse credevano di fare una gita fuori porta“.

L’amministrazione di Quarto è stata travolta da una bufera politico-giudiziaria a seguito di un’inchiesta della Dda di Napoli, che vede al centro un ex consigliere comunale grillino, poi espulso dal movimento, Giovanni de Robbio, indagato per voto di scambio di tipo mafioso e tentata estorsione. Estorsione ai danni dello stesso sindaco che nella vicenda è parte lesa. Negli ultimi giorni, si è aggiunta anche un’altra l’indagine, quella a carico del marito di Rosa Capuozzo per un presunto abuso edilizio sulla casa che sarebbe stata oggetto dei ricatti da parte di De Robbio.

Il sindaco ha annunciato le dimissioni nel corso di una conferenza stampa nell’aula consiliare. Ha spiegato che lascia perché “mancano i numeri necessari per governare” e ha anche fatto sapere che non pensa né a liste civiche né a ricandidature. La goccia che ha fatto traboccare il vaso sono state le dimissioni – arrivate nelle ultime ore – anche da parte del presidente del Consiglio comunale, Lorenzo Paparone.

Il sindaco ha ricordato il giorno del flash mob in suo sostegno quando, in contemporanea, Grillo dal blog invece chiedeva ufficialmente le sue dimissioni. “Dopo – racconta Capuozzo – avevo chiesto ai miei consiglieri se se la sentissero di combattere una battaglia difficile contro il sistema di potere che ha devastato Quarto. Mi hanno detto che avrebbero lottato con me e invece è iniziato lo stillicidio delle dimissioni dei consiglieri”. Prima di quel flash mob, ha fatto sapere Capuozzo, Roberto Fico le aveva detto che le sarebbe stato vicino se si fosse dimessa in piazza, durante l’evento. Poi la decisione di Grillo, ufficializzata dal blog, e il giorno dopo tutti spariti.

Rosa Capuozzo ha detto di essersi sentita abbandonata da un direttorio che era stato messo al corrente di quanto stava accadendo a Quarto. “Io ho fatto una scelta di principio, il movimento ha fatto una scelta di convenienza. C’è stato – ha aggiunto – un voltagabbana continuo del direttorio Cinque stelle›. Già sulla sua pagina Facebook aveva criticato l’atteggiamento del Movimento, fuggito nel momento di difficoltà. “Mi è dispiaciuta la reazione che ha avuto il movimento a quello che è un problema. Quando c’è un problema – ha detto Capuozzo – non si scappa, lo si affronta. Se si vogliono governare i territori difficili i problemi si affrontano”.

E sullo sfondo infatti c’è il Comune di Quarto, con i suoi circa 40mila abitanti alle porte di Napoli. Comune dove da 18 anni un’amministrazione non riesce a concludere il proprio mandato sempre per scioglimenti anticipati, due volte per infiltrazione camorristica, come l’ultima a cui sono seguite le elezioni che hanno portato alla vittoria dei Cinque stelle, la prima e per ora unica esperienza grillina in un comune della Campania. Secondo il sindaco dimissionario questa vicenda è una “sconfitta politica, ma anche una vittoria della camorra“.

  • Autore articolo
    Stefania Persico
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    “Abbiamo sempre preferito la take imperfetta ma magica”: i Satantango raccontano il nuovo album

    Un debutto interessante quello dei Satantango, nuovo progetto shoegaze proveniente dalla provincia cremonese. Il duo, composto da Valentina e Gianmarco, è oggi passato a Volume per raccontare e suonare in acustico alcuni brani del nuovo album “Satantango”. Il titolo è lo stesso di un film ungherese del 1994 della durata di oltre sette ore: “l’ambientazione e le atmosfere sono molto simili a quelle che ci sono nei nostri posti”, spiega il duo. Tra shoegaze, dream pop e slowcore, l’album dipinge un immaginario bianco e nero tra malinconie di provincia e nebbia, cinema chiusi e un senso di innocenza perduta, ed è ricco di riferimenti a pellicole vintage come “Gioventù Amore e Rabbia”. L'intervista di Elisa Graci e Dario Grande e il MiniLive dei Satantango.

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